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Bollette ritoccate, artifici contabili, “pizzo” sulle ristrutturazioni. Ecco come ti trucco le spese condominiali

Federcontribuenti denuncia casi limite e apre nel padovano lo "Sportello condomini", che esamina i conti degli amministratori che convincono poco.
del 27/05/16 -

Le prime denuncie.
Dopo tre mesi dall'apertura dello "Sportello condomini", Federcontribuenti ha denunciato ai carabinieri alcuni casi limite scoperti nell'ambito di questa nuova attività. Gli esempi risultano davvero eclatanti: duemila euro di bolletta elettrica per 16 lampadine su una scala da quattro piani; cinquanta euro per la pulizia dei pianerottoli e delle parti comuni che si poteva effettuare in meno di un'ora; un giardiniere che guadagnava 300 euro a sfalcio per un giardino di 400 metri quadrati.
Lo sportello, che una volta alla settimana prende in esame i conti che puzzano di truffa, sta riscuotendo un buon successo e per questo resterà aperto anche nei mesi estivi.

Prezzi e stime. L'avvocato Marco Zanetti, a capo del pool di esperti che lavora per Federcontribuenti, spiega: "C'è un amministratore di vari condomini della provincia di Venezia che truccava le bollette con photoshop e ci sono tariffe che non esistono sul mercato: 50 euro per la pulizia di una scala che si realizza nel giro di 40 minuti è il sogno di ogni addetto a questo genere di servizio, ma anche l'incubo di ogni condomino". Per rendersi conto della sproporzione delle cifre basti considerare le stime indicative di Federcontribuenti: il costo medio della manutenzione ordinaria semplice di un giardino di 400 metri quadri che necessita di 10 o 12 sfalci l'anno non può superare i mille euro, al netto dell'Iva, mentre una scala di tre piani l'anno, per rimanere pulita, può costare massimo fino a 500 euro. E lo stesso dicasi per il costo della bolletta elettrica delle luci, per quanto numerose e potenti siano.

Amministratori disonesti. "Siamo convinti che la grande maggioranza degli amministratori di condominio sia costituita da persone serie e oneste - puntualizza Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti - ma è indubbio che purtroppo ci siano amministratori poco professionali che svolgono la propria attività a prezzi stracciati, 'arrotondando' con il 'pizzo' pagato dai loro fornitori, dalle imprese di pulizia, dagli elettricisti e dalle imprese edili. Di solito la truffa si annida in falsi contratti di programmazione e di manutenzione che non vengono in realtà mai effettuati. Le percentuali del 'pizzo' possono variare dal 10% al 20% a seconda della tipologia del lavoro da effettuare all’interno del condominio e della posizione dello stesso, il tutto a discapito dei condomini che sono costretti molto spesso a pagare attività inesistenti o a pagare due volte le quote condominiali (relative ad esempio al gas metano per non rimanere al freddo o senza acqua). Una vera e propria oligarchia, quella degli amministratori, che assume le forme di una piovra, i cui tentacoli si diramano ovunque e passano attraverso falsi in bilancio, documentazione non presentata in assemblea, 'magheggi contabili' volti a nascondere 'le mance' estorte ai fornitori per far fronte alle spese di gestione della propria attività".

La piaga degli amministratori. Uno studio condotto da Federcontribuenti rileva che gli amministratori di condominio, in molti casi, sono diventati una vera piaga per i condomini. Infatti, uno su quattro pasticcia con i conti correnti che apre e chiude senza delega da parte dell’assemblea di condominio. Inoltre, si deve fare i conti con fatture fantasma, concorrenza sleale e soldi in nero anche di migliaia di euro e con i fondi del condominio movimentati senza controllo".

Spesso, gli amministratori truccano le gare d'appalto, chiedendo fino al 10% all'impresa alla quale concedono gli appalti per la manutenzione. Tale percentuale è caricata sui costi dell'opera a carico dei condòmini e viene versata a parte e rigorosamente in nero. Per riuscire a imporre l’impresa amica, gli amministratori poco onesti mettono in atto il giochetto "dell’appalto sicuro", chiedendo più preventivi alla stessa impresa su carta intestata falsa in maniera da pilotare la gara d’appalto. Avviene lo stesso anche per le imprese di pulizia condominiale o per gli appalti per la cura dei giardini.
È opportuno spiegare che questo genere di amministratori condominiali gestisce un grande business, in quanto spesso gestisce interi quartieri, battendo la concorrenza di amministratori onesti abbassano l'ingaggio per poi guadagnare sugli appalti.
Purtroppo, da un primo screening a campione condotto in tutta Italia, la frequenza di amministratori di condominio fedifraghi è di almeno un caso ogni dieci.

Prevenire. Un esempio di come prevenire e reprimere le truffe ai danni dei condomini è la partnership che Federcontribuenti ha stretto nei mesi scorsi con l'associazione "Scudo dei carabinieri", presieduta dal generale dei carabinieri in congedo Antonio Pappalardo. "Ci aspettiamo che questa forma di sicurezza partecipativa - ha spiegato il generale Pappalardo - volta in primis a isolare e punire gli amministratori fedifraghi, porti dei buoni risultati per quella maggioranza di amministratori di condominio, che amo presupporre siano onesti".



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