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Ali di Venere: la storia delle grandi donne di Firenze riletta attraverso l’arte e l’artigianato fiorentino

L’artigianato incontra le donne della storia di Firenze. Ali di Venere è il progetto, ideato da Sara Innocenti, la nota influencer fiorentina, anzi l’Inflorencer giocando con le parole, la più famosa guida digitale fiorentina e realizzato da Susanna Alisi, la designer di gioielli della omonima azienda orafa. La storia del Rinascimento e dell’età moderna è costellata di personaggi maschili, uomini per un mondo governato da uomini dove le donne celebri sono eccezioni rispetto alla regola. La vita al femminile raramente emerge dall’ombra.
del 09/10/20 -

Un progetto che mescola arte e la figura di donne troppo spesso dimenticate o quasi mai citate che hanno contribuito come e quanto i suoi nomi illustri maschili, a rendere questa città tra le più amate al mondo, per restituirci i tratti di figure forse meno note eppure dirimenti nella storia piccola e grande di famiglie e società.

“Ci sono state moltissime donne geniali – dice Sara – nella storia fiorentina, sempre troppo poco conosciute, troppo poco citate o ricordate. Da questo desiderio è nata l’ispirazione di sviluppare un progetto che parlasse delle donne. Studiando e approfondendo la vita di queste figure mi sono accorta di quanto le loro storie, il loro vissuto fosse vicino ai giorni nostri, di quanto fossero attuali e di come avrebbero potuto essere donne dei nostri giorni, madri, sorelle, amiche. E così ha preso vita l’idea, non solo mia. Perché questo viaggio, nel tempo e nell’arte, l’ho intrapreso con un’artigiana fiorentina: Susy. Insieme abbiamo cercato di interpretare e riportare alla luce i messaggi di queste donne. Susy ha ridisegnato in chiave moderna tutte le donne, enfatizzando un lato predominante del loro carattere. Perché ognuna di noi possa riconoscersi in una di queste figure femminili del passato e avere il desiderio di portare avanti il loro pensiero.

A ogni donna è stato attribuito un simbolo che rappresenta in qualche modo la sua figura e il suo essere.

Abbiamo pensato e assegnato a ciascuna di loro una frase, una citazione che loro stesse avrebbero potuto dire come esemplificazione del loro messaggio. Un vero manifesto che ciascuna donna di oggi potesse in qualche maniera portare con sé. Abbiamo per questo realizzato una linea di t-shirt con i disegni realizzati da Susy e una linea di gioielli con i simboli di ciascuna donna.”

Tre donne dell’amministrazione comunale di Firenze si sono espresse sul progetto.

“Ali di Venere – dice Maria Federica Giuliani, Vice Presidente del Consiglio Comunale di Firenze, presente alla conferenza di presentazione – un progetto di donne per le donne, riflettori su magnifiche storie di donne molto amate e riproposte in chiave contemporanea. Una rilettura che dialoga con il presente e ne valorizza l’audacia, la determinazione, la forza e soprattutto la creatività”.

“Un’iniziativa – ha detto l’assessore al Turismo del comune di Firenze, Cecilia Del Re – che mette insieme i punti di forza della Firenze di ieri e di oggi per lanciare un messaggio di forza e consapevolezza per tutte le donne. Artigianato artistico, cultura e socialità diventano in questo progetto un’unica visione di positività che si riflette negli oggetti di uso quotidiano. Un richiamo all’arte e alle donne simbolo di Firenze, che oggi trovano spazio nella cultura collettiva espressa dal nostro artigianato artistico”.

“Il progetto “Ali di Venere” – dice Cristina Giachi, Vice Sindaco di Firenze – mi sembra rispondere bene all’urgenza di raccontare, con linguaggi contemporanei, la presenza spesso taciuta delle donne nella storia di Firenze. E ringrazio i promotori per l’iniziativa e per la sua declinazione”.



