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Comunicato Stampa

Cicogne bianche e rapaci muoiono fulminati

06/03/18

In Sicilia nasce il C.L.E.S.A.

FotoMorire a causa di una scarica elettrica.
Questo è il destino per molti uccelli migratori e nidificanti in Sicilia, come la Cicogna bianca e tanti rari rapaci protetti.
Nel 2015 uno studio dei naturalisti Barbera e Zafarana ha evidenziato come molte specie muoiono a causa delle linee elettriche, in particolare, per collisione contro i cavi elettrici e per elettrocuzione. Questo fenomeno si verifica quando un uccello tocca contemporaneamente con più parti del corpo due elementi elettrici che presentano fra loro una differenza di potenziale e muore fulminato chiudendo il circuito.
In contemporanea alle attività di ricerca condotte, sono stati i risultati di un progetto estero a destare maggiore preoccupazione. Cinque giovani Cicogne bianche nate in Sicilia e dotate di GPS satellitare dai ricercatori del Max Planck Institute for Ornithology sono state rinvenute morte folgorate sotto a pali di supporto di linee elettriche di media tensione, all’interno di aree protette SIC e ZPS, a breve distanza dai siti di nidificazione della Piana di Gela (Caltanissetta).

Da qui, l’iniziativa di un gruppo di appassionati, ornitologi e volontari che ha raccolto i primi dati su scala regionale. In tre anni di censimenti sono stati trovati centinaia di uccelli morti (tra cui grifoni, falchi pecchiaioli, fenicotteri, gru, etc.) e ciò ha spinto associazioni, enti di ricerca, università e privati cittadini a divulgare la problematica e a creare il Comitato Linee Elettriche Sicure per l’Avifauna (C.L.E.S.A.) che, grazie al coinvolgimento delle compagnie elettriche, intende avviare strategie per risolvere o minimizzare l’impatto ambientale generato dagli elettrodotti. Il Comitato è un ente collettivo composto da un gruppo di persone, enti e associazioni liberamente costituito e non ha scopo di lucro. Ad aderire all’atto della costituzione sono state le associazioni ambientaliste LIPU, CEA ed EBN Italia e il Laboratorio di Ornitofauna e Territorio (Università degli Studi di Catania).

Il C.L.E.S.A. ha evidenziato che il fenomeno dell’elettrocuzione non è regolarmente diffuso su scala regionale, ma concentrato in alcune aree ristrette, le più importanti: i corridoi migratori transitati dagli uccelli di passo.
Gli interventi diretti, quindi, potrebbero essere attuati in queste zone, permettendo di raggiungere grandi risultati in termini di conservazione delle specie con il minimo dispendio economico per le compagnie elettriche. Azioni volte a minimizzare i rischi di impatto ambientale delle linee elettriche sono, tra l’altro, considerate una misura prioritaria nei piani di gestione delle ZPS (Zone di Protezione Speciale), aree protette lungo le rotte di migrazione dell’avifauna, in cui il C.L.E.S.A. ha verificato una maggiore frequenza dei casi di mortalità dovuti alle linee elettriche.

Il Comitato di volontariato C.L.E.S.A., dunque, ha come obiettivo quello di raccogliere più informazioni possibili su questa minaccia e proporre strategie concrete per la conservazione delle specie a rischio; esso riunisce soggetti coinvolti in progetti nazionali ed europei (in corso o terminati) nell’ambito di programmi di conservazione tra cui Life+, Piani d’Azione e Piani di Gestione delle aree protette, sotto un unico obiettivo: la tutela dell’avifauna e la minimizzazione degli impatti ambientali delle linee elettriche con il coinvolgimento positivo-propositivo delle compagnie elettriche.
Il C.L.E.S.A. ha carattere “aperto”. Nuovi membri, intesi sia quali persone giuridiche sia quali persone fisiche, possono farne parte compilando l’apposito modulo nel sito ufficiale.



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