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Apprendere il Training Autogeno con il volume di Patrizia Del Verme

26/07/17

Intervista a Patrizia Del Verme autrice del volume Il Training Autogeno. Come custodire e recuperare la salute - Edizioni Psiconline

FotoIl Training autogeno viene semplicemente definito una tecnica di rilassamento, ma è molto di più, è una tecnica di trattamento, di cura con mezzi psichici di disturbi più svariati e finalizzata in primis al mantenimento di uno stato di benessere, con lo scopo di prevenire (soprattutto in presenza di stress), di curare (ha indicazioni elettive per stati d’ansia, disturbi psicosomatici, insonnia ecc) e di rafforzare le cure mediche in altre patologie.

L’autrice rifacendosi ai grandi autori del Training Autogeno (Schultz, Luthe, Thomas, Hoffman, Giorda, Bazzi (alla revisione delle formule di quest’ultimo)
riporta la sua esperienza quasi trentennale nell’utilizzo del T.A.(esercizi inferiori) avvenuta in ambito psicoterapeutico e in gruppi di formazione ed esperienziali.

D. Intervistiamo Patrizia Del Verme per parlare del volume. (L'intervista completa è sul Blog di Edizioni Psiconline)
Sono passati tre anni dall’uscita di questo libro, come è andata?
R. È andata molto bene, il libro ha suscitato molto interesse, nelle persone che l’hanno letto e negli intervenuti alle presentazioni, che sono avvenute in
importanti rassegne e sedi: come alla Vetrina dell’Editoria del Sud a Castellabate, al “Settembre Culturale” Castello di Agropoli, a Palazzo Mainenti di Vallo della Lucania, ad “Eventi Estate 2014” Zona Archeologica di Paestum, al Castello di Pioppi sede del museo Dieta Mediterranea, alla Fondazione Giambattista Vico di Napoli, con giornalisti, primari di psichiatria, docenti universitari, assessori alla cultura. Molto apprezzato anche, da tutti i partecipanti ai miei corsi esperienziali finalizzati al benessere, del convento di Capaccio-Paestum.

D. Quali sono i motivi che l’hanno spinta a scrivere questo libro?
R. Avevo scritto questo libro prima di tutto perché il T.A. è una tecnica che conosco bene e che pratico da circa trent’anni su me stessa e sui miei pazienti, che
seguo nella struttura sanitaria pubblica dove lavoro come psicologa e psicoterapeuta ed anche per la richiesta da parte dei partecipanti ai miei corsi
esperienziali, di qualcosa di scritto e semplice sul T.A. In seguito il libro è diventata la risposta immediata, alle continue richieste di aiuto per problematiche
prevalentemente ansiose, che ricevo all’ASL. Molti pazienti hanno praticato da soli il T.A. ottenendo ottimi risultati, incontrandomi poche volte.

D. Questo libro infatti, si differenzia dalle altre pubblicazioni poiché permette un apprendimento da autodidatta?
R. Guida il lettore ad acquisire e praticare da solo gli esercizi inferiori del T.A. di Schultz e vengono proposte formule riviste da altri esperti del T.A., in particolare da Bazzi. Fornisce con un linguaggio semplice e discorsivo, suggerimenti ed accorgimenti pratici, senza perdere in scientificità, per apprendere il T.A. e su come affrontare eventuali difficoltà che si presentano, ad esempio le difficoltà di concentrazione.

D. Per l’apprendimento è consigliabile l’aiuto di un esperto?
R. Il libro come ho già detto, permette l’apprendimento da autodidatta, ma se effettuato con uno psicoterapeuta, in un rapporto individuale o ancora meglio di
gruppo, favorisce una maggiore conoscenza di sé, in quanto durante il T.A. si manifestano ricordi, pensieri, immagini, fantasie, sensazioni che possono essere
analizzate.

D. Quali sono gli effetti principali del T.A.?
R. I principali effetti sono:
- riposo: la sensazione di sentirsi freschi, riposati e nuovamente carichi di energia;
- aumento della concentrazione e della memoria;
- autosedazione (smorzamento della risonanza emotiva): molti pazienti già dopo quattro settimane riferiscono di provare distacco da certe situazioni
particolarmente cariche emotivamente
- miglioramento delle prestazioni lavorative, sportive, artistiche ed eliminazione di errori e disturbi;
- innalzamento della soglia del dolore;
- autoregolazione delle funzioni corporee normalmente involontarie
- Introspezione e presa di coscienza di sé: emergono immagini, fantasie, emozioni, produzioni molto utili soprattutto in un percorso psicoterapeutico
poiché permettono di acquisire maggiore conoscenza di sè.



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