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Contro sottrazione illecita dei minori. Psicologo ha sottratto il bambino solo per vedere come lui sta senza la famiglia

Un caso senza precedenti. Ogni bambino in pericolo a causa della prepotenza degli psicologi, servizi sociali e giudici. Non possiamo più tollerarlo in una società democratica. È un grande progetto per la democrazia, i diritti umani e diritti dei bambini.

FotoOgni bambino in pericolo a causa della prepotenza degli psicologi, servizi sociali e giudici. Non possiamo più tollerarlo in una società democratica. È un grande progetto per la democrazia, i diritti umani e diritti dei bambini.

È necessario intraprendere le azione per porre fine alla discriminazione e persecuzione illegale di cittadini in Italia che si lottano per i diritti umani, contro rapimento illecito dei bambini da parte di psicologi o/e dei servizi sociali, contro le comunità e le cooperative che hanno caratteristiche speculative che utilizzano i bambini per motivi finanziari, per impedire la vendita e traffico di bambini e neonati, e sono ancora privi dei loro diritti civili fondamentali. Io, la sottoscritta, cittadina italiana, con il presente desidero a portare alla Vostra conoscenza i fatti che qui di seguito si illustrano, denunciando tutte le anomalie. Si tratta qui di varie violazioni dei diritti umani, violazioni che offendono la morale e il concetto di civiltà. La causa di problemi nascosta in discriminazione e persecuzione. Come indicato nell'Articolo 24.3 dell'Unione Europea Carta dei Diritti Fondamentali, "ogni bambino ha diritto di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori, salvo qualora ciò sia contrario al suo interesse". È prevista la responsabilità generale di uno Stato membro per la violazione del diritto dell’Unione.
In data 23 maggio 2016 mio figlio minore A. D. è stato allontanato dalla famiglia ingiustamente. Nel caso di specie, durante il processo del divorzio tra me e mio marito la CTU- E. T. ha deciso, senza alcun contradditorio e senza neanche informare preventivamente il CTP dott. C., di richiedere al giudice L. A. del Tribunale di Torino un inserimento in comunità del minore "al fine di poter approfondire tutti gli aspetti dubbi in una condizione di non influenza familiare". Non è motivo sufficiente per allontanare incautamente il bambino da casa. La misura adottata in corso di causa pare, peraltro, alquanto eccessiva rispetto alla situazione. Prendere un provvedimento così limitativo per un bambino, allontanandolo dai genitori solo per cercare di capire meglio il rapporto che lo stesso ha con entrambi, pare eccessivo, che costituisce incontestabilmente una forma di tortura psicologica verso il minore. La legislazione nazionale degli Stati membri prevede l'allontanamento dei bambini dai loro genitori solo come misura di ultima istanza utilizzata per la loro protezione.

Si nota che la CTU non appartiene all'Albo CTU e Periti e non può fare le perizie. Non esiste la motivazione da parte del giudice per quale motivo è stato affidato un incarico ad una CTU non iscritta nell'Albo delle CTU e Periti presso il Tribunale. La legge prevede che il giudice non può nominare un Consulente Tecnico d'Ufficio non iscritto all'Albo dei CTU tenuto presso il Tribunale senza ottenere il consenso è motivando la sua richiesta al Presidente del Tribunale. Lamento la difforme applicazione della legge Art. 22 , 61 , 191 c.p.c. L'esperto indipendente che ha lavorato sul caso e ha partecipato nella perizia nella sua relazione osserva che non vi era alcuna necessità per allontanamento di mio figlio minore.
Tutti gli Stati membri del Consiglio d'Europa devono effettuare un regolare controllo dei loro sistemi giudiziari al fine di garantire la loro indipendenza, imparzialità, competenza ed efficienza. I diritti sanciti dalla legislazione dell’UE non siano stati rispettati dalle autorità. I diritti fondamentali, principi generali del diritto, libertà di religione e di culto, principio del diritto ad essere ascoltati dal giudice, diritto al ricorso giurisdizionale, principio della parità di trattamento, divieto di qualsivoglia discriminazione, principio dei diritti della difesa, tutela della famiglia, diritto alla tutela giurisdizionale effettiva, principio generale di uguaglianza, dignità dell’uomo sono i diritti che sono stati violati dallo Stato Italiano, mi devo tutelare contro l'inadempienza delle autorità competenti italiani. L’Unione offre ai suoi cittadini uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne, in cui sia assicurata la tutela dei diritti del minore.
È nota che l'attività del governo italiano rappresenti una costante violazione della Carta dei diritti fondamentali.

