TURISMO
Comunicato Stampa

Banksy a Palazzo Medici Riccardi: un’occasione unica per conoscere il discusso artista

18/10/18

Dal 19 ottobre al 24 febbraio 2019 a Palazzo Medici Riccardi (in sé una meta importante per chi sta visitando il capoluogo toscano e i suoi musei) è prevista la mostra “Bansky. This is not a photo opportunity” dedicata al famosissimo se non sconosciuto artista britannico che ancora non ha rivelato la sua identità al grande pubblico.

FotoBanksy a Palazzo Medici Riccardi: un’occasione unica per conoscere il discusso artista

Banksy e i suoi disegni sbarcano a Firenze.

Dal 19 ottobre al 24 febbraio 2019 a Palazzo Medici Riccardi (in sé una meta importante per chi sta visitando il capoluogo toscano e i suoi musei) è prevista la mostra “Bansky. This is not a photo opportunity” dedicata al famosissimo se non sconosciuto artista britannico che ancora non ha rivelato la sua identità al grande pubblico.

Banksy, artista dall’identità sconosciuta

Come Elena Ferrante e il rapper Liberato, c’è un grande interesse attorno agli artisti che hanno scelto di non rivelare la loro identità, andando quindi in controtendenza rispetto a questa nostra epoca che vede artisti, politici ma anche persone non famose condividere sui social ogni momento della propria vita. Chi non ha questo comportamento si può definire un outsider e attorno al suo personaggio si crea un’aurea di mistero che sicuramente ha effetti positivi sull’arte da loro creata, che risulta nuova, brillante e innovativa, proprio perché l’identità di chi la crea è sconosciuta. Banksy nasce come artista di strada. La sua è un’arte che vuole colpire, far riflettere, smuovere coscienze e pensieri. Tra il 2002 e il 2009 Banksy manda in stampa 46 immagini tratte da alcuni dei suoi disegni che aveva effettuato in strada. Le immagini di Bansky sono semplici e di facile lettura, ma al tempo stesso non mancano di trasmettere un significato profondo. Il connubio di questi due fattori ne ha decretato il suo enorme successo.

Banksy e la sua concezione dell’arte

La concezione di Bansky dell’arte deve molto all’insegnamento di Andy Warhol, dal quale l’artista prende il concetto di “Arte orizzontale” che si diffonde capillarmente in rete, sui social, ma anche sulle magliette e sui muri delle città, replicati dai molti artisti di strada che condividono la missione di Banksy. L’artista britannico non punta infatti a creare pezzi unici dall’Inestimabile valore, ma addirittura distruggere letteralmente le occasioni nelle quali i suoi lavori possono diventarlo. È infatti recente la notizia della auto-distruzione di uno dei disegni di Bansky (comandata probabilmente dall’artista stesso) nel momento esatto in cui un’acquirente aveva comprato il disegno ad un’asta, per un valore di 1.042.000 sterline. Il compratore si è trovato con un cumulo di pezzi di carta. Bansky evidentemente condivide l’aforisma di Picasso, secondo il quale “Ogni atto di creazione è, prima di tutto, un atto di distruzione”. Paradossalmente, l’opera distrutta di Banksy è diventata dopo l’episodio un pezzo unico il cui valore si è moltiplicato, diventando quindi proprio il simbolo di un modo di fare arte che come abbiamo detto all’inizio, non è perseguita dall’artista.

Tutti i perché di una mostra

Sicuramente il messaggio che ha accompagnato quest’episodio è chiaro e forte, va infatti a favore di una non mercificazione dell’arte e del lavoro degli artisti. Si riallaccia a questo tema anche il titolo della mostra fiorentina, ovvero: “This is not a photo opportunity”, messaggio che Banksy ha scritto su una roccia di uno dei punti più panoramici del sud-ovest dell’Inghilterra. Inutile a dirlo, è stato replicato nei punti più panoramici di molte città del mondo.

Inutile a dirlo, la mostra di Banksy è altamente consigliata. Troviamo opportuno conoscere questo artista per l’innovazione del suo messaggio artistico e per l’importanza che riveste nel contesto odierno dell’arte.



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