ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Artigiani di Treviso e blocco del traffico. "Non è l'unico rimedio per sconfiggere l'inquinamento da pm10"

15/01/19

Vecchie caldaie da sostituire, un traffico cittadino più ordinato e scorrevole, meno voli aerei, intense attività di sensibilizzazione ambientale rivolte alla cittadinanza. La ricetta degli artigiani di Confartigianato Mandamento di Treviso per ridurre l'inquinamento da polveri sottili.

FotoQuando nei giorni scorsi hanno appreso dell'applicazione di criteri più stringenti sulle limitazioni al traffico nella città di Treviso, gli artigiani associati a Confartigianato Imprese Treviso si sono allarmati.
“Siamo stati letteralmente travolti da telefonate di colleghi preoccupati” – ha commentato Ennio Piovesan, presidente di Confartigianato Imprese Treviso, il più grande dei Mandamenti Confartigianato della provincia, che oggi conta quasi 2.800 aziende associate. “Molte delle nostre imprese e delle nostre attività gravitano sulla città di Treviso; per il nostro lavoro usiamo abitualmente auto e furgoni, è chiaro che i colleghi abbiano alzato le antenne quando hanno saputo dei nuovi limiti di circolazione in città. Sappiamo bene che la scelta dell'Amministrazione comunale deriva da normative europee e regionali, ma sentiamo comunque la necessità di portare la nostra opinione, in ottica costruttiva, non di polemica. Oggi essere piccoli imprenditori, ma anche semplici cittadini, è sempre più complicato, poiché molteplici e crescenti sono gli obblighi normativi, che intensificano la burocrazia, a qualunque livello. Noi come Associazione di categoria vorremmo portare alcune proposte migliorative, che possano generare beneficio per tutti i cittadini, a partire da questa problematica sul traffico”.

Luigi Susin, presidente mandamentale della categoria degli impiantisti termoidraulici di Confartigianato Imprese Treviso spiega come “la causa scatenante dell'innalzamento delle polveri sottili nell'aria sia dovuta solo in minima parte al traffico cittadino, in una percentuale intorno al 20%. Il fattore determinante per il livello di PM10 è invece legato al riscaldamento, effettuato in larga misura con caldaie obsolete, che funzionano per lo più con olii esausti oppure a gasolio. In tal senso, i cittadini dovrebbero sapere che oggi acquistare una caldaia di nuova generazione, non rappresenta un costo, bensì un investimento, che si ripaga in pochi anni, grazie alle detrazioni fiscali, alla riduzione dei consumi e ai bandi che alcuni Comuni, come quello di Treviso, hanno previsto per la sostituzione delle vecchie caldaie”.

Sul blocco del traffico, con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento in città, è molto scettico anche Gianluigi Buosi, presidente mandamentale della categoria meccanici auto/elettrauto di Confartigianato Imprese Treviso. “Al solito rischiano di essere penalizzate le categorie più deboli, come il privato cittadino oppure i piccoli imprenditori, che magari utilizzano un furgone diesel Euro 4 per recarsi in città e si vedono bloccati da queste nuove ordinanze. Perché, ad esempio, non si usa lo stesso parametro di valutazione per altri fonti importanti di inquinamento come l'aeroporto? Inoltre, non è detto che un modello di auto con motore diesel Euro 5 inquini meno di una più vecchia, che magari ha una minore cilindrata ed è sempre stata tenuta in ordine e revisionata”.
Secondo Buosi, una soluzione per ridurre l'inquinamento in città, oltre alla sostituzione delle vecchie caldaie, sarebbe un flusso di traffico più scorrevole, con autisti più esperti e consapevoli, “magari grazie ad un'intensa attività di sensibilizzazione, da iniziare già con i ragazzi delle scuole. E poi riuscire a deviare il più possibile il traffico pesante lontano dai centri abitati, ad esempio liberalizzando oppure rendendo maggiormente accessibili i pedaggi autostradali”.
Infine, il sistema Confartigianato della provincia di Treviso sta ragionando da un po' di tempo sulla possibilità di convertire le auto già esistenti in auto elettriche. “Il grosso scoglio da aggirare – continua Buosi – è il costo delle batterie elettriche, oggi ancora troppo elevato per una diffusione capillare. Con l'attenzione che l'energia per ricaricare le batterie dovrebbe provenire da fonti rinnovabili, altrimenti si torna punto e a capo”.

Alla conferenza stampa sull'inquinamento da PM10 organizzata dal Mandamento Confartigianato di Treviso ha partecipato anche Alessandro Manera, assessore della Città di Treviso con delega a politiche ambientali e smart city. Manera, parlando delle nuove restrizioni sul traffico, ha ribadito come la scelta del Comune di Treviso sia "una scelta vaccinale, a vantaggio della salute di tutti i cittadini".




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