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Comunicato Stampa

ANFOV a SMAU spiega il nuovo modello del cloud

28/10/14

L’analisi dell’Osservatorio dedicato alla nuvola e ai managed services. Cifre sempre in crescita e un modello di offerta che si riorganizza imitando quello dell’industria dell’auto

L’evoluzione del cloud, il cambiamento dell’offerta e l’evoluzione della domanda. L’Osservatorio di ANFoV dedicato a Cloud & managed services ha presentato a Smau i suoi lavori con un’analisi della situazione da parte di Daniela Rao, vice presidente dell’associazione per la convergenza dei servizi di comunicazione.
Prima di tutto le cifre. Oggi questo segmento di business vale in Italia circa 800 milioni di euro “che dovrebbero raddoppiare nei prossimi tre-quattro anni arrivando al 10% della spesa It”.
Dati positivi che fanno da contrasto a budget Ict sempre in contrazione, mentre sta nascendo un grande interesse verso tutte le forme di esternalizzazione di applicazioni e servizi e l’ottimizzazione delle reti aziendali.
Dando un’occhiata a quanto succede negli Usa sul fronte dell’offerta, ha proseguito Daniela Rao che è anche co-responsabile dell’Osservatorio ANFoV, si assiste a una significativa riorganizzazione della catena del valore dei service provider e degli outsourcer che seguono un modello ispirato a quello dell’auto e che per questo viene chiamato auto factory supply chain model.
In questo modello gli operatori della catena del valore del cloud e dei managed services si stanno organizzando in quattro gruppi con all’origine il datacenter con e poi due gruppi di operatori che si occupano dello sviluppo di contenuti e della definizione dell’offerta con la localizzazione dell’app store. Il quarto gruppo comprende gli operatori dell’ultimo miglio, il punto più difficile, che vede figure come system integrator, service provider e software house che interfacciano il cliente finale. Secondo le survey le aziende chiedono agli operatori dell’ultimo miglio risorse dedicate per supporto e risoluzione dei problemi, soluzioni personalizzate, sistemi di reporting, piattaforma unificata di provisioning, sistemi di reporting, modelli di self provisioning per riconfigurazione e monitoraggio, tecnologie best of breed, pay per use pricing, servizi di consulenza e un raggio d’azione globale
Il fornitore deve quindi essere “un aiuto-regista all’interno dell’azienda” ha proseguito Daniela Rao, confrontandosi con uno scenario che vede all’interno dei datacenter delle reti aziendali le aziende medio-grandi dotate di Lan e Wan superare un primo livello di virtualizzazione dei server e guardare ai processi di automatizzazione e ai sistemi convergenti. “Quello che sta avvenendo è una evoluzione progressiva dei modelli di implementazione dell’Ict in azienda con una forte curiosità verso l’esternalizzazione dei servizi”. Oggi si va verso il self run private cloud, managed private cloud, dedicate cloud con una forte commistione fra ciò che è interno e ciò che è esterno, molta sperimentazione e ampi margini di manovra per i Cio. “Flessibilità, virtualizzazione, infrastrutture convergenti – conclude la vice presidente di ANFoV - diventeranno un mantra per tutte le aziende che stanno affrontando questa evoluzione e saranno i protagonisti degli interventi di cloudificazione”.
A seguire Alssendra Brasca di Ibm, Massimo Di Renzo di Ericsson e Maurizio Tondi di Italtel hanno sottolineato l’importanza del cloud come fattore abilitante per l’innovazione in azienda e presentato l’offerta delle aziende.

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