Come farsi licenziare da un contratto a tempo determinato

Licenziamento disciplinare, la via d’uscita da un contratto a termine prima della scadenza senza costi e senza perdere la NASpI 
del 13/12/18 -

Avendo una durata prestabilita, il contratto a tempo determinato non può essere risolto né dal lavoratore, né dal datore prima della scadenza del termine, salvo ricorra una giusta causa, oppure un’impossibilità sopravvenuta della prestazione lavorativa, ossia si verifichi un fatto di gravità tale da non rendere possibile la prosecuzione nemmeno provvisoria del rapporto di lavoro.
In mancanza di giusta causa o sopravvenuta impossibilità, dunque, il recesso dal contratto è illegittimo e la parte che lo subisce avrà dunque diritto al pagamento di un risarcimento pari alle retribuzioni che sarebbero maturate dal momento del licenziamento o delle dimissioni, fino alla naturale scadenza del rapporto.

Il licenziamento per giusta causa è un licenziamento disciplinare, che si giustifica per condotte del dipendente talmente gravi da non consentire la prosecuzione nemmeno temporanea del rapporto di lavoro; perciò di parla di licenziamento in tronco e senza preavviso.
Nel licenziamento per giusta causa è richiesta una pregnante verifica della gravità dell’inadempimento: è necessario che questo sia idoneo a ledere il rapporto fiduciario tra le parti. La «giusta causa» che non consente la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto di lavoro è ravvisabile anche in fatti e comportamenti che, oltre a costituire inadempimento contrattuale, producano effetti riflessi nell’ambiente di lavoro e siano tali da far venir meno la fiducia che impronta di sé il detto rapporto.

Trattandosi di una sanzione disciplinare, il licenziamento dovrà essere preceduto dall’apertura nei tuoi confronti di un procedimento disciplinare.

Tale procedimento consta di tre fasi:
> lettera di contestazione al dipendente: deve essere effettuata nell’immediatezza della violazione o non appena il datore ne viene a conoscenza e deve essere precisa nell’addebito, non potendo poi essere modificata;
> termine di 5 giorni lasciato al dipendente per presentare le proprie giustificazioni per iscritto o oralmente in un’apposita convocazione a cui ha diritto di partecipare accompagnato da un sindacalista
> comunicazione dell’esito del procedimento disciplinare ed eventuale irrogazione della sanzione disciplinare.

Una volta licenziato per giusta causa, potrai presentare domanda di disoccupazione (o NASpI).

La NASpI è una misura economica a sostegno del reddito per quelle persone che, involontariamente, restano disoccupate.
 Chi richiede la NASpI deve trovarsi in stato di disoccupazione ossia deve aver perso l’impiego involontariamente ed aver reso la dichiarazione d’immediata disponibilità (al lavoro ed agli interventi di politiche attive del lavoro: formazione, orientamento, riqualificazione), all’Inps (online o tramite patronato), al centro per l’impiego o presso il portale Anpal.

Sintesi estratta da un articolo pubblicato sul sito laleggepertutti.it redatto dall’Avvocato Valentina Azzini



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