ECONOMIA e FINANZA
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Blue Chip Italiana: Telecom Italia

25/02/16

Proseguiamo con l’analisi delle principali blue chip italiane e americane. Nelle prossime settimane, andremo a presentare ogni singola azienda italiana e non, per poi cominciare ad analizzarle sia da un punto di vista fondamentale (bilanci) e sia da un punto di vista grafico.

FotoTi ricordo che le principali Blue Chip italiane sono:

Fiat
Enel
Eni
Intesa SanPaolo
Unicredit
Luxottica
Telecom Italia
Dopo aver parlato di Luxottica la scorsa settimana, quest’oggi andiamo a scoprire un’altra blue chip italiana: Telecom Italia.

Chi è e cosa fa telecom italia?

Telecom Italia è una società di telecomunicazioni italiana che fornisce servizi di telefonia fissa, mobile e servizi dati DSL. E ‘stata fondata nel 1994 dalla fusione di diverse società di telecomunicazioni di proprietà dello Stato, la più importante delle quali era Società Italiana per l’Esercizio Telefonico, (noto come SIP, dal precedente Società Italiana per l’Esercizio Telefonico).

Le azioni della società sono quotate nella Borsa Italiana.

La sua storia

1925-1964: SOCIETÀ STIPEL E L’INIZIO FISCALE DEL TELEFONO OBBLIGATORIO

Nel 1925, la rete di telefonia è stata riorganizzata dal gabinetto di Benito Mussolini e la società Stipel è stata fondata nello stesso anno. Il nucleo originario di Telecom Italia comprende anche 4 società diverse: TIMO, Teti, TELVE e SET. Ciascuno di essi ha lavorato in una determinata area geografica. Fu nel 1964 che queste società furono fuse in un unico gruppo, sotto il nome di SIP.

1964-1994: SOCIETÀ SIP

SIP, l’ex nome della società, è stata fondata nel 1964. E’ stata gestita dal governo italiano ovvero dal Ministero del Tesoro. SIP è il nome breve per Società Italiana per l’Esercizio Telefonico. E ‘stato l’unico monopolista di rete di telefonia in Italia dal 1964 al 1996 e il popolo italiano ha dovuto pagare il “Canone Telecom” (circa 120 euro per anno, più l’hardware e le bollette) al fine di avere un telefono a casa.

1994-2005: TELECOM ITALIA, TELECOM ITALIA MOBILE E DSL SERVIZI

La Telecom Italia è stata creata ufficialmente il 27 luglio del 1994 dalla fusione di diverse società di telecomunicazioni tra cui Sip, Iritel, Italcable, Telespazio e Sirm. Questo è stato a causa di un piano di riorganizzazione del settore delle telecomunicazioni presentata da IRI al Ministro del tesoro.

Nel 1995 la divisione telefonia mobile è stata scorporata in TIM (Telecom Italia Mobile). Interbusiness, la più grande rete di Internet in Italia, è stata creata e nello stesso periodo con TIN (Telecom Italia Net) e le prime ISP, Internet è diventata una realtà anche in Italia. Nel 1996, TIM ha introdotto una nuova carta telefonica prepagata ricaricabile (GSM) e un anno dopo ha lanciato il servizio di messaggistica breve (SMS). Nel 1997 sotto la presidenza di Guido Rossi, Telecom Italia è stata privatizzata ed è stata trasformata in un grande gruppo multimediale.

Nel 2001 la società aveva un sacco di debiti e, nello stesso anno, la società è stata acquistata da Marco Tronchetti Provera. L’anno dopo, nel 2002 il Gruppo ha pubblicato il suo DSL flat in Italia, Alice ADSL, con una velocità di download di 32 kbit e una velocità di upload di 8 Kbit per € 40 al mese, più una tassa mensile di 14,57 euro il “Canone Telecom”, oltre alle bollette mensili obbligatori per i numeri di telefono di casa (senza un numero di telefono di casa non si poteva ottenere il servizio ADSL). Telecom Italia Media, la società multimediale del Gruppo nata nel 2003 da Seat Pagine Gialle, ha focalizzato la propria attività nel settore della televisione con canali La7 e MTV.

Dopo la riorganizzazione delle attività editoriali, nel 2005 l’azienda ha acquisito Tin.it e Virgilio da Telecom Italia Media. Il Gruppo opera anche in Sud America:

In Brasile come TIM Brasil
In Argentina e Paraguay con Gruppo Telecom Argentina

2005-14: TELECOM ITALIA SPA HA ACQUISTATO DA TELEFÓNICA

L’azienda aveva debiti elevati nel 2005, e, un anno dopo, il CEO Marco Tronchetti Provera si è dimesso.

Nel 2007 la società è stata acquistata da “Telco” (composta da Telefónica e diverse banche italiane). Telefonica detiene attualmente il 46% di Telco, la holding che controlla il 22% di Telecom Italia.

Alla fine del 2013, Telefónica ha annunciato l’intenzione di acquisire la totalità di Telco entro il gennaio 2014, diventando potenzialmente il maggiore azionista di Telecom Italia. Il piano, però, è messo in discussione da parte dell’autorità della concorrenza brasiliano da Telefónica e Telecom Italia, rispettivamente con Vivo e TIM, essendo le due più grandi compagnie telefoniche concorrenti in Brasile.

2015: REBRAND

Nel 2015 il Gruppo ha avviato un processo di rebranding della telefonia e il ramo mobili sotto il singolo marchio TIM.

Nello stesso anno, il Consiglio di Amministrazione ha approvato la divisione della nuova società, la Infrastrutture Wireless Italiane, o Inwit, che gestisce 11.500 torri wireless.

Operazioni

Nel 2013, l’importo totale del debito della società è di circa 26 miliardi di euro.

Telecom Italia controlla anche Olivetti, un produttore di periferiche per computer e telefoni cellulari. Il 31 marzo 2014, Telecom Italia è leader nell’accesso diretto al mercato fisso con il 62% e il segmento mobile “postpaid” con il 45% (queste sono quote di mercato). Nel segmento mobile “prepagato” Telecom Italia detiene il 31,5% della quota di mercato insieme a Vodafone.

Dopo la fusione di Wind e 3 Italia, approvata il 6 agosto 2015, Telecom Italia è oggi il più grande vettore del paese con 30 milioni di clienti, seguito da Vodafone (25 milioni), ma conserva la sua leadership nel mercato delle linee fisse.

Il gruppo telefonico ha 66,025 dipendenti



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