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Comunicato Stampa

Agesci Arezzo: un nuovo progetto per nuove sfide educative

27/11/17

Sansepolcro sarà il perno di un importante evento per la vita dell'Agesci - Zona di Arezzo. Nel fine settimana di sabato 25 e domenica 26 novembre, la città tiberina ospiterà il convegno in cui ottanta capi scout definiranno il loro nuovo progetto di zona, cioè la struttura che darà forza e respiro alle azioni educative dei sette gruppi attivi tra il capoluogo e le vallate. L'evento si tiene ogni quattro anni e rappresenta un'occasione di incontro e di confronto per approfondire le esigenze e le priorità emerse sui singoli territori, con l'obiettivo di tracciare linee guida comuni a tutta la zona incentrate sui quattro ambiti del nuovo progetto: ragazzo, capo, fede e territorio.

FotoSansepolcro sarà il perno di un importante evento per la vita dell'Agesci - Zona di Arezzo. Nel fine settimana di sabato 25 e domenica 26 novembre, la città tiberina ospiterà il convegno in cui ottanta capi scout definiranno il loro nuovo progetto di zona, cioè la struttura che darà forza e respiro alle azioni educative dei sette gruppi attivi tra il capoluogo e le vallate. L'evento si tiene ogni quattro anni e rappresenta un'occasione di incontro e di confronto per approfondire le esigenze e le priorità emerse sui singoli territori, con l'obiettivo di tracciare linee guida comuni a tutta la zona incentrate sui quattro ambiti del nuovo progetto: ragazzo, capo, fede e territorio.

Da oltre cent'anni, lo scautismo ha formato generazioni di giovani significativi attraverso il rapporto con la natura, l'autodeterminazione, le capacità creative e manuali, la disposizione al servizio e alla spiritualità. In attesa del convegno, il 2017-2018 ha visto le Comunità Capi di Arezzo, Casentino, Cortona e Valtiberina, coordinate dal Comitato di Zona, condividere un percorso per individuare le direzioni specifiche comuni che il territorio aretino necessita per realizzare le proprie mete educative. Ne è nata un'analisi che ha messo in luce i bisogni forti dei capi e, attraverso loro, quelli dei ragazzi, per permettere di vivere esperienze significative che possano migliorare la proposta scout. I due giorni di Sansepolcro avranno la finalità di tirare le fila di tutto questo lavoro, sviscerando ulteriormente le direzioni individuate e facendo così nascere il nuovo progetto, con gli obiettivi e gli strumenti da attuare nel quadriennio 2017-2021. Che tipo di frontiere educative richiedono i bambini e i ragazzi di oggi? Che formazione fornire ai capi? Che relazioni instaurare con il territorio? A quale crescita sono chiamati i capi come cristiani? Quest'ultima domanda, soprattutto, è una frontiera particolarmente sensibile per l'associazione a livello nazionale, in un'epoca in cui l'identità cristiana incontra molti dubbi.

I capi lavoreranno nel pomeriggio di sabato in diversi luoghi di Sansepolcro, divisi in commissioni per le quattro aree, sostenuti e stimolati da coordinatori ed esperti che aiuteranno ad entrare ancor di più in profondità nei singoli temi e a trarne proposte. Il tutto verrà discusso la domenica mattina presso l'oratorio Santa Chiara, quando verrà deciso e votato nella fase assembleare plenaria il documento ufficiale di riferimento per tutta la zona. I lavori dei capi saranno salutati anche dal vescovo Riccardo Fontana, dal sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli e dal presidente del consiglio comunale Lorenzo Moretti. «Lo scopo dello scautismo - spiegano i responsabili di zona Francesco Spadini e Claudia D'Ippolito, - è di educare i giovani a divenire cittadini e cristiani autentici, capaci con le proprie scelte di lasciare un'impronta forte nella realtà e un mondo migliore di come lo hanno trovato. A Sansepolcro ci impegneremo a puntare questo sguardo educativo sempre più in alto».

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