Io non chiedo di indagare su fatti o/e questioni ed oggetto del procedimento giudiziario del mio divorzio. Chiedo di obbligare le amministrazioni rispettare i diritti e controllare il loro lavoro che hanno svolto malissimo. Purtroppo le istituzioni, organi ed organismi locali non vogliono migliorare il lavoro. Il mio unico scopo di obbligare istituzioni, organi ed organismi svolgere il loro lavoro a base delle competenze prescritte. La loro negligenza provoca i danni a me e al mio bambino perché da certa influenza sul processo del divorzio che è in corso. Ci sono violazioni delle leggi da parte le amministrazioni regionali Piemonte e locali della città di Torino, per i loro comportamenti abusivi. Vorrei che lo Stato Italiano rispetta i miei diritti e quelli di mio figlio minore. Si noterà, comunque, la responsabilità civile dei magistrati e la responsabilità dello Stato per violazione commessa dall’organo giurisdizionale. È prevista responsabilità dello Stato per violazione del diritto comunitario.

I servizi sociali mi minacciano che non mi fanno vedere il minore se uso almeno una parola nella lingua madre. Io non conosco la lingua italiana in modo perfetto. Ho chiesto ai servizi di invitare un interprete o/e un mediatore culturale. I servizi hanno rifiutato la mia domanda legittima in modo sgarbato e aggressivo.
Il bambino continua a dichiarare davanti agli educatori presso il luogo neutro che lo picchiano costantemente in comunità. Il minore ha le lesioni, ci sono molti lividi. Sulle braccia destra del minore si trovano i lividi come fosse qualcuno lo ha preso con la forza, sono rimasti i segni dalle dita. I servizi mi hanno vietato di fare tante domande al bambino a proposito di questi lividi sul corpo di mio figlio, loro hanno paura che il bimbo mi racconta di più. I servizi vogliono presentare tale grave azioni di violenza come normali episodi che succedono tra i bambini nella comunità. Le parole di mio figlio che lui è stato picchiato costantemente in comunità sono state registrate (ai sensi dell'art. 234/1° c.p.p.).
Solo nei casi peggiori i bambini vengono portati via dai genitori con una sentenza del Tribunale, qualora si verifichi che i bambini siano vittime di sevizie o maltrattamenti da parte dei genitori, altrimenti vengono affidati ai nonni, oppure all’altro genitore, sempre se esso soddisfa tutti i requisiti per prendersi cura dei figli.

Inoltre, prima di portare il minore in comunità, se deve verificare se i nonni o i parenti più prossimi possano ospitarlo per il tempo necessario, affinché venga effettuata ctu. Risulta che questo non è stato fatto e che, forse, il caso non sia stato seguito e gestito come avrebbe dovuto essere gestito e come è sancito dal codice deontologico degli assistenti sociali. Il distacco del minore dalla famiglia d’origine comporti uno strappo emotivo e una forte sofferenza.