Elettrice Palatina. Ultima erede di Casa Medici, fu umiliata perchè, non potendo avere figli, non riuscì a dare continuità alla dinastia medicea. Ma Anna Maria Luisa lasciò ugualmente il segno stipulando uno dei patti più famosi: il “Patto di famiglia”, un documento con il quale legava l’eredità dei Medici a Firenze e a tutti i fiorentini. Viene identificata nell’ancora, perché l’Elettrice Palatina prefigura colei che va oltre i canoni della donna intesa come madre. Colei che, nel suo essere semplicemente donna, può comunque lasciare la sua impronta nel mondo.

Caterina de’ Medici. Costretta a sposare Enrico II e a trasferirsi in Francia dove non fu mai totalmente accettata. Caterina non solo seppe onorare i suoi impegni ma, alla prematura morte del marito, re di Francia, non solo non si fece da parte come molti avrebbero voluto, ma prese in mano le redini del Paese. L’immagine che la rappresenta è la Corona perché Caterina incarna la donna forte e audace. La donna che non ha paura del potere e sa essere una regina anche senza un re.

Suor Plautilla. È stata la prima pittrice fiorentina riconosciuta. Fu obbligata a entrare in convento quando era adolescente ma la sua vera e grande passione per tutta la vita sarà la pittura. Imparò a dipingere da autodidatta ma vivendo in convento non entrò mai in contatto con i pittori del tempo. È infatti famosa proprio per aver dipinto, fra l’altro, uomini con tratti spiccatamente femminili. Plautilla rispecchia la donna che crede nei propri sogni e che li porta avanti nonostante tutto e tutti. Questo suo libero arbitrio, che ogni donna ha verso le scelte della propria vita, è rappresentato dal mare.

Venere. Venere è la Dea della bellezza, la donna ideale di una perfezione che in realtà è racchiusa nello scrigno dei suoi difetti: i suoi 7 celebri punti di forza attraverso i quali, nei secoli, cristallizzerà i suoi difetti; i suoi 7 celebri punti di forza attraverso i quali, nei secoli, cristallizzerà la sua immagine. Il suo simbolo sono le ali perché la bellezza che la contraddistingue sono proprio quei difetti che lei sa trasformare in “ali”. La Venere esprime la donna che è fiera del suo corpo, delle sue cicatrici, dei suoi errori. Ecco che i difetti di ognuna di noi possono e devono essere le nostre ALI, dei tratti distintivi che ci rendono speciali. Perché la bellezza non è omologazione, come invece accade troppo spesso ai giorni nostri, la bellezza è diversità.

Tutte le t-shirt saranno accompagnate da un segnalibro, che racconta brevemente la storia di ciascuna donna per trasmettere un messaggio culturale e farle conoscere universalmente.

“Ogni donna porta un messaggio – dice Susanna Alisi – e questo messaggio è racchiuso in una citazione che abbiamo assegnato a ognuna come mantra per la loro personalità e come messaggio per le donne di oggi che possono rivedersi in loro. Questo progetto si è attuato con una linea di t-shirt e una linea di gioielli di artigianato fiorentino. Le t-shirt hanno il disegno realizzato a mano e rappresentano le donne del passato in chiave moderna con la frase che simboleggia la loro caratteristica predominante. Abbiamo scelto il mese di ottobre per la presentazione di questo progetto essendo il mese rosa dedicato alla prevenzione e alla ricerca per il tumore al seno. Essendo mia sorella Camilla Alisi la Responsabile della Delegazione di Firenze della Fondazione Umberto Veronesi abbiamo creato una speciale collaborazione con una Limited Edition di t-shirt rosa. Inoltre nel corso della serata evento che si terrà giovedì 15 ottobre alla Manifattura Tabacchi, ci sarà una lotteria di beneficenza con il palio le t-shirt in Limited Edition e il ricavato sarà devoluta a Fondazione Umberto Veronesi per la ricerca sul tumore al seno”.



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