TURISMO
Comunicato Stampa

Carlo Carrà, a Palazzo reale la mostra dedicata al pittore piemontese

11/10/18

A Palazzo Reale di Milano dal 4 di Ottobre 2018 al 3 Febbraio 2019 è organizzata una mostra dedicata a Carlo Carrà, pittore piemontese famoso per aver aderito al futurismo.

Dagli esordi all’Esposizione Universale

A Palazzo Reale di Milano dal 4 di Ottobre 2018 al 3 Febbraio 2019 è organizzata una mostra dedicata a Carlo Carrà, pittore piemontese famoso per aver aderito al futurismo. Carlo Carrà nasce in provincia di Alessandria, a Quargento, l’11 Febbraio 1881. A causa di problemi economici il padre mise prematuramente a lavoro il giovane Carlo, che appena dodicenne iniziò a lavorare come decoratore in una villa a Venezia. Si trasferì poi a Milano dove fu assunto come garzone muratore. Sono tuttavia gli eventi e la curiosità di Carlo Carrà a portarlo avanti nella sua carriera, facendogli incontrare artisti di grande livello che instradarono Carlo verso la sua carriera. Nel 1900 è infatti al momento giusto e al posto giusto: è infatti a Parigi al momento della grande Esposizione Universale. Qui ha l’occasione di conoscere pittori come Monet, Renoir, Courbet e Gauguin, tra quelli che più lo colpirono.


Parigi, Londra e la carriera a Milano

Seguì poi un trasferimento a Londra, dove ebbe contatti con alcuni anarchici, e poi a Milano, dove riprese l’attività di decoratore. Fu in questo periodo che fu testimone di uno degli avvenimenti che più segnarono la sua sensibilità di uomo e di artista: i funerali dell’anarchico Galli. Come descrisse l’autore dell’omonimo quadro, a colpirlo fu il concitamento della folla, dei cavalli, e del movimento al quale la bara era sottoposta dai portantini. Il quadro rientra pienamente nel periodo Futurista, per il quale Carrà, Boccioni e Russolo, redissero un manifesto destinato alle nuove leve dell’arte italiana, per invitarle a “scuotersi dal letargo che soffocava ogni più legittima aspirazione”. Fu questa la cornice artistica che più contraddistinse la carriera di Carlo Carrà, che tuttavia se ne distaccò nel 1916, probabilmente dopo l’incontro con Giorgio De Chirico, grazie al quale comincia a dipingere le prime opere metafisiche. Dopo il matrimonio venne intitolato di una cattedra di pittura all’Accademia di Brera a Miano. Fu il capoluogo lombardo che gli regalò grandi soddisfazioni organizzando due importanti mostre, una a Brera e una Palazzo Reale.

Una mostra da visitare

La mostra a Palazzo Reale vede riunite 130 opere provenienti dalle più importanti collezioni artistiche e private, e permettono di tracciare tutto il percorso artistico di un pittore che non ha mai smesso di dipingere. Non è tuttavia solo la costanza la caratteristica che più colpisce della carriera di Carlo Carrà, ma soprattutto il pregio di essersi sempre aperto agli stimoli artistici che gli provenivano nel tempo, dati dai viaggi e dagli incontri con artisti. Carlo Carrà può essere quindi definito come attento testimone del secolo scorso, del quale il pittore ha seguito i maggiori movimenti artistici, subendone il fascino e assecondandoli per approfondirli e conoscersi sempre di più. Per il suo insegnamento di grande curiosità e umiltà, e per rendere onore a un uomo che non ha mai smesso di portare avanti la sua passione, occorre andare a vedere la mostra di Carlo Carrà a Milano, per ricordarci del “secolo breve” e capirlo da un importante punto di vista.



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Irene Guastella (articolista)
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