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Come impermeabilizzare le coperture

Vi presentiamo i dettagli che contano nella progettazione e della posa in opera in un intervento di impermeabilizzazione, e di come queste possono garantire la qualità del lavoro.
del 23/11/17 -

Impermeabilizzare le coperture: i dettagli

Fondamentalmente sono i dettagli che contano, poichè il primo dettaglio sbagliato è il più semplice da rilevare: il risvolto verticale perimetrale. Affinchè questo venga realizzato correttamente è fondamentale che la posa sia per piccoli pezzi (da uno a tre metri di lunghezza) la cui lunghezza dipende dall’altezza del muretto perimetrale. Se il muretto è basso si può anche eccedere fino a massimo tre metri, se è alto non si può andare oltre la larghezza del rotolo. Questo sistema permette una giusta e puntuale posa del singolo risvolto.

Essendo un punto delicato a causa delle tensioni causate dagli agenti atmosferici, soprattutto vento, deve essere curato decisamente bene. Possiamo individuare due tipologie di angolo: l’angolo alla francese (che prevede una pezza di rinforzo proprio nella ripresa di getto) e l’angolo all’italiana (che prevede la guscia nell’angolo); in entrambi i casi il telo impermeabile del piano orizzontale è saldato con quello del piano verticale e mai saranno lo stesso in continuità. Queste due tipologie di lavorazione vanno eseguite ogni qual volta vi è una differenza geometrica dimensionale (verticale con orizzontale) anche se di piccole dimensioni. Queste sono le differenze dove si creano i problemi causati dal vento. Ricordiamo, appunto, che l’estrazione al vento è talmente importante che ha un suo specifico capitolo nelle NTC 2008 (e ss.mm.).

Nonostante ciò ci si dimentica che la fisica può essere un grande alleato per la costituzione di sistemi impermeabili ma anche un grande nemico. Allo stesso tempo anche la chimica può essere amica o nemica: se sfruttiamo dei sistemi polimerici, possiamo usare la chimica per agganciare il sistema impermeabile al supporto, per creare sistemi particolarmente complessi e raggiungere la totale impermeabilità; allo stesso tempo se sbagliamo le pendenze o, peggio, non calcoliamo la reale portata del coibente che poniamo sotto lo strato impermeabile (causando avvallamenti che conterranno acque meteoriche a lungo) o lasciamo biomasse sulla copertura, siamo sicuri che la chimica diventerà la nostra prima nemica, poichè le biomasse possono degradarsi fino a compostarsi e divenire terriccio ottimo per l’insediamento delle piante pioniere!.

Impermeabilizzazione coperture: la manutenzione è fondamentale

Per biomassa si intende la polvere che si deposita, le foglie che cadono dagli alberi…. i bancali che nessuno ha voluto portare a terra perché pesavano o perché quel giorno pioveva! E le piante pioniere? Sono i muschi, i licheni e tutte quelle piante che, per prime, invadono il nuovo substrato che con la nostra incuranza abbiamo creato! In questo caso o abbiamo fortuna o ci troveremo a dover spiegare perchè siamo stati approssimativi in un mestiere dove la precisione è tutto. Per evitare questi problemi ci sono due soluzioni: o ci fidiamo a tal punto dell’applicatore e del progettista del sistema impermeabile da lasciarli lavorare da soli o li affianchiamo da un “collaudatore” che esegua il collaudo in corso d’opera. Si tratta di un controllo che viene eseguito, a favore del committente e pagato da esso, da un professionista specializzato che verifica ogni fase di lavorazione, dalla progettazione alla realizzazione delle opere impermeabilizzative. Ovviamente far questo ha un certo costo, ma altrettanto certo è che il prezzo più basso è il leit motiv che segue le lavorazioni dei sistemi impermeabili. Bene, tenetevi l’acqua che passa sotto la soglia sigillata con il silicone speciale o dallo scarico fatto male e cominciate a litigare con i vicini, imprese, applicatori, progettisti e…. tanto l’avvocato è gratis! Ricordate sempre che il sistema impermeabile è uno degli elementi nevralgici, insieme a fondazione e struttura portante, della costruzione. Se l’acqua passa non crea solo disagio ma comincia anche a deteriorare la struttura che tiene in piedi la nostra casa o il nostro ufficio o capannone. Se l’acqua passa, il disagio è il problema minore.

credit:Di Arcangelo Guastafierro



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