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Api, vespe, calabroni: capire come si comportano aiuta a difendersi

Che cosa mangiano, da cosa sono attratti e perchè a volte attaccano anche l’uomo i cosiddetti imenotteri.
del 20/07/17 -

Secondo le stime disponibili, nel corso dell’esistenza, almeno 9 italiani su 10 vengono punti da un ape, una vespa o un calabrone e fino all’8% sviluppa una reazione allergica, dal pomfo in sede di puntura, fino allo shock anafilattico e addirittura al decesso (non meno di 10 casi accertati ogni anno).

Le vespe non vivono solo in parchi e giardini, ma anche in spiaggia e montagna. Sono attirate dalle sostanze zuccherine e dall’immondizia. I vespai raggiungono il massimo della popolazione nei periodi autunnali e anche le vespe pungono solo per difesa.

In primavera formano i loro nidi con pasta di legno rosicchiato, masticato e mescolato con la saliva.
Spesso la volontà dell’uomo di rimuovere questi nidi, mette in allarme le vespe che per difendersi pungono.

I calabroni si nutrono di insetti e linfa, per cui non sono affatto attratti dal cibo e pungono solo se provocati, altrimenti preferiscono volare via. Vivono di nei boschi, ma non disdegnano le zone di campagna e suburbane.

Formano colonie annuali, nidificano in primavera e poi già in ottobre le loro “casette”, sono del tutto abbandonate.

Preferiscono nidificare nelle cavità di alberi secolari, ma in mancanza si adattano agli spazi fra i muri, ai camini, ai granai o alle cassette nido per uccelli.



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