TURISMO
Comunicato Stampa

AIATP: Richiesta di aiuto per gli operatori del settore

23/02/21

L'Associazione Italiana Armatori Trasporto Passeggeri rappresenta 184 Società di navigazione Italiane operanti in acque marittime ed interne lancia il Mayday come ultimo appello di soccorso prima di vedere affondare le aziende del settore

FotoL'Associazione Italiana Armatori Trasporto Passeggeri rappresenta 184 Società di navigazione Italiane operanti in acque marittime ed interne con 970 navi minori in servizio di trasporto passeggeri turistico e di collegamento tra le località di maggior prestigio turistico/ambientale e le isole italiane.

Le scriviamo, nonostante il discreto silenzio che ci ha contraddistinti in questo ultimo anno, per lanciare il Mayday come ultimo appello di soccorso prima di vedere affondare le nostre aziende.

La gravità del momento, l’incertezza sul futuro, gli impegni debitori contratti ci portano a lanciare questo GRAVE allarme perché ad oggi le nostre aziende non hanno ricevuto quegli aiuti economici che ci potrebbero e dovrebbero consentire di navigare in mezzo a questa tempesta fino all’arrivo in un porto sicuro.

La stagione 2020 ha visto registrare perdite per le nostre aziende che variano da un meno 55% per gli operatori che svolgono l’attività da giugno a settembre, un meno 75% per gli operatori che svolgono l’attività da marzo a dicembre e meno 95 % per gli operatori delle vie fluviali e lagunari.

Stiamo cercando di sostenere gli oltre 10.000 lavoratori del nostro settore tra personale imbarcato e personale a terra. Personale spesso dimenticato e ignorato perché escluso dall’elenco delle categorie oggetto di sostegni mirati.

Ogni azienda, nonostante il calo di fatturato, ha dovuto adottare costosi protocolli di sicurezza funzionali al tipo di servizio svolto, ha dovuto ridurre le capienze delle imbarcazioni per assicurare i distanziamenti previsti dalle Norme, ha adempiuto a tutti gli obblighi fiscali e contributivi senza usufruire di alcun beneficio, ha sostenuto i consueti costi legati allo svolgimento delle manutenzioni finalizzate a mantenere elevati standard di sicurezza, senza usufruire di alcuna deroga sia per il rinnovo dei certificati di sicurezza sia per il rinnovo dei certificati del personale navigante soggetto peraltro a costosi corsi di aggiornamento, AUMENTANDO LO STATO DI SOFFERENZA ECONOMICA CHE LA SCRIVENTE ASSOCIAZIONE CERCA DISPERATAMENTE DI SALVAGUARDARE

Stiamo subendo con il decreto di Agosto 2020 un discriminatorio aumento dei canoni demaniali, relativi all’ ormeggio e attracco delle nostre imbarcazioni, alle biglietterie (minuscole strutture prefabbricate), alle aree di sosta per i passeggeri prima dell’imbarco e ai gavitelli. E tale incremento che si aggira intorno al 700% che per noi risulta assolutamente insostenibile.

Nonostante tutto l'impegno profuso per arginare le conseguenze pandemiche, il comparto armatoriale delle Navi Minori ha subito perdite di fatturato superiore ai 100 milioni di euro da ricondurre alla mancanza di turisti creata dall' emergenza sanitaria.

Gli unici aiuti che ad oggi risultano previsti per il nostro settore sono 5 milioni indicati dal Decreto rilancio e 5 milioni indicati dalla recente Legge Finanziaria, un totale di 10 milioni di euro il cui iter burocratico procedurale finalizzato alla regolare erogazione prevede l’autorizzazione Europea sugli Aiuti di Stato e successivamente il Decreto Attuativo da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Riusciremo a sopravvivere così a lungo?

Come si può immaginare un contributo a fondo perduto di 10 milioni su perdite stimate di oltre 100 milioni? Riusciranno questi 10 milioni a coprire le rate dei mutui che abbiamo dovuto contrarre per far fronte alla profonda crisi che stiamo vivendo? E poi?

Oggi ci troviamo alle porte di una nuova stagione turistica con una pandemia ancora in atto, con le agende di prenotazioni vuote, con l’incertezza sul futuro e con le società indebitate per far fronte a quanto sopra evidenziato.

