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Carte Prepagate E Sicurezza: Le Tue Impostazioni Sono Ok?

24/02/20

Il tema carte prepagate e sicurezza è, giustamente, uno di quello che più preoccupa i titolari di questi strumenti di pagamento.

FotoIl tema carte prepagate e sicurezza è, giustamente, uno di quello che più preoccupa i titolari di questi strumenti di pagamento. La situazione attuale vede da un lato un notevole incremento della resistenza alle violazioni delle carte, dall’altro però ci sono hacker sempre più preparati. Per dormire sonni tranquilli, ecco come devi comportarti.

Regola numero 1 per gestire carte prepagate e sicurezza: riservatezza
Carte prepagate e sicurezza si gestiscono innanzitutto evitando di divulgare informazioni sulla carta che possiedi. A volte la cosa viene fatta involontariamente, non per questo il pericolo è inferiore. Un esempio classico è chi, per timore di scordare il pin, se lo scrive in un post-it attaccato alla carta prepagata, oppure, poco meno grave, su un lato interno del portafogli. Un incentivo irresistibile per qualche ladro con l’occhio di lince… che potrebbe decidere di provare a sfilarti la ricaricabile e tentare almeno un prelievo.

Anche scrivere il pin in una memo o nota sullo smartphone è errato. La gran parte di noi infatti ha almeno un’app che ha accesso a questi programmi e può leggerne i dati. Gli hacker lo sanno bene, e approfittano. Se proprio devi trovare un modo per recuperare il pin in caso di amnesie, è consigliabile scriverlo camuffandolo. Ma come? A titolo esemplificativo, una lista della spesa va benissimo. Mettiamo che il tuo pin sia 1234: compila la lista inserendo in successione ad esempio 1 barattolo di caffè, 2 scatole di biscotti, 3 cespugli di lattuga, 4 cartoni di latte. Ovviamente ricordati di intitolare la memo con un nome che ti ricordi la sua reale funzione.

Ancora più sbagliato, se vuoi gestire carte prepagate e sicurezza al meglio, è fornire i dati della tua ricaricabile su un sito che non conosci e di dubbia reputazione. Oppure, familiare o no, che mostra anomalie di vario tipo, sintomo magari di un attacco hacker in corso. Nel primo caso la cosa migliore è rinunciare e informarsi sul sito, nella seconda approdarvi in un altro momento.

Regola numero 2: gli alert
Se oggi le carte prepagate e sicurezza annessa sono molto più legati parte del merito va agli alert. I medesimi, solitamente opzionali e personalizzabili, ti avvisano in tempo reale di movimenti come pagamenti oltre una certa soglia oppure prelievi.

In questo caso, per stare sereni è meglio non rinviare l’attivazione dell’opzione. Inoltre è meglio un alert in più, sms o messaggio push che sia, che uno in meno. Difatti i malintenzionati sanno bene che oltre la soglia di 25 € i pagamenti fisici richiedono la digitazione del pin. E che molto spesso gli alert vengono attivati solo per somme superiori. E così, in caso di furto, 25 € dopo 25 €, la somma depositata sulla carta sfuma…

Regola numero 3: se non usi, disattiva (temporaneamente)
Non meno importante, se hai la carta gestibile tramite app –oggi lo sono moltissime ricaricabili- è metterla in pausa quando non la usi. Farlo richiede un secondo, analogamente alla riattivazione. Ma questo semplice gesto rende molto più complesso hackerarla e leggerne i dati sensibili. Non credere che l’evenienza sia rara: basta che lasci il wifi abilitato quando sei in un hotspot per correre qualche rischio. Per fortuna prepagate come Hype hanno la funzione di messa in pausa incorporata nell’app!

Carte prepagate e sicurezza però vuol dire anche disabilitare le funzioni che non usi. Per esempio, le Postepay ti consentono di disabilitare gli acquisti online di certi generi, come giochi, viaggi, etc. Oppure di gestire i pagamenti secondo le aree, escludendo all’occorrenza l’estero, l’Italia, etc. Anche questo rende più difficile la vita agli hacker, che hanno capito che i furti passano dal controllo dello smartphone.

Regola numero 4: installare un antivirus sullo smartphone
Per fare sì che le carte prepagate e sicurezza vadano a braccetto può essere necessario qualche sacrificio. Come installare un buon antivirus sullo smartphone, nonostante il lieve calo di prestazioni che comporta. Invece questi programmi, che quasi tutti i computer hanno, sono molto meno diffusi sugli smartphone. Grave errore: dall’entrata in vigore del PSD2 dello scorso settembre, gli hacker si stanno concentrando proprio sul controllo dei devices delle vittime.

Regola numero 5 relativa a carte prepagate e sicurezza: assicurazione
Per fidelizzare clienti preoccupati della relazione fra carte prepagate e sicurezza, alcuni istituti di credito emittenti incorporano nelle opzioni, oppure di default, un’assicurazione in caso di uso fraudolento o furto della ricaricabile. Purtroppo sono una minoranza, ma esistono. Hello! Free ne è un esempio. Se le regole precedenti non ti sembrano sufficienti, puoi valutare anche questa soluzione.

In conclusione, prestando la doverosa attenzione il rapporto fra le tue carte prepagate e sicurezza sarà felice. Ma prima di sottoscriverne una, verifica se possiede tutti i requisiti che cerchi, perché alcune features, come l’autenticazione a 2 fattori, sono obbligatorie, altre come gli alert no.



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