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Contenuti perfetti per il tuo sito web… e non solo per la SEO!

18/07/18

Era ora di parlare un pò di contenuti… Va bene Google, le strategie di web marketing, i tecnicismi e le statistiche, ma concentriamoci davvero su ciò che il nostro sito rappresenta: un canale di comunicazione. Proviamo quindi a chiarire cosa fare per valorizzarlo: partendo dall’impatto sulla SEO.

FotoEra ora di parlare un pò di contenuti… Va bene Google, le strategie di web marketing, i tecnicismi e le statistiche, ma concentriamoci davvero su ciò che il nostro sito rappresenta: un canale di comunicazione. Proviamo quindi a chiarire cosa fare per valorizzarlo: partendo dall’impatto sulla SEO.

In questa prima parte cominciamo parlando di contenuti e ranking: ti propongo questa simpatica comparativa che evidenzia i cambiamenti che ci sono stati da quando Google ha cominciato ad affermarsi quale strumento re di ricerca sul web ad oggi.





























2001 – PREISTORIA 2008 – ANTICHITA’ 2018 – ETA’ MODERNA
Keyword stuffing — ripetizione ossessiva delle medesime parole chiave ricercate dall’utente, al fine di guadagnare ranking Posizionamento keyword ancora importante – vengono progressivamente abbandonate le tecniche di keyword stuffing ma rimane importante la loro presenza in determinate posizioni della pagina Interpretazione della query — il motore di ricerca auto-apprende come risolvere in modo corretto le query degli utenti, lo stesso fanno (o dovrebbero fare) i SEO per dare un senso alle attività di posizionamento
Multiple pagine target con le keyword — una serie di pagine scritte per essere ognuna risposta di una keyword differente, mantenendo la tecnica di cui sopra Match keyword > pagina funziona ancora — la tecnica di rispondere alle query con pagine dedicate si impone, la best practice quindi prevede il match keyword > query su ogni singola pagina Non più “keyword matching”, ma risposta all’intento — non ha più senso avere singole pagine in risposta alle differenti keyword, ma si risponde all’intera tematica espressa nella ricerca, lavorando quindi su gruppi di keyword che celano lo stesso intento di ricerca
Keyword nel dominio (e nei tag) — strategia semplice ed estremamente efficace Keyword nel dominio perde importanza — ma rimane tuttavia ancora considerata dal motore di ricerca Keyword solo in tag strategici — titolo della pagina e del testo. Estendibile a sottotitoli, URL, meta description e attributi immagini
Contenuti con duplice scopo – Un blocco di testo scritto (si fa per dire) ad hoc per il motore di ricerca ed un altro blocco per gli utenti Alla ricerca di backlink — contenuti scritti nell’ottica di ottenere più link in ingresso possibili (ancora in uso, ma in modo un pò differente) Tentativo di migliorate la user experience — intercettata la ricerca dell’utente, l’imperativo è rendere la sua navigazione gradevole e, soprattutto, utile allo scopo iniziale

Perchè questo schemino riepilogativo? Perchè c’è chi ancora è rimasto alla preistoria, chi sta cercando di cambiare ma è ancora nell’antichità e (pochi) che si sono adeguati all’era moderna. Come hanno fatto? Scopriamolo insieme.

Interpreta la ricerca dell’utente


Ipotizziamo che tu abbia già analizzato (sicuro?) come gli utenti cercano i tuoi prodotti, servizi o, in generale, i contenuti del tuo sito: ipotizziamo, altresì, che oltre ad aver ben chiaro quindi le macro-keyword, tu abbia anche ricavato un set di keyword correlate o “a coda lunga” (ovvero composte da tre o più termini, quindi più precise e specifiche). Bene, ora devi passare alla fase successiva:ragiona sul vero intento della ricerca. Ci sono tre maggiori tipologie di intento di ricerca:




























INFORMATIVA INVESTIGATIVA TRANSAZIONALE
Le keyword utilizzate rientrano in una categoria estremamente ampia, gli utenti che le utilizzano necessitano di informazioni gratuite: in questo momento del loro percorso, sono molto lontane dal poter generare una conversione In questa fase, gli utenti stanno cercando informazioni più specifiche. Cominciano sopratutto a fare confronti, e sono quindi molto sensibili ad elementi che possano indurli a decidere La fase finale, ovvero quando l’utente è più o meno pronto a compiere una conversione: forse un acquisto, o magari l’iscrizione alla tua newsletter, o qualsiasi altra azione tu voglia indurlo a compiere
Keyword generiche Keyword più specifiche Keyword con intento di acquisto
COSA FARE? COSA FARE? COSA FARE?
Questa tipologia di ricerca esprime solitamente una mancanza di informazioni abbastanza marcata su uno specifico argomento. Ciò che devi fare in questa fase è fornire al visitatore sia informazioni di base sia informazioni specifiche: un blog è sicuramente uno strumento di risposta molto efficace. Inoltre, devi cercare di spingere l’utente ad incrementare le sue conoscenze dell’argomento, trattenendolo sul tuo sito con articoli correlati o proposte di download di materiale informativo. La miglior risposta a questa tipologia di ricerca è mostrare in modo chiaro e convincente i vantaggi che i tuoi prodotti e/o servizi offronto rispetto alla concorrenza. Pubblica tabelle di comparazione, recensioni, blog post con contenuti estremamente specifici, ecc… In questa fase puoi anche proporre pop-up che mostrino il tuo prodotto di punta, promozioni o sconti. La risposta all’intento deve essere una richiesta di azione, ma devi creare le condizioni perfette allo scopo.  Nessun ulteriore approfondimento, comparazione o richiamo di altre pagine: una vera e propria landing page dove il visitatore possa semplicemente convertire.

Può essere utile un esempio delle terminologie più usate per le tre tipologie di intento (una selezione ristretta, per ovvie ragioni):















INFORMATIVA INVESTIGATIVA TRANSAZIONALE
miglior modo per…

ho bisogno di…

dove…

cos’è…

modi per…

come…

come posso…

come fare…

guida…

tutorial…
confronto…

confronto con…

comparativa…

miglior…

alternative…

recensioni…

commenti…

consigli…
comprare…

… online

dove comprare…

coupon…

sconti…

shop…

… (luogo)

Se hai interpretato correttamente l’intento di ricerca, sarai in grado di proporre la tipologia di contenuto migliore e più efficace per il percorso di conversione intrapreso dall’utente: nei prossimi capitoli approfondiremo la questione, parlando di “matching” sull’intento di ricerca, come e cosa scrivere, TF-IDF e molto altro.
Stay tuned!



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