Il giudice sollecita i servizi sociali e gli operatori della comunità a consentire al minore di seguire le abitudini, le prescrizioni ed i dettami della propria religione, anche da punto di vista alimentare. I servizi sociali hanno negato a me e mio figlio alla libertà di religione e di culto. Inoltre la mia richiesta di leggere con mio figlio una breve preghiera è stata rifiutata. Assistente sociale S. C. ha vietato a noi l'uso della lingua madre. La Comunità internazionale non può e non deve tollerare la discriminazione contro le persone a causa della loro etnia e religione.
Denuncio inoltre i continui esempi di mancata esecuzione da parte dei servizi sociali delle decisioni del Tribunale. È prevista la responsabilità penale degli assistenti sociali nell’ambito del mandato istituzionale. Una perizia errata non è esente da addebiti derivanti da una specifica responsabilità penale del CTU.
2.02.2016 psicologa ha iniziato a compiere i suoi doveri in qualità di esperto. Fino ad ora, non c'è relazione definitiva, non si intende valido motivo di recesso mio figlio e metterlo in una comunità, la psicologa non ha stabilito se ci sono effetti nocivi di comportamento da parte dei genitori nei confronti del minore. Dott.ssa T. ha arbitrariamente sospeso la perizia dal 16 febbraio 2016 fino al 31 marzo 2016, senza spiegazioni, non informando il giudice e gli avvocati delle parti. Non esiste la proroga della consulenza firmata dal giudice, quindi, la relazione della psicologa dovrebbe essere depositata il 7 luglio 2016. La CTU ha sospeso la perizia dal 1 aprile 2016, non informando i genitori a proposito delle nuovi incontri con loro, e, assicurando che ha tutti gli elementi per finire la perizia prima dell'estate. Il comportamento della CTU “doloso”, senza imparzialità. Tale prassi, infatti, pregiudica il diritto della parti al contraddittorio. La perizia ingiustificatamente prolungata e non ho la possibilità di ottenere la decisione finale della corte. Queste azioni costituirebbero una violazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. I fondamentali principi giuridici elaborati dai sistemi giuridici europei tanto civil law che di common law, che ha trovato un ulteriore riconoscimento nell'art. 111 Cost., nel quale, tra l'altro, si è ritenuto di ribadire che "La legge assicura la ragionevole durata" del processo in condizioni di parità tra le parti e di imparzialità e terzietà del giudice. Analogamente, quanto all'espletamento del CTU si è riaffermata la responsabilità dello Stato in caso di mancata tempestiva sostituzione del CTU che ritardi nel deposito della relazione, anche in tal caso dovendosi imputare il conseguente ritardo non sanzionato all'organo giurisdizionale.
Mio figlio privo costantemente comunicazioni con i genitori, perché psicologa e servizi sociali hanno creato ostacoli per i contatti con i genitori e con il mondo esterno, e ammonta a una violazione della normativa nazionale e Convenzione Europea. L'art. 8 della Convenzione Europea richiede agli Stati membri anche per gli obblighi positivi in relazione ad un effettivo rispetto della vita privata e familiare. Lo Stato deve agire in modo da garantire che questo legame sarà rafforzato e sviluppato, e devono prendere misure per riunire genitori e figli. La legge dice che il bambino ha diritto di crescere ed essere educato all'interno della propria famiglia. La disposizione contenuta nell'articolo 12 della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia impone ai governi l'obbligo di individuare e considerare opinioni dei bambini su tutte le questioni che influiscono sulla loro vita.

Il calendario degli incontri con il bambino è stato sviluppato dal servizio sociale e sotto stretto controllo da parte della psicologa, che non consente di incontrare il bambino settimanale, solo tra 15 giorni. Tuttavia, questa modalità degli incontri sistematicamente violata.
L’attivazione di tale modalità di incontro non costituisce una facoltà ma la precisa osservanza di quanto disposto dal giudice con l’ordinanza del 23 maggio 2016 nella quale, pur demandando l'individuazione di tempi e modalità, si individua comunque un limite minimo "quanto meno, per un’ora e mezza la settimana", cosa non avvenuta.

Gli educatori della comunità hanno scritto al giudice, che il bambino piange e vuole tornare a casa, hanno sottolineato i problemi con il cibo. Il bambino arriva agli incontri con aspetto non curato, ha capelli sporchi. Tuttavia, psicologa continua a distorcere i fatti e sostiene che il bambino sta bene in comunità.
Ho informato le autorità a proposito dei numerosi e sistematici abusi da parte della psicologa, dei servizi e del giudice, che hanno portato ad una violazione dei miei diritti e quelli di mio figlio, garantiti dalla Costituzione Italiana. Psicologa agisce autonomamente, violando la legislazione nazionale.
Il giudice ignora i ricorsi degli avvocati anche se gli argomenti indicati nei ricorsi sono pertinenti e importanti. Il giudice, in violazione della legge, ascolta solo il parere della psicologa e la permette di abusare della sua posizione, dandole tutta la pienezza di azione e piena irresponsabilità per le sue azioni. In ogni società democratica: «i Giudici, come tutti gli altri le istituzioni pubbliche, non sono immuni da di critica e di controllo», caso (Skalka v. Poland, 27/5/2003). Nessun uomo è al di sopra della legge. Il popolo europeo ha bisogno di un sistema giudiziario equo, imparziale e libero dalla corruzione, in cui tutti sono uguali di fronte alla legge.

