ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Allo CSAC, per scoprire come il ventesimo secolo abbia cambiato la natura dell’opera d’arte

09/11/15

Lo CSAC è l’archivio della comunicazione dell’Università di Parma. E’ collocato all’interno dell’ Abbazia trecentesca di Valserena e da qualche mese è aperto al pubblico in forma di museo.

FotoLo CSAC è l’archivio della comunicazione dell’Università di Parma.
E’ collocato all’interno dell’ Abbazia trecentesca di Valserena e da qualche mese è aperto al pubblico in forma di museo.

Al di là del valore e della bellezza di ogni singolo oggetto esposto, la sensazione più rilevante è di conforto nel guardare gli esiti più riusciti della nostra cultura recente: disegni, progetti, campagne pubblicitarie prototipi e modelli destinati alla produzione industriale italiana, affiancati ad aspetti della ricerca, percorsi culturali e forme espressive del nostro pensiero contemporaneo.

Si possono vedere modelli di studio in polistirolo, gomma e plastica per calcolatrici, o progetti per macchine da scrivere Olivetti realizzati tra il 1945 e il 1973, programmi di comunicazione pubblicitaria, tavole satiriche per settimanali come “il Male” e grafica politica anni Settanta.

Accanto ai progetti e agli esempi di comunicazione visiva sono esposte a rotazione numerose opere d’arte.

Il confine tra questi due mondi, quello pratico e quello artistico è, in questo caso, impercettibile: non c’è discontinuità tra l’opera di Alberto Burri o di Lucio Fontana e i radex dei progetti di Pier Luigi Nervi o Ignazio Gardella.
Il ventesimo secolo ha infatti cambiato la natura dell’opera d’arte.

Con le avanguardie storiche l’arte si è mescolata con la vita, ha superato il concetto di abilità manuale e si è confrontata con la macchina. L’arte attinge dal reale, non utilizza solo immagini, ma sceglie oggetti di uso comune.

La creazione artistica e quella industriale si sono fuse per un secolo con risultati oscillanti tra il rifiuto, la critica e l’accettazione, anche se la fusione più evidente si è avuta nell'ultimo decennio con l’avvento della tecnologia digitale.

L’archivio della Comunicazione dell’Università di Parma è diventato così una specie di grande contenitore di tutta la cultura visiva della nostra epoca, in equilibrio tra utilità e arte.

Anche nel caso di opere nate con finalità estetiche differenti dalla pura creazione artistica, come nel caso dei bozzetti per sfilate del pret-a-porter degli anni Settanta e Ottanta, il tempo ne ha mutato la destinazione d’uso: la finalità pratica della vendita è stata annullata dal passare degli anni e le tavole dei bozzetti hanno mantenuto soltanto l’aspetto creativo ed estetico.

Posto che anche l’arte per vivere e per alimentarsi ha bisogno di un mercato, la sua finalità è casomai quella di promuovere se stessa anziché un prodotto specifico da commercializzare.

Ciò che si evince visitando il Centro Studi e Archivio della Comunicazione è proprio la labilità del confine tra la finalità artistica e quella pratica e commerciale, e la loro continua alternanza.

Il progetto di riqualificazione dell’Abbazia di Valserena ha avuto inizio nel settembre 2014 e si è concluso a maggio 2015. All'ingresso del complesso si trovano anche la foresteria e un bistrot molto carino.

Paola.



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