GASTRONOMIA
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2016 annata speciale per il vino piemontese

27/02/17

Secondo i Vignaioli Piemontesi, anche per il 2016, come per il 2015, si può parlare di un’annata caratterizzata da un’elevata produzione in termini quantitativi e da un’ottima qualità.

Secondo i Vignaioli Piemontesi, anche per il 2016, come per il 2015, si può parlare di un’annata caratterizzata da un’elevata produzione in termini quantitativi e da un’ottima qualità. Per quanto riguarda il primo aspetto, la produzione di vino piemontese è addirittura cresciuta rispetto al 2015 (+3,3% con 2,5 milioni di ettolitri); mentre per quanto riguarda il secondo aspetto, le analisi e le valutazioni fatte sui vitigni hanno dato un verdetto molto positivo.
Dati e valutazioni sono stati comunicati durante un incontro dei Vignaioli Piemontesi tenutosi il 13 febbraio scorso, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, e del consigliere delegato di Valoritalia, Ezio Pelissetti.
Nell’occasione, il presidente dei Vignaioli Piemontesi ha parlato di eccellenza per l’annata 2016 e ha insistito su due concetti fondamentali che, a suo modo di vedere, vanno presi a principi guida per l’azione del 2017: sostenibilità e squadra. Una maggiore sostenibilità, sia sul fronte ecologico sia su quello economico, serve per dare ai giovani agricoltori un futuro degno dei vitigni piemontesi, e un maggior senso di squadra serve per vincere la sfida della competizione in un mercato che, anno dopo anno, si scopre sempre più ampio e sempre più variegato.
Ma tornando all’annata 2016, una conferma di quanto detto all’incontro dei Vignaioli Piemontesi viene anche quanto affermato, solo qualche mese fa, da Piero Ballario, enologo de La Raia, azienda agricola biodinamica che produce tre etichette di Gavi DOCG e due etichette di Piemonte DOC Barbera.
Ballario diceva, infatti, all’inizio della vendemmia del 2016: “L’annata ha avuto un decorso siccitoso, che non ha però preoccupato i produttori, perché la qualità dell’uva e la sua maturazione sono ottimi. Così come ottima è la concentrazione di zuccheri, con un bel quadro acido, mentre l’uva è, al solito, bella da vedere, di un bel giallo dorato. C’è più buccia, quindi mi aspetto per i nostri Gavi del 2016 un’ancora più spiccata sapidità, molti profumi e ricchezza olfattiva.”
Una conferma sul campo a quanto viene riportato da dati e valutazioni macro sul panorama vinicolo piemontese.



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