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8 siti archeologici inconsueti per un Perù da vero esploratore

02/12/19

Quando si combinano la passione per l’archeologia a quella per i viaggi, il risultato è davvero suggestivo e regala avventure la cui cornice è fatta di luoghi ricchi di storia, di leggende e di antiche civiltà.

Novembre 2019 – Un Paese dall’incredibile biodiversità, dalla variegata geografia che spazia dalle Ande, alla foresta amazzonica, fino ad arrivare alla costa. Non c'è quindi da stupirsi se questa terra tanto ricca sia stata anche patria di numerose antiche civiltà. Un luogo ricco di luoghi iconici che, da nord a sud, si intrec-ciano a rarità da veri viaggiatori.

Alte vette andine e un mantello di foresta verdeggiante difendono i segreti della Regione di Cajamarca, nel nord del Perù. Il passato archeologico della Regione narra storie antiche, risalenti alla cultura Ca-xamarca (fino al 800 d.C.) e ad altre civiltà remote. A soli 8 chilometri dal capoluogo, immerse nella natura, spiccano le Ventanillas di Otuzco, necropoli di una popolazione preincaica e precedente alla cultura di Ca-xamarca, di probabile influenza Wari. Qui, vennero scavate nella roccia vulcanica centinaia di gallerie e nic-chie simili a finestre rettangolari o quadrangolari che possono raggiungere gli 8 - 10 metri di profondità e i 50-60 centimetri di altezza.

Nella medesima Regione, a 20 chilometri dalla città di Cajamarca e circa 3000 metri d’altezza, si trova un altro spettacolare sito archeologico preincaico: Cumbemayo. Si tratta di un antico acquedotto di circa 8 chi-lometri, una spettacolare opera idraulica circondata da un suggestivo bosco di pietre, che sembra ripro-durre i profili di frati devoti, il Santuario, un faraglione dall’aspetto di una testa umana e le Caverne ricche di incisioni e petroglifi.

Tra le gole ripide delle Ande e le immense foreste della Regione settentrionale di Amazonas, si nascon-dono sorprendenti siti storici che documentano le vicissitudini del popolo Chachapoyas. Il culto dei morti era di grande importanza per questa antica cultura, specialmente per coloro ai vertici della gerarchia. In questa Regione, a 2.000 metri di altezza si trovano i Sarcofagi di Karajia, monumenti funebri straordinari, scoperti nel 1985 e composti da 7 sarcofagi antropomorfi di circa 2.5 metri che, fieramente, guardano sulla valle sottostante.

Tra altre meraviglie archeologiche lasciate in eredità dal “popolo delle nuvole”, i Chachapoyas, si trova, an-cora una volta nella Regione Amazonas, il complesso di Revash. Situato a 2800 m.s.l.m. e composto di edi-fici rettangolari chiamati “Chullpas”. Si tratta di un complesso funerario e qui furono ritrovati resti di gioiel-li, oggetti e ossa, come offerte ai defunti. Inoltre gli edifici sono finemente decorati da pitture rupestri co-lor ocra o da disegni raffiguranti animali e persone.

In una spettacolare valle delle Ande peruviane, nella Regione di Áncash, sorge un sito archeologico, di-chiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, che affonda le proprie origini intorno al 900 a.C.: Chavín de Huantar. Il sito archeologico è un lascito della popolazione Chavín che lo edificarono come luogo di culto, impreziosito da complessi di terrazze e piazze, strutture in pietra lavorata e motivi prevalentemente zoo-morfi. Chavín divenne meta di pellegrinaggio per tutto il mondo religioso andino, accogliendo persone di diverse latitudini e lingue, e acquisendo grande importanza come centro di diffusione culturale e religiosa.

Situato su una suggestiva terrazza arida e deserta affacciata sulla verdeggiante valle del fiume Supe, nella Regione di Lima, il sito archeologico di Caral, risalente a 5000 anni fa, si estende su 626 ettari. Si tratta del più antico centro di civiltà delle Americhe, eccezionalmente ben conservato. Il sito stupisce grazie alla complessità architettonica. Il ritrovamento di un quipu (il sistema di nodi usato nelle civiltà andine per re-gistrare le informazioni) testimonia lo sviluppo della società Caral. La pianta della città, le strutture pirami-dali e la residenza dell'élite, mostrano con chiara evidenza la celebrazione di funzioni cerimoniali, a signifi-care una potente ideologia religiosa.

A 3050 metri d’altezza, tra i dipartimenti di Cusco e Apurímac, svetta il Parco Archeologico di Choquequi-rao, costruito tra il XV e il XVI secolo. Conosciuto per essere circa tre volte più grande della celebre Machu Picchu, solo il 30% della sua cittadella è stata sottratta alla foresta. Gli archeologi contemporanei ritengo-no sia stato costruito in linea geo-cosmica rispetto a Machu Picchu, con il tempio e gli edifici amministrativi costruiti attorno alla piazza centrale e le zone residenziali verso la campagna. Il sito colpisce per la maesto-sità dell'architettura Inca con terrazzamenti, piazze, recinzioni, grandi mura con nicchie, e altre strutture.

Costruito nel XV secolo e considerato dagli storici una delle costruzioni più audaci degli Incas, il Complesso Archeologico di Raqchi, si trova a 117 km dalla città di Cusco. Il tempio, realizzato in adobe su fondamenta di pietra vulcanica, fu eretto in onore di Wiracocha, il dio della creazione e della civiltà nel mondo andino. In passato, la costruzione comprendeva un imponente muro centrale, con pilastri su entrambi i lati e un grande tetto di paglia. Ospitava gli alloggi dei sacerdoti, un'area per i rituali e fonti d'acqua in cui i religiosi si lavavano prima delle cerimonie.

PROMPERÚ - La Commissione Peruviana per la Promozione delle Esportazioni e del Turismo l'organismo ufficiale spe-cializzato in promozione turistica e marketing, collegato al Ministero del Commercio Estero e del Turismo del Perù.

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