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Comunicato Stampa

All’ombra dell’Abbazia MEC a Morimondo, eccellenze enogastronomiche on the road

06/04/18

Domenica 8 Aprile il Mercatino Enogastronomico della Certosa ritorna sulla Strada delle Abbazie con il suo carico di tipicità a prova di goloso Mercatino Enogastronomico della Certosa 8 Aprile 2018 Dalle 9 alle 19 Via Roma, Morimondo (Mi) Per informazioni 347 7264448; www.agenziareclam.it In caso di maltempo la manifestazione verrà annullata

Il farmers’ market della Certosa di Pavia meglio conosciuto come MEC torna a Morimondo anche ad Aprile. Domenica 8, dalle 9 alle 19, i produttori del MEC daranno appuntamento con il loro ricco catalogo di sapori genuini a chilometro vero in via Roma, sulla strada che porta alla bellissima abbazia romanica lombarda. Sarà l’occasione per degustare eccellenze enogastronomiche DOP, DOC e IGP provenienti dal Pavese, dalla Lomellina, dall’Oltrepo, dal Monferrato. Nella vetrina del MEC foodies e turisti enogastronomici troveranno specialità casearie di latte vaccino e per quanti tengono d’occhio il tasso di colesterolo, anche di pecora e capra; Varzi DOP (prodotto con l’utilizzo del filetto che è la parte più pregiata del maiale) e salame d’oca di Mortara IGP, pregiata produzione lomellina insieme i prosciutti ed il paté di fegato d’oca; vino dei Colli d’Oltrepo, miele, riso e offelle. Non mancano, infine, distillati d’erbe, verdura, frutta, olio e conserve dalla Sicilia.
Nel catalogo del MEC-Mercatino Enogastronomico della Certosa anche prodotti di bellezza a base di lumaca.
Meta ideale per le gite fuoriporta dei milanesi, Morimondo e la sua Abbazia, gioiello dell’architettura romanica italiana, danno la possibilità di scoprire un borgo magico dove arte e cultura si fondono e dove lasciarsi andare alla meraviglia di trovarsi in un luogo bellissimo, carico di storia e spiritualità.

L' Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da "mora", parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l'austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l'opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L'esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi
romanico-lombardi. La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L'interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all'intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.



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