ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Annuario Economico dell’Umbria: valore umano al centro per intercettare la ripresa

13/12/17

Economia open square alla partecipazione e alla contaminazione per una strategia di sviluppo condivisa ed emergente a fronte di una nuova visione. Questo è lo spirito che ha animato il dibattito sviluppatosi intorno ai seguenti temi: Valore Umano & Digitale; UMBRIA 4.0, dalla manifattura alle eccellenze della terra in un mercato globale e UMBRIA 2020 ricette per intercettare la ripresa.

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Oggi ci troviamo di fronte ad un economia sempre più Open Square e ESG89 Group crede nel valore di questi momenti fatti di condivisione, di percorsi e di scelte da intraprendere per migliorare il futuro dell’Umbria e tendere la mano alla tanto auspicata ripresa. In perfetto stile ESG89 la presentazione dell’Annuario Economico 2018-2019 prosegue con un talk aperto che ha messo in connessione idee e personaggi dello scenario economico attuale. Porre al centro di ogni impresa le persone con le loro idee e il loro cuore è il successo di ogni azienda lungimirante.

Economia open square alla partecipazione e alla contaminazione per una strategia di sviluppo condivisa ed emergente a fronte di una nuova visione. Questo è lo spirito che ha animato il dibattito sviluppatosi intorno ai seguenti temi: Valore Umano & Digitale; UMBRIA 4.0, dalla manifattura alle eccellenze della terra in un mercato globale e UMBRIA 2020 ricette per intercettare la ripresa.

Giovanni Giorgetti, Ceo ESG89, dopo aver illustrato i tratti salienti dello scenario economico umbro ha parlato della ripresa come meta necessaria, raggiungibile solo colmando il gap delle conoscenze digitali e implementando nell’impresa gli skill utili a muoversi nel mondo contemporaneo, senza mai sottovalutare il valore umano. Ha inoltre evidenziato la necessità di costruire innovazione su basi solide a partire dalla formazione alla manifattura, individuando nell’Umbria un terreno ideale per questo sviluppo.

Si apre così un tavolo di confronto allargato e il primo ad esprimersi sul tema Valore Umano & Digitale è Gianni Cicogna di Smartpeg, che ci ricorda che per un sano confronto servono tutti gli attori della società, rappresentata dalle Istituzioni, imprese e scuola. Il driver tecnologico va cavalcato per creare la cosiddetta autostrada del digitale in Umbria, ma c’è una tecnologia molto più utile che è quella che lavora sul “valore umano”. Non si può separare la tecnologia dalle persone, perché solo le persone motivate portano valore economico.

Prosegue poi Fabio Bernini di Befood che individua proprio nel valore umano la stella polare, elemento trainante di questa azienda. “L’uomo al centro” ma per posizionarcelo bisogna attivare il coinvolgimento e la condivisone. La voglia di cambiamento è reale, generare sempre più valore per essere competitivi ma per farlo c’è assoluto bisogno di valore umano. La rivoluzione 4.0 che è in atto ha sradicato i vecchi modelli ma ha anche saputo rinnovare. Obiettivo primario è puntare sulla qualità, obiettivo mobile in continuo movimento, come la capacità di rinnovarsi che solo le persone sono in grado di attuare.

Anche in Art Spa, si crede profondamente nelle persone, nelle loro competenze, si ascoltano le opinioni e la visione di ogni singolo individuo, come ha sottolineato Daniele Verrocchio, e il miglioramento del welfare aziendale è una delle sfide e degli impegni più grandi che la ART sta affrontando in questi ultimi anni, identificando e attuando investimenti finalizzati al miglioramento delle condizioni di lavoro dei propri collaboratori e alla diffusione e condivisione di un’etica aziendale che mette al primo posto il rispetto dell’individuo e di ciò che esso e l’azienda rappresentano.

Stefano Monsignori di ATI Utensileria, ricorda come il digitale è stato motivo di riflessione a partire dal 2009 con l’avvento della crisi che ha portato ad una nuova trasformazione e a mettere a regime nuove competenze come trasferire il proprio core business s nel commercio on-line senza dimenticare il valore aggiunto derivato dalla formazione, dei propri collaboratori, come nuova forma di sviluppo.

Dunque digitale, come leva di sviluppo insieme alla formazione e alle risorse umane: le tre carte vincenti per guardare al futuro in maniera propositiva, come ci ha ricordato anche Mauro Cassini di Umbra Control.

E’ la volta del tema Umbria 4.0, manifattura e valore della terra, partendo dall’importanza del valore delle tradizioni e delle radici. Il primo a parlare è Federico Malizia, di Ciam, che pone al centro del suo intervento il concetto di fare business solo con eccellenza di prodotto e di processo ed esalta la cultura del nostro saper fare che ci ha portati a sintetizzare la nostra storia ed esperienza nel prodotto di qualità.

Da Fertitecnica il parere autorevole di Alessio Miliani che, partendo dalla manifattura e passando alle eccellenze del territorio, declina il concetto che oggi la manifattura non è più di natura verticale perché il mondo è sempre più orizzontale, quindi le aziende più piccole, se riescono a fare rete, sono quelle vincenti. Altro fattore determinante per il successo è la reputazione; è soprattutto la brand reputation dell’Umbria che va salvaguardata.

Carlo Catanossi di Grifolatte, esaltando il valore della tradizione e delle radici, partendo proprio dalla terra, aggiunge che non si deve saper vendere solo il prodotto, ma saper vendere un’emozione, un’idea, in poche parole “vendere” l’Umbria.

Si passa poi al momento delle ricette per intercettare la ripresa “Umbria 2020” e le Banche sottolineano il binomio vincente che prevede digitale=innovazione ma soprattutto che la migliore strategia per toccare con mano una ripresa tangibile e concreta è lavorare su due fronti imprescindibili: diminuire i costi ed aumentare i ricavi.

Antonello Marcucci poi di UmbraGroup ci consiglia che per essere vincenti bisogna cominciare dai propri bilanci e soprattutto saperli fare bene, inserendovi le due leve fondamentali del successo, la formazione e le risorse umane. Inoltre fondamentale è cambiare la governance per saper innovare.

Cristina Colaiacovo del gruppo Colacem ha sottolineato l’importanza di fare rete e squadra in questa regione e l’aeroporto deve essere il volano di partenza per fare in-coming. La regione, votata al turismo, potrebbe cavalcare l’onda del cambiamento e riportare l’attenzione su questa fondamentale infrastruttura, l’aeroporto, che potrebbe fare la differenza nel lungo periodo per l’economia delle imprese locali.

Ha concluso i lavori il prof Gianfranco Cavazzoni che elogiando il lavoro, sul concetto dei valori dei bilanci, compiuto da ESG89 Group insiste sull’importanza di farne motivo di ‘comunicazione’ e di crescita diffusa.

Annuario Economico dell’Umbria: valore umano al centro per intercettare la ripresa

ANNUARIO ECONOMICO DELL’UMBRIA 2018/2019

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