ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Contratti scaduti, ma il loro aggiornamento pare lontano

25/03/15

Il sindacato dei dipendenti bancari l’ha annunciato ieri, in tono fermo e deciso: sarà sciopero.

Sciopero causato da un problema sempre più presente nel nostro paese, quello del mancato rinnovo dei contratti. O meglio, dell’interruzione delle trattative per giungere ad una bozza di contratto che accontenti tutti.

I problemi in tavola

Le trattative tra la Abi (Associazione Bancari Italiani) e i sindacati si erano infatti interrotte già due giorni fa, il 23 marzo 2015. Secondo il direttore del Casl di ABI, Alessandro Profumo, l”associazione ha dato “risposte importanti ed esaustive”, oltre ad avere istituito alcuni “punti fermi”. Le trattative, sempre secondo il presidente, termineranno per il 31 marzo.

E nonostante la Abi sia stata disponibile a “non modificare l’area contrattuale di cui non viene cambiato il perimetro», cosa che comporterebbe tra le altre cose un impegno di 200 milioni di euro, i sindacati non ne sono stati affatto convinti.

Secondo i sindacati, infatti, manca un punto fondamentale: una tutela occupazionale occupazionale che potrebbe riguardare 309mila lavoratori. Non importa dunque che le banche abbiano fatto numerosi passi avanti, e che i dipendenti abbiano, tra le altre cose, compensi a parità di ruolo mediamente superiori a tutti gli altri comparti.

Le garanzie di Profumo sono irrealistiche, poiché il mondo è cambiato; hanno annunciato quindi i sindacati, aggiungendo poi che non hanno rilevato, da parte della Abi, risposte chiare e trasparenti (sia sul fronte politico che economico) riguardo il mantenimento dei già citati 309 mila dipendenti del settore.

LE REAZIONI

I sindacati hanno poi definito il tavolo “una non-trattativa”, decidendo alla fine di proclamare tra le altre cose due giorni di sciopero in date che sono ancora da definire. Oltre a ciò, è previsto il blocco degli straordinari e dei rapporti sindacali ad ogni livello.

Sono poi state decise assemblee per ogni posto di lavoro, inoltre i sindacati hanno l’intenzione di organizzare una vera e propria manifestazione nazionale a difesa del contratto, che si terrà a Milano.

Uno sguardo più generale sui contratti

Guardando in generale tutto il Paese, e non solo uno specifico settore, la situazione non è delle più confortanti: secondo l’Istat i contratti in attesa di rinnovo sono circa 40: essi interessano in tutto 7.3 milioni di dipendenti. Di questi sette milioni, quasi tre sono lavoratori di pubblico impiego, che tra l’altro anche quest’anno non vedranno aumentare i loro salari.

In media, invece, i dipendenti privati riceveranno un aumento di circa l’1.5% annuo.

I contratti collettivi in vigore per quanto riguarda la loro parte economica coprono solo il 43.1% dei lavoratori.

E tu, cosa pensi della situazione attuale riguardo i contratti collettivi?



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