ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

16-18 ottobre Mostra Fotografica Shapes (of freedom) - Livio Moiana

09/10/14

Una mostra fotografica in cui lo spazio è una pagina bianca da riempire, le linee corporee inchiostro. A noi resta la libertà di scegliere quali siano le lettere capaci di esprimere al meglio le nostre emozioni.

“La fotografia di Livio Moiana é poesia. E' l'incrocio tra la ricerca della perfezione dei miti Greci e la modernità contemporanea dell'artista che sfocia in un’esplosione di passione. Le geometrie, i dettagli, gli incroci, le ombre, non chiedono solo di guardare ma bensì di vivere un'emozione profonda.
Eccellente lavoro di un eccellente fotografo” Max Laudadio

Ho conosciuto Livio alla presentazione di un libro di Barbara Benedettelli sulle vittime degli omicidi stradali e a sostegno di "Basta! Sostieni le vittime della violenza" alla Fondazione Matalon. Alle pareti erano appesi gli "urli" dei molti testimonial della campagna di sensibilizzazione promossa dalla Associazione Tamara Onlus. Volti urlanti a testimoniare un dolore che non trova pace e che urla contro l'indifferenza legislativa e istituzionale. Dicevamo volti, mentre Livio immortale corpi di nulla vestiti, che si abbracciano e si cercano o che si mostrano in una bellezza che esula il tempo e le mode, trascurandone i volti. Una bellezza scultoria, michelangiolesca, pulita, scevra di ogni voyeurismo.
Gianni E. A. Marussi - Responsabile Artdirectory Cultura TGCOM24 – Interactive Media

Da esploratore di corpi e forme, non posso che apprezzare il lavoro di Livio Moiana che modella, plasma e trasforma muscoli, tendini e carne. Sottolineo carne, perché la Sua fotografia la rende nobile quanto la mente, donandole spiritualità e rendendole in qualche modo giustizia in quanto da sempre, la materia di cui siamo fatti è relegata all'essere "figlia di un Dio minore". E mentre Pasolini scriveva della fame d'amore di corpi senz'anima, con "Shapes" Moiana inverte la rotta, dando anima ai corpi danzanti senza volto -
Franco Trentalance, attore

Shapes (of freedom) Si tratta di una ricerca fotografica intrapresa da Livio Moiana per esplorare le potenzialità e i linguaggi di una nuova estetica di comunicazione che si avvale del corpo umano e delle sue linee, espresse tramite il bianco e nero. Il movimento posturale è la lingua comune a queste immagini che diventano un dizionario inesplorato nel quale possiamo scoprire un alfabeto rimasto nell'ombra.
Lo spazio è una pagina bianca da riempire, le linee corporee inchiostro. A noi resta la libertà di scegliere quali siano le lettere capaci di esprimere al meglio le nostre emozioni. Nessun titolo, né volti, nessuna spiegazione, ma libertà di interpretazione. Le emozioni e gli stati d'animo prendono vita nelle anse del corpo, nelle sue linee e nella penombra creata dal movimento. Livio Moiana, nato nel 1969 a Como, lavora da 20 anni come fotografo pubblicitario e ritrattista. Amante delle sfide in campo professionale ha scelto di spaziare in più settori tenendo come punto focale la persona e le sue emozioni. Da oltre 15 anni si dedica alla realizzazione di immagini in bianco e nero in cui il corpo umano è fonte di creazione per raccontarsi ed esprimere emozioni che ognuno è libero di interpretare. Le foto infatti non hanno titoli né descrizioni.

Dal 16 Ottobre 2014 al 18 Ottobre 2014 -
Inaugurazione 16 ottobre ore 18
Milano - Foro Bonaparte 67 - Museo Fondazione Luciana Matalon Curatori: Nello Taietti Costo del biglietto: ingresso gratuito Telefono per informazioni: +39 338 7072174 www.liviomoiana.it



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