ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

A febbraio cresce a ritmo sostenuto la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +11,0%

09/03/16

Le evidenze dell’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 78 milioni di posizioni creditizie.

FotoNel mese di febbraio appena concluso il numero di richieste di prestiti da parte delle famiglie italiane, nell’aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati, ha fatto segnare un +11,0% rispetto al corrispondente mese del 2015, che a sua volta si era caratterizzato per un segno positivo (+8,2%), confermando ritmi di crescita a doppia cifra dopo un mese di gennaio altrettanto vivace.

Al netto del passaggio a vuoto registrato nell’ultimo mese del 2015 si assiste, quindi, ad un ulteriore consolidamento della dinamica positiva iniziata ad ottobre 2014, a conferma dell’aumentata fiducia delle famiglie italiane verso il futuro e della progressiva ripresa economica in corso che si riflette anche sulla pianificazione delle spese e, in particolare, degli acquisti di beni durevoli. Malgrado questo, resta ancora un piccolo gap da colmare rispetto al triennio 2010-2012, quando gli effetti della crisi ancora non avevano indotto le famiglie a rinviare a momenti più favorevoli i propri consumi.

Entrando maggiormente nel dettaglio il Barometro CRIF approfondisce l’analisi disaggregando l’andamento della domanda di prestiti tra la componente dei prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi e quella dei prestiti personali (sempre considerando i dati ponderati sui giorni lavorativi).

Nel dettaglio dell’aggregato relativo ai primi 2 mesi del 2016, le due forme tecniche confermano dinamiche sostanzialmente differenti, con il numero delle richieste di prestiti finalizzati all’acquisto di auto, moto e altri beni (quali articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici nonché altri beni e servizi finanziabili, tra i quali impianti per la casa, spese mediche, palestre e tempo libero, etc) che nel mese di febbraio ha fatto registrare una crescita estremamente vivace, pari a +24,0%, mentre per i prestiti personali la domanda rimane ancora una volta ferma al palo, con un -3,4% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

Relativamente ai prestiti finalizzati si tratta della variazione mensile più consistente in assoluto da quando CRIF ha iniziato a rilevare in modo sistematico l’andamento della domanda di credito da parte delle famiglie, con una performance trainata in particolare dai finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli che trovano grande beneficio dalle offerte a tassi promozionali e dalla proposta di nuovi prodotti caratterizzati da elevata flessibilità.
Malgrado il basso livello dei tassi di mercato, che ha favorito una forte concorrenza sul prezzo tra gli intermediari e un rinnovamento delle proposte commerciali, i prestiti personali fanno invece registrare l’ennesima flessione degli ultimi 9 mesi, dopo l’inversione di tendenza coincisa con il mese di giugno 2016.

"Nell'ultimo anno la domanda di prestiti finalizzati è stata fortemente influenzata dal recupero dei consumi e, in particolare, dal positivo andamento delle richieste di prestiti per l'acquisto di auto, cresciute del +26,8% nel 2015 - illustra Simone Capecchi, Executive Director di CRIF -. Relativamente alla domanda di finanziamenti destinati all'acquisto di altri beni e servizi, invece, si registra un contributo da parte di tutte le tipologie di prodotto finanziato. In particolare, decisamente positive le performance dei finanziamenti per l'acquisto di elettrodomestici ed elettronica di consumo ma anche di quelli per articoli di arredamento, stimolati sia dal miglioramento delle condizioni economico-finanziarie delle famiglie sia dai bassi tassi di interesse applicati ".

Dall’ultima rilevazione di CRIF arrivano segnali incoraggianti anche relativamente all’importo medio dei prestiti richiesti che, nel mese di febbraio 2016, nell’aggregato di prestiti personali più finalizzati, si è attestato a 8.430 Euro seppure ancora ben distante dai valori pre-crisi (ad esempio, era pari a 9.278 nel febbraio 2009).

Entrando maggiormente nel dettaglio, per i prestiti finalizzati l’importo medio richiesto è risultato pari a 5.672 Euro, in crescita rispetto ai 5.231 Euro del febbraio 2015 ma ben al di sotto dei 6.661 Euro che si registravano nel febbraio 2009. Relativamente ai prestiti personali, invece, l’importo medio si è assestato a 12.312 Euro contro i 10.782 Euro del 2015, riportandosi di fatto sui valori pre-crisi (12.539 Euro era il valore medio richiesto nel febbraio 2009).

La durata dei prestiti richiesti
Prendendo in considerazione la durata dei finanziamenti richiesti nel loro complesso la classe preferita dagli italiani è risultata quella oltre i 5 anni, con una quota pari al 22,2% del totale. Nel dettaglio, relativamente ai prestiti finalizzati l’incidenza di questa classe raggiunge il 7,8% del totale. Nel caso dei prestiti personali raggiunge invece il 43,3% del totale.

La distribuzione della domanda per classe di età dei richiedenti
Osservando la distribuzione della domanda di prestiti per età dei richiedenti, infine, sono le classi centrali, ovvero quelle comprese tra i 45 e 54 anni e quella tra i 35 e 44 anni, ad aver presentato il maggior numero di richieste di prestiti, rispettivamente con il 25,4% e il 24,3% del totale. Significativo il fatto che, dopo diverso tempo, siano tornate a crescere in modo significativo i prestiti richiesti dai giovani, tanto per quelli di età compresa tra i 18 e i 24 anni, quanto per quelli tra i 25 e i 34 anni, sintomo di una ritrovata fiducia e di migliori prospettive sul mercato del lavoro.

“In questa situazione, la sfida per gli Istituti sarà sempre più quella di riuscire a cavalcare la dinamica positiva della domanda di credito da parte delle famiglie attuando politiche commerciali orientate in particolare alla customer experience. Nello specifico, dovranno essere in grado di costruire un rapporto di fiducia e una relazione duratura con i consumatori diventando, ancor più che in passato, interlocutore unico per la soddisfazione dei loro bisogni di spesa odierni e futuri" - conclude Capecchi.

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