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Capire la METEO, le differenze tra “aria fredda in arrivo” e “freddo in arrivo”

Il modo più semplice di capire quello che i meteorologi comunicano è quello di conoscere il linguaggio che usano, soprattutto se parliamo di freddo. Ecco allora alcuni utili consigli da tenere bene a mente.
del 28/10/16 -

“Aria fredda” e “freddo“, sono apparentemente sinonimi o quanto meno, sembrerebbero esprimere lo stesso significato e nella lingua italiana spesso è anche così. Nel linguaggio meteorologico però le cose cambiano e mi preme farvi notare queste differenze per aiutarvi a comprendere e ad interpretare correttamente le informazioni meteorologiche nelle quali vi imbatterete, soprattutto ora che andiamo verso l’inverno.

Anzitutto una premessa: la differenza tra freddo e gelo che troppo spesso vengono da taluni accostati come fossero la stessa cosa.

Il freddo, inteso come fase meteorologica (o come caratteristica climatica di un certo luogo), ci indica un periodo caratterizzato da temperature al di sotto della norma, magari accompagnato anche da un tipo di tempo ventoso, dato che il vento accentua la sensazione di freddo per la forte evaporazione delle molecole liquide sulla nostra pelle (effetto wind chill).

Il gelo invece va inteso come fase meteorologica (o caratteristica climatica di un certo luogo), che si verifica quando la temperatura nell’arco delle 24 ore si mantiene su valori al di sotto dello zero.
Detto questo, quando in meteorologia si parla di “aria fredda in arrivo” dobbiamo intendere che la massa d’aria prevista sopraggiungere sulla nostra zona sarà caratterizzata da temperatura più bassa rispetto a quella che stazionava in precedenza. Esempio: se in estate siamo a 30 gradi e arriva una massa d’aria a 25 gradi, quella è aria fredda. Il che è naturalmente disgiunto dalla nostra sensazione fisica, dato che per molti di noi a 25 gradi continuerà a far caldo, magari solo un po’ meno di prima. Attenzione quindi a non confondere aria fredda con freddo.

Stesso discorso vale per l’aria calda: paradossalmente ci troviamo il Alaska in pieno inverno, con una temperatura 20 gradi sotto zero e sopraggiunge una massa d’aria di 10 gradi sotto zero quella nel linguaggio meteorologico è aria calda. Noi però continueremo ad avere freddo, magari solo un po’ meno di prima.

Ricordatelo allora, cari amici e lettori, ogniqualvolta ne sentirete parlare, quando lo leggerete sui bollettini, quando lo leggerete negli editoriali, perchè il modo più semplice di capire quello che i meteorologi ci vogliono comunicare è proprio quello di conoscere il linguaggio che usano.



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