ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

artperformingfestival presenta: Il mio Viaggio - video performance di Pantaleo Musarò

23/05/18

il mio viaggio L'uomo è smarrito, solo, brancola nel buio mosso dalla necessità e dall'urgenza di trovare se stesso. Attraversa le stanze della vita, liberandosi di tutti quegli orpelli che lo trattengono da se stesso, si spoglia di ogni pensiero, pregiudizio, etichetta che fino a quel momento ha dovuto indossare, rivolgendo alla nudità l'appello della sua libertà, che è la libertà dell'uomo di essere chi è, ma solo dopo aver trovato il coraggio di varcare quelle soglie che lo ostacolano, per convenzione, pudore, fede, per scoprire che l'unica fede è proprio quella della propria identità interiore.

L’Associazione artperformingfestival Napoli in collaborazione con Fornace Falcone

presentano
Il mio viaggio – video performance di Pantaleo Musarò
11 scatti fotografici frame da video
a cura di Gianni Nappa
Presentazione del video di Elisabetta Zurigo
e monologo performance di Loredana Iafrate

24 maggio 2018
ore 18,00
La Napoli Sotterranea – Vico S. Anna di Palazzo
video: minuti 4,30 ca
tecnica di ripresa: fotocamera
fotografie su tessuto

il mio viaggio
L'uomo è smarrito, solo, brancola nel buio mosso dalla necessità e dall'urgenza di trovare se stesso. Attraversa le stanze della vita, liberandosi di tutti quegli orpelli che lo trattengono da se stesso, si spoglia di ogni pensiero, pregiudizio, etichetta che fino a quel momento ha dovuto indossare, rivolgendo alla nudità l'appello della sua libertà, che è la libertà dell'uomo di essere chi è, ma solo dopo aver trovato il coraggio di varcare quelle soglie che lo ostacolano, per convenzione, pudore, fede, per scoprire che l'unica fede è proprio quella della propria identità interiore.
La poetica del viaggio si fonda sul sentimento, è centrata sul soggetto e non sull'oggetto. I paesaggi, le persone, le epoche della vita sono descritti a lume di sogno, rispecchiando gli stati d'animo dell'uomo, viaggiatore dell'anima, nel varcare le soglie e nell'attraversare le stanze, in quella visione labirintica che lo stato d'animo restituisce.

Elisabetta Zurigo

10/11 scatti fotografici in esposizione che fungeranno come percorso verso la proiezione

Il motivo del viaggio, su cui si era modellata gran parte della narrativa antica, nel romanzo di Petronio assume la forma di un affannoso vagare labirintico. Il viaggio di Encolpio nel Satyricon è un viaggio a vuoto, nel corso del quale si ritorna sempre al punto di partenza. In chiave simbolica, il motivo del labirinto definisce lo stato di precarietà e di incertezza dei personaggi. Ma è in Friedrich Nietzsche che il rapporto tra viaggio ed esistenza diventa metafora di un percorso intellettuale di superamento del sé. In effetti la parola vita da sempre viene accumunata a viaggio e l’artista rappresenta la tortuosità delle sovrastrutture sociali che ci ingabbiano nella rappresentazione di un se non riconosciuto, ma in linea con il sistema. Un viaggio che nella dimensione materiale vede il corpo nudo come purezza e primo “vestito”, di cui abbiamo conoscenza. Musarò traccia il proprio percorso, attraverso tre ambienti/stanze, le cui porte rimandano alle stagioni della vita, che l’uomo e artista affrontano spurandosi dalla contaminazione del costume e come in Petronio dalla nascita alla morte il corpo è nella condizione di ricominciare sempre dal punto di partenza. Un nuovo nascere è il superamento delle condizioni di precarietà e di incertezze nel labirinto della vita.
Viaggio tra simbolico, immaginario e reale….quale viaggio? La lingua italiana non manca di ricordarci come il viaggio diventa metafora dell’esi- stenza, della vita psichica e della sua dinamica quasi a volersi porre come evidenza stessa del fatto che il mondo esteriore rinvia al mondo interiore.
Gianni Nappa



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