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Arezzo, la Città della Minerva e della Chimera, ma anche del Ponte della Monnalisa...

Brevi cenni storici sulla Città di Arezzo e alcuni spunti per poterla visitare.
del 30/09/11 -

I principali simboli di Arezzo sono due: il bronzo etrusco della Dea Minerva e quello della Chimera, entrambi rinvenuti in città nel '500 e attualmente conservati presso l'Archeologico di Firenze. La città è ritenuta da alcune fonti una delle dodici lucumonie dell'antica Etruria, ad oggi di questa civiltà ci restano poche ulteriori (ma significative) testimonianze, come ad esempio alcuni tratti di mura, le rovine della necropoli di Poggio del Sole, i vasi di bucchero e una serie di ceramiche greche d'importazione. La città etrusca vide il suo massimo splendore intorno al III secolo a.C., successivamente si alleò con Roma nella lotta contro i Galli Senoni, accolse stabilmente un presidio militare romano e costituì per circa due secoli il cardine dell'espansione di Roma verso l'Italia del Nord. Dopo la disfatta del mondo romano, Arezzo fu territorio di aspri scontri fra Goti e Bizantini e fu anche uno dei primi centri a subire l'occupazione dei Longobardi.

Divenuta sede episcopale, sotto la protezione del vescovo vide lo sviluppo di numerose abbazie, che contribuirono alla ricostruzione di un sistema di scambi e ad un minimo di ambito culturale. Dopo il 1000 l'ordinamento della città subì un'evoluzione e andò affermandosi il libero comune.

Nei primi anni del XIII secolo fu costruita la Pieve, concepita per ospitare un vescovo ridimensionato nei suoi poteri; alla rinnovata importanza politica si affiancò una fioritura di tipo culturale e così nacque la prima università, emersero i talenti della nuova poesia lirica italiana, della scienza e della pittura.
La città dunque cresceva sempre di più e al contempo cresceva anche il desiderio delle città vicine di pareggiarne la grandezza, era perciò inevitabile che si arrivasse allo scontro con le città di Firenze e di Siena... Con la famosa Battaglia di Campaldino (1289) gli aretini ghibellini subirono una disfatta contro le armate delle due città nei pressi di Poppi ed in seguito alla morte in battaglia del Vescovo Ubertini si affermò la Signoria dei Tarlati. Guido Tarlati risanò il bilancio dello Stato, ingrandì la cinta muraria, concluse una pace con Firenze, un'alleanza con Siena e riuscì ad espandere i domini territoriali verso sud e verso est; alla sua morte gli succedette il fratello, che non essendo fatto assolutamente della stessa pasta, cedette Arezzo a Firenze per dieci anni in cambio di denaro. Nel 1384 Arezzo passò definitivamente sotto il dominio di Firenze.

Nel Cinquecento cadeva anche Siena ed intorno al 1570 tutta la Toscana (eccetto Lucca e lo Stato dei Presidi dell'Argentario) diventava Granducato. Le mura furono ridotte insieme alle porte d'accesso, la Cattedrale venne completata e furono abbattuti alcuni edifici storici per far spazio alle Logge del Vasari... Proprio durante questi lavori di scasso furono rinvenute le celebri statue della Minerva e della Chimera.
Nel 1860 Arezzo entrò a far parte del Regno d'Italia ed il suo sviluppo continuò fino alla seconda guerra mondiale, quando i bombardamenti devastarono quasi il 60% degli edifici, causando enormi danni anche al patrimonio artistico della città, che fortunatamente fu però anche recuperato. Negli Anni '50 la crescita era ripartita in pieno e la città tendeva ormai ad assumere nuove caratteristiche urbanistiche, economiche e politiche.

Arezzo offre moltissime attrazioni, tra queste ricordiamo la Cattedrale gotica di San Donato con il sepolcro di Papa Gregorio X, il Cenotafio dei Tarlati, l'Affresco della Maddalena di Piero della Francesca e le vetrate di Marcillat. La Chiesa di San Domenico ospita invece il Crocifisso ligneo dipinto da Cimabue (uno dei capolavori della pittura del Duecento); un altro edificio religioso molto importante è certamente anche il Santuario di Santa Maria delle Grazie (edificato nel '400). Altri luoghi e strutture davvero pregevoli sono invece l'Anfiteatro romano, la Casa del Petrarca, la Casa e le Logge del Vasari, la Fortezza Medicea, Piazza Grande, il Palazzo della Fraternita dei Laici, il Palazzo del Tribunale, Palazzo dei Priori, Palazzo Pretorio, Porta San Lorentino, il Teatrino della Bicchieraia e il Ponte Buriano (quest'ultimo è stato recentemente riconosciuto come probabile sfondo della Gioconda di Leonardo da Vinci).

Caterina Pomini



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