La situazione attuale presenta una palese violazione degli articoli 1, 4, 6, 7, 10, 20, 21, 22, 24, 33.1, 41, 47 della Carta dei diritti fondamentali, degli articoli 7, 16, 17 della Carta Sociale Europea. Le azioni da parte delle autorità italiane abbia comportato la violazione degli articoli 2, 3, 4, 5, 6, 8, 9, 10, 12, 13, 14, 16, 18, 19, 20, 30, 37 della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia.

La Commissione ha ribadito che gli Stati membri devono rispettare i loro obblighi in materia di protezione dei diritti fondamentali, in particolare quelli derivanti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), Carta dei diritti fondamentali, Carta Sociale Europea. Le disposizioni fondamentali della Convenzione Europea sull’esercizio dei diritti dei minori non sono state rispettate dalla Repubblica Italiana.

Sono riconosciuta adeguata come indicato nella relazione della psicologa del 20 maggio 2016 e posso esercitare il ruolo genitoriale. Mio figlio era nelle ottime condizioni con me, aveva aspetto curato, ha vissuto con me in casa confortabile di proprietà. Ho mantenuto mio figlio economicamente e lui aveva tutto il necessario per la sua crescita e sviluppo. Non ho ricevuto mai aiuto economico da parte dello stato.
Il Consiglio d'Europa ha approvato alcune risoluzioni e raccomandazioni che toccano i principali aspetti degli interessi dei minori. Gli Stati Membri sono stati sollecitati a conformarsi agli obblighi in materia di diritti dei minori e ad evitare che i minori vengano collocati negli istituzioni sociali, soprattutto nell'organizzazione di vecchio tipo, laddove esiste influenza negativa sui bambini. In primo luogo, è necessario dare un forte sostegno ai genitori per assicurare che i bambini possono essere tutelati a casa. I minori devono avere la possibilità di influire sulle decisioni prese. Il bambino deve avere la possibilità di mantenere la comunicazione diretta e di vedere i suoi genitori. Nella maggior parte dei casi gli Stati membri si sforzano di migliorare il reinserimento del bambino nella famiglia.

Il progetto per la protezione dei fondamentali diritti umani e dei minori, contro allontanamento illecito dei bambini in Italia. L'abuso da parte dei servizi sociali italiani per allontanamento dei bambini dai loro genitori è diventato un problema urgente. Chiedo di aumentare il livello di protezione dei diritti umani. È necessario liquidare le attività illegali da parte dei servizi sociali, psicologi-esperti e magistrati e assicurarli alla giustizia, e quindi evitare ulteriori tragedie dei cittadini e famiglie.

È necessario prendere le misure o/e la legge verso protezione delle famiglie dagli abusi da parte dei servizi sociali, psicologi e magistrati. Ad esempio, numero verde contro l'abuso dei servizi sociali, l'effettivo accertamento dei fatti di ogni caso, sanzioni più severi verso gli assistenti, psicologi e magistrati.
È un grande progetto per la democrazia, i diritti umani e diritti dei bambini, è all'interno della Vostra competenza e nelle nostre mani di tutti i cittadini.

Insisto per il ricollocamento in via immediata il minore presso la residenza materna al fine di scongiurare gravi ed irreparabili rischi dello sviluppo psicofisico del minore, limitando allo stretto necessario il tempo di permanenza del minore in comunità. Non c'è una motivazione legittima per la sua ulteriore permanenza in comunità.

Inoltre chiedo di indagare sulle segnalazioni di gravi violazioni dei diritti umani da parte dei servizi sociali della città di Torino fra cui le aggressioni motivate dall'appartenenza religione ed etnica. Chiedo dallo stato che venga garantito il diritto ad un processo equo.
Questa attività è stata sostenuta dall'Associazione Olafa.

Vi ringrazio molto per la cortesia, disponibilità e comprensione.
Dr. Olga Chernikova.

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Olga Chernikova Digiorgio (associato)
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