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Che cosa sono i simulanti alimentari?

I simulanti alimentari vengono citati in tutte le schede tecniche dei materiali plastici che vengono a contatto con gli alimenti. Possono essere materiali per il confezionamento. Attrezzature e o parti di esse. L’utilizzo di un materiale a contatto con gli alimenti idoneo è necessario per prevenire la migrazione di sostanze pericolose nel prodotto.
del 30/07/20 -

I simulanti alimentari vengono citati in tutte le schede tecniche dei materiali plastici che vengono a contatto con gli alimenti. Possono essere materiali per il confezionamento. Attrezzature e o parti di esse. L’utilizzo di un materiale a contatto con gli alimenti idoneo è necessario per prevenire la migrazione di sostanze pericolose nel prodotto.

Il simulante alimentare è una sostanza con le medesime caratteristiche dell’alimento che deve venire a contatto con il materiale. Necessario per effettuare dei test che diano evidenza del rispetto dei requisiti di sicurezza alimentare. E l’immissione di prodotti sicuri per la salute umana sul mercato.

Durante la valutazione delle materie prime devono essere verificate e valutate tutte le caratteristiche delle stesse. Compresi i materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti, packaging e materiali in genere.
I simulanti alimentari ed i testi di migrazione
Molto spesso durante le nostre attività riscontriamo che non vengano effettuate delle verifiche efficaci di questi materiali. In genere chi effettua gli acquisti si ferma a constatare che sia presente una definizione e o dichiarazione di conformità per uso alimentare.

Ma questo assolutamente non assolve gli Osa dalle loro responsabilità. Infatti deve non solo essere verificata la dichiarazione di conformità ad uso alimentare, ma deve essere verificato l’utilizzo di determinati simulanti alimentari rispetto all’alimento da trattare.

Questo perché, benché i materiali plastici possono essere certificati per utilizzo alimentare può essere pericolo l’utilizzo con talune categorie di alimento.

Quali sono i simulanti alimentari?
I simulanti alimentari vengono definiti dal Reg CE 10/11 nell’art 3 e dal Reg CE 1416/16 per i rispettivi allegati. Questi composti hanno la capacità di ‘clonare’ le medesime caratteristiche dell’alimento che deve venire a contatto con il materiale.

Il simulante alimentare è necessario per l’effettuazione di test di migrazione sull’alimento e quindi per validare l’utilizzo di un determinato materiale al contatto alimentare. Ci sono diverse classi di simulante alimentare che viene attribuito a specifiche categorie alimentari:

Alimenti acquosi;
Alimenti acidi;
Alimenti alcolici;
Prodotti lattiero-caseari;
Prodotti oleosi e grassi;
I simulanti alimentari sono sostituti alimentari che riflettono le proprietà degli alimenti, con le caratteristiche di cui sopra, che dovranno venire a contatto con il materiale. Di seguito l’elenco dei simulanti alimentari come riportato dal CE 1416/16 Tabella 1:

Simulante A 10% di etanolo (v/v);
Simulante B acido acetico al 3% (p/v);
Simulante C etanolo al 20% (v/v);
Simulante D1 etanolo al 50% (v/v);
Simulante D2 Qualunque olio vegetale contenente meno dell’1 % di sostanza insaponificabile;
Simulante E poli (2, 6-difenil-p-fenilene ossido), dimensione delle particelle 60-80 maglie, dimensione dei pori 200 nm.

Il regolamento definisce i tempi e le temperature a cui devono essere effettuate le prove di contatto per effettuare i test di migrazione con i simulanti alimentari.

I test di migrazione sui prodotti
Il contatto con gli alimenti e la migrazione chimica viene definita, Reg CE 1935/04, come la scissione di sostanze appartenenti al materiale a contatto con l’alimento. Sostanze che possono essere un pericolo per la sicurezza alimentare, modificare la composizione del prodotto e le sue caratteristiche organolettiche.

Che si effettuino dei test di laboratorio utilizzando dei simulanti alimentari, o dei test con il prodotto reale sono definite due tipologie di migrazione:

Migrazione globale. Quando si effettua una valutazione della quantità delle sostanze eventualmente cedute, senza definire un’identificazione specifica sul materiale con dei valori massimi europei pari a 60mg per i materiali plastici. E secondo il D.M 21.2.73 per gli altri materiali, in Italia, pari a 50 mg.
Migrazione specifica. Quando si effettua una valutazione sulla quantità massima autorizzata, di una sostanza specifica che può avere una migrazione sull’alimento. In questo caso i valori limiti devono essere ricercati nelle valutazioni di EFSA.
La valutazione effettuata con dei test di migrazione dovrà tenere conto, infatti i regolamenti trattano questo aspetto, dei seguenti fattori:

le proprietà fisico-chimiche del materiale di a contatto dell’alimento e dell’alimento stesso;
la temperatura;
il tempo di conservazione dell’alimento, di passaggio e o di contatto;
la quantità dell’alimento rispetto alle quantità del materiale a contatto.
La verifica in azienda dei materiali
Consigliamo a tutte le aziende, in fase di valutazione delle materie prime, qualifica dei fornitori e o semplicemente anche durante gli acquisti di prova di mettere a disposizione alle risorse le competenze e gli strumenti necessari per effettuare questa valutazione.

L’addetto che dovrà effettuare la valutazione dovrà essere in grado di saper leggere i test di migrazione inviate dalle organizzazioni dalle quale acquisti i materiali a contatto con gli alimenti, MOCA.

Non fermandosi solamente alle diciture di conformità alimentare. Ma verificando che il materiale acquistato sia utilizzabile per l’uso che ne dovrà essere fatto. Valutando nella fattispecie anche le schede tecniche, ed i verbali di analisi, riportanti i test effettuati con i simulanti alimentari.

Questa tipologia di pericolo chimico viene molto spesso inserita anche negli allegati qualità per la qualifica come fornitori di prodotti alla grande distribuzione, soprattutto per i prodotti a marchio.



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