ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

"1945-2015: i 70 anni di Hiroshima e Nagasaki"

28/09/15

Settanta anni fa la tragedia di Hiroshina e Nagasaki: da quella tragedia e dalla consapevolezza degli avvenimenti storici, il Circolo Culturale "L'Agorà" organizza un'apposita conferenza per venerdì 2 ottobre a Reggio Calabria

FotoIl 6 agosto del 1945, il B-29 soprannominato “Enola Gay” pilotato da Paul Tibbets, decollava dalla base militare statunitense dell’isola di Tinian e dopo alcune ore di volo, sganciava sulla città di Hiroshima la prima bomba atomica che causò, oltre alla quasi distruzione della città (90 %), la morte di 80.000 persone, il cui numero raggiunse alla fine dello stesso anno la quota di 140.000 vittime. Tre giorni dopo il bombardamento di Hiroshima, il 9 agosto 1945, un secondo ordigno nucleare fu sganciata su Nagasaki, dove oltre agli ingenti danni strutturali, si ebbero a registrare il decesso quasi istantaneo di 40mila persone ed altrettanti decessi si verificarono in seguito a causa delle radiazioni sprigionate dalla bomba. A 70 anni dall'esplosione dell'atomica, le città di Hiroshima e Nagasaki sono state completamente riedificate e rimangono alcune tracce strutturali di quella tragedia, l'Hiroshima Prefectural Industrial Promotion Hall, un centro esposizioni costruito nel 1915, oggi adibito a museo della memoria e riconociuto dall'Unesco come patrimonio dell'umanità. Ciò che avvenne in quella estate di settanta anni addietro non tennero assolutamente conto di quello che era stato stabilito nella Convenzione dell'Aja del 1907 e per quanto indicato nell'art. 25: "È vietato attaccare o bombardare, con qualsiasi mezzo, città, villaggi, abitazioni o edifizi che non siano difesi". Inoltre e non per ordine d'importanza quanto stabilito in quell'accordo internazionale venne accettato dagli stessi Stati Uniti nel 1908. Nella città giapponesi, come ogni anno, migliaia di persone, alle 8.15 ora locale, in religioso silenzio ricordano i loro concittadini di quella tragica estate del 1945 ed il sindaco di Hiroshima, Kazumi Matsui, ha affermato da parte sua che settant’anni dopo il bombardamento nucleare, la proliferazione delle armi nucleari pone una gravissima minaccia alla sicurezza globale. “Il nostro mondo”, ha detto il sindaco di Hiroshima, “è ancora in pericolo per le 15.000 armi nucleari, e i governanti dei paesi che possiedono potenza nucleare distruttiva restano intrappolati in discorsi provinciali, e ripetono sempre e ovunque la loro intimidazione nucleare”. È un forte atto di accusa. “Per poter coesistere”, ha concluso il sindaco, “dobbiamo abolire il male assoluto e la disumanità rappresentati dagli armamenti nucleari. Ora è il momento per dare inizio ad atti concreti”. Da tali premesse e dalla consapevolezza degli avvenimenti storici, il Circolo Culturale "L'Agorà" organizza un'apposita giornata di studi dal titolo "1945-2015: i 70 anni di Hiroshima e Nagasaki". I contenuti della manifestazione poggeranno le basi sul ricordo della seconda guerra mondiale, e con particolare riguardo a temi poco conosciuti in Europa, atteso che il teatro di guerra era quello dell'estremo Oriente. Identificazione degli effetti del “mostro” nucleare sugli esseri viventi. E la memoria di ciò che è stato, esattamente settanta anni fa, a Hiroshima e a Nagasaki può e deve essere una chiave universale di pace e di sicurezza. La conversazione culturale si terrà venerdì 2 ottobre a partire dalle ore 17,30 presso la saletta conferenza della Chiesa di San Giorgio (entrata via Giudecca, inizio tapis roulant) di Reggio Calabria. Le intenzioni del sodalizio culturale reggino sono quelle, attraverso la consapevolezza degli avvenimenti storici, anche dei più dolorosi, fornire conoscenza di quanto capitato con l'obiettivo di lanciare un messaggio indirizzato a pacificare le “vecchie ferite”. All'incontro, coordinato da Antonino Megali (Circolo Culturale "L'Agorà") presenzieranno in qualità di relatori l'onorevole Fortunato Aloi su “Conclusioni catastrofiche della guerra e riflessioni storico-morali; Gianni Aiello (presidente del sodalizio organizzatore) su “La tragedia giapponese attraverso i mass media del tempo”; Antonino Ficara “L'uomo è un animale non ancora stabilizzato (Nietzsche) – stragi di civili durante i conflitti”; Antonino De Pace (Circolo del Cinema "Zavattini") sul tema “La guerra e la catastrofe nucleare sul cinema giapponese”ed il prof. Alberto Cafarelli su “La guerra del Pacifico e la conclusione con il nucleare”.



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