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Come comportarsi in presenza di Eternit

Un comune cittadino può trovarsi di fronte a problematiche per lui non facilmente risolvibili quando deve affrontare un tipico caso di demolizione, come ad esempio esempio, una vecchia tettoia in eternit.
del 20/03/18 -

I manufatti in cemento-amianto, comunemente chiamati Eternit (nome del brevetto e dell’azienda di Casale Monferrato che li produceva), non solo non si sono rivelati di vita eterna come il nome indicava ma sono anche causa di gravi problemi per la salute dei lavoratori e per l’ambiente.

Occorre tenere presente che il rischio dipende dalla probabilità di rilascio di fibre di amianto in aria e/o nel suolo, probabilità che risulta legata allo stato di conservazione del manufatto stesso, in particolare alla sua compattezza.

Dato che l'amianto non è più venduto dal 1994, alcuni manufatti che sembrano essere costituiti da eternit sono in realtà lastre ondulate di altro materiale: in questo caso dovrebbe esserci la marcatura "Asbestos free".

In caso di incertezza, o comunque quando sia necessario effettuare un campionamento per caratterizzare un materiale, occorre rivolgersi a laboratori che hanno superato positivamente i programmi di qualificazione ministeriali.

Una volta stabilito che si è in presenza di amianto scattano per i proprietari una serie di obblighi tra cui quello della verifica dello stato di conservazione.

Per tale verifica il privato deve rivolgersi ad un tecnico qualificato: si consiglia a tal fine un tecnico iscritto ad un albo o un ordine professionale tecnico.

Il tecnico effettuerà la valutazione dello stato di conservazione definendo un valore di indice specifico per il manufatto. Per fare ciò deve seguire quanto indicato dalla Regione Toscana che, con Delibera del Consiglio Regionale del 14 febbraio 2017 n. 7 ha aggiornato l'algoritmo per la di valutazione dello stato di conservazione. Il tecnico può eventualmente utilizzare anche altre norme validate a livello nazionale o internazionale dichiarandole in premessa alla valutazione stessa.

A seguito della valutazione si possono verificare tre situazioni:

Il manufatto risulta ancora in buone condizioni: in questi casi è necessario prevedere esclusivamente una valutazione periodica dello stato di manutenzione. Sarà cura del proprietario del manufatto ripetere la valutazione con la periodicità indicata dal tecnico e comunque con cadenza almeno annuale.

Il manufatto necessita di manutenzione: in questi casi la valutazione dovrà indicare le modalità di intervento, la relativa tempistica e il calendario di verifica periodica dello stato di manutenzione con cadenza almeno annuale.

Il manufatto deve essere rimosso: la valutazione deve prevedere la tempistica per l'esecuzione dell'intervento che deve essere effettuata al massimo, nelle condizioni più favorevoli, entro un anno dal sopralluogo di valutazione.



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