Cloud: il motore di crescita per il business

Alessandra Brasca, Cloud Leader di IBM Italia, intervistata dopo l’Osservatorio ANFoV, ha sottolineato che il Cloud può cambiare in modo radicale gli scenari competitivi, abilitare modi più efficienti, reattivi e innovativi di fare business, creando valore, migliorando e ottimizzando il modo di interagire con clienti e partner a livello globale.
del 25/11/14 -

Il Cloud computing è ormai ampiamente riconosciuto come un modello che cambia le regole del gioco nell’Information Technology: semplifica l’utilizzo di risorse IT rendendole disponibili come servizi in rete su infrastrutture dinamiche e flessibili, e ne migliora l’efficienza.

Durante l’osservatorio ANFoV dedicato al Cloud & Managed Services, presentato a Smau, Alessandra Brasca, Cloud Leader di IBM Italia, ha sottolineato l’importanza del Cloud come fattore abilitante per l’innovazione in azienda.

Secondo Brasca, il potenziale del Cloud va ben oltre l’innovazione tecnologica: può cambiare in modo radicale gli scenari competitivi, abilitare modi più efficienti, reattivi e innovativi di fare business, creando valore, migliorando e ottimizzando il modo di interagire con clienti e partner a livello globale.

Oggi le aziende subiscono una forte pressione in termini di competitività e devono calibrare da un lato l’efficienza e dall’altra l’innovazione dei processi interni. Con il Cloud si possono realizzare nuovi progetti con investimenti limitati, riducendo i rischi e con tempi mai pensati in passato.

Il Cloud rappresenta dunque un'opportunità di crescita per le imprese di ogni dimensione e abilita la collaborazione tra di business leader, sviluppatori e responsabili IT.

Ciò è possibile accedendo a servizi che l’ecosistema Cloud mette a disposizione aggregandoli attraverso un approccio che IBM definisce “composable business”: da risorse infrastrutturali a funzionalità applicative.

Ma le nuove frontiere aperte dal Cloud devono sposarsi il più delle volte con realtà IT già esistenti. Il Cloud non deve essere “di rottura” ma integrabile e trasparente, in modo da garantire anche alle realtà più complesse l’interoperabilità e standard aperti (Open Technology).

E’ per qusto che IBM propone un approccio “dynamic hybrid” che consente una governance integrata tra cloud pubblici, privati e ambienti tradizionali, consentendo flessibilità ed adattabilità all’IT.

L’offerta IBM si adatta a tutte le realtà aziendali, dalle grandi alle piccole, supportando inoltre progetti di start-up.

L’approccio verso le aziende più grandi è quello di una collaborazione nell’evoluzione del business (dati complessi, e-commerce, ERP, mobile, etc.). Per le aziende più piccole l’approccio è consulenziale e prevede l’offerta di servizi SaaS anche tramite la filiera dei partner. Per le start-up i programmi sono più ad ampio spettro, spiega Alessandra Brasca.
Infatti le aziende cosiddette “Born-on-the-Cloud” hanno esigenze diverse ed IBM sostiene le loro iniziative con soluzioni come Bluemix, il Platform-as-a-Service (PaaS) di IBM per aiutare gli sviluppatori a creare e integrare le applicazioni in modo rapido e accelerare la messa in produzione di nuovi servizi e applicazioni in ambiente Cloud.
Sempre alle Start-Up è rivolto il programma Catalyst che permette l’utilizzo per un anno dei servizi di SoftLayer, l’infrastruttura Cloud scalabile di IBM.

Il Cloud, dunque, motore di crescita per il business, sia per l’avvio di nuove iniziative sia nella trasformazione di business maturi.

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