Come ritornare a viveve e lavorare dopo un protesto

Basta un ritardo nel pagamento di una cambiale o un assegno non onorato. Da questo momento scatta la segnalazione verso la Centrale Allarmi Interbancaria e, se il protesto viene accertato, un atto pubblico lo rende noto. Ritornare alla normalità può essere estremamente complicato, sia per le imprese che per le persone fisiche.
del 12/09/16 -

Perché i protestati hanno difficoltà ad aprire un conto corrente?

Dal punto di vista giuridico il protesto è “un atto pubblico con il quale si attesta l'avvenuta
presentazione di una cambiale o di un assegno al debitore e il rifiuto da parte dello stesso di pagare o accettare il titolo”. Non esiste nessuna normativa in Italia che vieta a chi abbia
subito un protesto di aprire un conto corrente: le singole filiali possono decidere in autonomia se concedere al protestato l'apertura di conto corrente. Ma, visto che i cattivi pagatori vengono considerati soggetti ad alto rischio, una regola non scritta impedisce loro di fatto di accedere nuovamente ai prodotti bancari.
Quando si tratta di un'impresa, che sia un'azienda o una ditta individuale, le conseguenze possono comportare una serie di problemi aggiuntivi. Le aziende che hanno subito un protesto si trovano con conti correnti congelati e con l'impossibilità di ricevere ed effettuare i pagamenti. Inoltre si troveranno negato l’accesso al credito. Per una azienda già in difficoltà economica, questo può comportare il collasso dell'attività stessa.

Quali soluzioni per chi ha subito un protesto?

Di fatto, non avere un conto corrente significa non poter ricevere i pagamenti o pagare i fornitori, l'impossibilità di inviare telematicamente gli F24 delle tasse, incassare i crediti,
appoggiare l’incasso dello stipendio o della pensione. In sostanza, questa situazione impedisce di vivere e lavorare in maniera serena. A livello formale, alle banche è demandato l’obbligo di tutelare il risparmio e, quindi, l’accettazione di un soggetto che ha già' avuto problematiche con il sistema bancario è considerato molto rischioso: di norma si decide di non accettarlo. Si può bussare la porta a diverse banche e varie filiali sperando di trovarne una disposta ad aprire un conto corrente ai protestati: in ogni caso sarà molto difficile se non impossibile.

Esiste un'alternativa?

Negli ultimi anni sono nate società che danno la possibilità di aprire conti bancari SEPA, regolari e fiscalmente perfetti, conti SEPA su filiale internet, dotati di home banking e carte prepagate ricaricabili dal conto. Non possono accedere al credito, non possono emettere o versare assegni, ma permettono ai privati ed alle aziende di poter incassare e pagare e piano piano riemergere. Insomma, un conto corrente per protestati a tutti gli effetti, per poter continuare la propria attività lavorativa senza ostacoli e tornare a operare in serenità.



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