Non siamo stati soggetti a ordinanze di chiusura e limitazione specifica ma l’impossibilità di spostarsi tra regioni e la mancanza di Turismo/Turisti Internazionali ci ha privato della tipologia di trasporto di cui abbiamo bisogno per VIVERE. TUTTI HANNO RICEVUTO CONTRIBUTI E RISTORI; PERCHE’ NOI NO?

Il nostro settore non risulta poter usufruire dei contributi previsti per il Trasporto Pubblico Locale (nonostante molte nostre Aziende svolgano Servizi di Linea Regolari), e nemmeno possiamo usufruire dei contributi previsti per la Filiera Turistica, nonostante risulti evidente che dipendiamo da essa. SIAMO NELLA TERRA DI NESSUNO?

La mobilità garantita dal trasporto turistico effettuato dalle Società di Navigazione della nostra Associazione rappresenta il Valore Aggiunto fondamentale per l'economia locale dei luoghi turistici. Trasporti Turistici di Linea e non di Linea indispensabili per le comunità, dove la sinergia tra operatori commerciali ha consentito uno sviluppo che ha prodotto un notevole incremento dell’occupazione e dell’economia.

Il TURISMO – In base ai dati raccolti il 2020 si chiude con 53 miliardi di euro in meno rispetto al 2019 e per i primi tre mesi del 2021 si stima una perdita di ricavi di 8 miliardi dovuti principalmente alla riduzione di turisti internazionali, turisti grazie ai quali noi esistiamo, ma quello che preoccupa maggiormente è che si stima per i primi mesi del 2021 una riduzione del 60% dei flussi italiani e un 85% di quelli internazionali. Siamo tutti fiduciosi che il turismo, finita l’emergenza sanitaria, tornerà molto in fretta e impetuoso, ma per sopravvivere fino al termine dell’emergenza occorrono ulteriori misure di sostegno così come stabilite per altre realtà riconducibili al comparto turistico.

ESISTIAMO ANCHE NOI
Le domande che ogni giorno ci poniamo sono le seguenti:

Come faccio a salvare l'azienda?
Come faccio a salvare i dipendenti e le relative famiglie?
Dove trovo le coperture economiche per affrontare un nuovo anno?
Dove e come faccio a sostenere i costi per mantenere in sicurezza le motonavi?
Che fine farà l’azienda se non riesco a sopravvivere economicamente fino alla fine della pandemia?
A cosa sono serviti tutti i sacrifici, gli investimenti e tutte le tasse che ho pagato?
Come faccio a preservare la mia FAMIGLIA ?

Potevamo in questi mesi effettuare grosse dimostrazioni per far sentire la nostra voce magari bloccando dei porti o cortei sulla Capitale, ma abbiamo preferito confidare nel buon senso della Politica aspettando aiuti al settore, ma ciò non è avvenuto.

La nostra categoria Armatoriale è composta da persone abituate ai sacrifici, dovuti come già successo in passato a stagioni meteorologicamente negative, ad una crisi politica Internazionale o eventi meteorologici estremi che hanno prodotto distruzione e lacrime, ma nei momenti peggiori e senza chiedere niente a nessuno queste persone sono riuscite comunque ad andare avanti. Oggi stiamo vivendo una guerra per la sopravvivenza che non sappiamo se è quando finirà.

Nel discorso di replica al Senato abbiamo sentito il Presidente del Consiglio dei Ministri parlare del turismo e della sua importanza economica, della crisi in cui versa e della rapida ripresa che avrà a fine pandemia, esortando il parlamento a salvaguardare le aziende che si occupano di turismo, per evitare che a fine emergenza i turisti nazionali e stranieri non trovino macerie di aziende fallite compromettendo la ripresa.

Ebbene le Società Armatrici fanno parte di tale segmento turistico e come le attività sciistiche ed alberghiere vanno aiutate.

Il momento è di estrema fragilità e ci impone oggi di manifestare questo FORTE grido di AIUTO per evidenziare quanto siano indispensabili per la nostra categoria sostegni immediati e adeguati al fine di poter essere pronti al più presto per partecipare attivamente allo sviluppo futuro del settore turistico che tanto beneficio ha portato al nostro amato Paese ma soprattutto per dare un senso al sacrificio e all’impegno che i nostri Nonni e i nostri Padri hanno dedicato ad una attività così importante come la nostra.

Cordialmente,
Il Presidente
Salvatore Gambardella

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