SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

“50,partenza,via!” un workshop partecipato, dalle tante storie ed emozioni, che esce dai social per diventare community

13/11/19

Un bilancio più che positivo per la prima edizione di questo evento, che ha visto un'ampia partecipazione di donne overanta, provenienti da tutta Italia. Si sono ritrovate sabato 9 novembre 2019 a Roma, nella sala convegni di Casa La Salle Hotel, per un'intensa giornata, all'interno della quale hanno ascoltato esperienze, ricevuto consigli e si sono confrontate in un dialogo aperto con le relatrici, in cui non sono mancate le emozioni

FotoRoma, 12 novembre 2019 – Sicuramente sono le emozioni, il metterci la faccia in prima persona, il raccontarsi, il condividere con altre donne le proprie vite - a far si - che il progetto “50, partenza, via!” diventasse un punto di ispirazione per dare ad altre donne (fuor di metafora) quella sorta di “molla” per dare quella carica di motivazione per “ricominciare”, dopo i 50 anni e oltre.

Emozioni, che abbiamo letto nei volti delle partecipanti e nei propri racconti. Storie diverse di vita, passioni, aspirazioni che si sono “ritrovate” in una sala convegni di Casa La Salle Hotel di Roma, che nemmeno un inconveniente tecnico come un blackout elettrico, ha messo in discussione: si è continuato a discutere, confrontarsi anche al buio, con lo stesso entusiasmo di partecipazione.

Donne overanta, che sono arrivate da tutta Italia. Ognuna di loro, con un sogno da realizzare e la forza di dare una svolta alla loro vita. Un passato professionale come imprenditrici, manager, insegnanti, casalinghe e un presente che diventa oggi a 50 anni e oltre, un valore aggiunto da valorizzare.

E’ stata sicuramente una giornata, dal bilancio positivo, che avrà un seguito, altre occasioni di incontro. Il progetto “50, partenza,via!” ha dunque preso vita, uscendo dalla rete, si è materializzato per dare un volto alle donne che hanno ricominciato da se stesse e ora guarda al futuro per diventare una vera e propria community.

“Si è parlato di tanto – posta sui social una partecipante al workshop – il ricominciamento a partire da un’eta che segue la fine del ciclo riproduttivo di una donna: la menopausa. E su questi concetti, quali la “menopausa” non è una malattia”, ci sono stati contenuti diversi fra loro medici, cosmetici, di crescita professionale interiore e quindi di concetti “pro-age” e non “anti-age”! Ma sono stata invasa dalle emozioni! Si finalmente!!! Evviva in aula si deve pensare, imparare,ma anche ridere alle battute e soprattutto piangere. Perchè no?”

E’ la forza delle donne, che hanno scoperto, che si può essere felici a 50 anni e oltre. Di guardare la vita da altre angolazioni, per rimettesi in gioco, per un nuovo inizio. Si! Si può ricominciare, si può essere più sagge e coraggiose, con la convinzione di poter affrontare paure e timori. La maturità acquisita, deve essere considerato un punto di forza, un valore aggiunto per un punto di partenza, che possa dare accesso ad un nuovo percorso di vita, anche migliore della vita precedente, suscettibile di variazioni, nella propria professione, in amore e sessualità.

Ma la vera forza del workshop di Roma, è stata la carica di entusiasmo che ci hanno messo Anna Paola Mastria, Laura Carlini, Viviana Vaglietti e Luisa Carlini, che hanno portato avanti il progetto e sono state le mentori che hanno guidato passo dopo passo le partecipanti in un confronto aperto di consigli, raccontando le loro esperienze con emozione e partecipazione.
Hanno illustrato tecniche per cambiare il modo di pensare all’invecchiamento: perché invecchiare – ha detto Laura – non è una condizione che dobbiamo combattere, ma un meraviglioso privilegio!
Hanno insegnato a prendersi cura del corpo femminile oppure di come riconoscere il nostro Ikigai, che ha le sue radici in un’antica filosofia giapponese ed altro ancora.

Presenti all’evento anche le autrici del libro “Come essere felici a 50 anni”, Michaela K.Bellisario e Claudia Rebellino Becce, che hanno parlato della loro esperienza, nello scrivere un diario a due mani, intimo e personale, dove le esperienze diventano inclusione, complicità e sorellanza, in un confronto continuo e divertente che alla fine riguarda tutte le donne della generazione “overanta”.



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