ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Convegno nazionale del Commercialista del lavoro

28/11/19

Il lavoro degli extracomunitari, il salario minimo e le nuove forme di lavoro

FotoROMA, 19/20 novembre 2019

CONVEGNO NAZIONALE COMMERCIALISTA DEL LAVORO


Nei giorni 19 e 20 Novembre 2019 si è tenuto il convegno nazionale area lavoro organizzato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
L’appuntamento annuale ha visto al centro delle trattazioni temi attuali e importanti quali IL LAVORO DEGLI EXTRACOMUNITARI e IL SALARIO MINIMO.
Il primo argomento è stato sviluppato il giorno 19 Novembre con la partecipazione di Massimo Miani (Presidente CNDCEC), Roberto Cunsolo (Consigliere CNDCEC delegato area Economia e Fiscalità del lavoro), Francesca Puglisi (Sottosegretario Ministero del Lavoro), Claudio Durigon (Comm. Lavoro Camera LEGA), Roberta Toffanin (Comm. Lavoro Senato FI); ha moderato i lavori Gennaro Sangiuliano (Direttore TG2).
Il tavolo tecnico che ne è seguito ha messo a confronto i gli esperti del settore. Hanno partecipato Maria Sandra Petrotta (Direzione Centrale INPS), Antonio Allegrini (Ispettorato Nazionale del Lavoro), Michele Farina (Commercialista) e ha moderato Lorenzo di Pace (Commercialista).

Il giorno 20 Novembre sono proseguiti i lavori su SALARIO MINIMO, RAPPRESENTANZA SINDACALE E NUOVE FORME DI LAVORO.

E’ stata analizzata l'ipotesi di introduzione del SALARIO MINIMO, le implicazioni, le regolamentazioni anche verso le nuove forme di lavoro, la giurisprudenza, i costi sociali, le utilità, le realtà sindacali ecc.

Al proposito è stato di riferimento fondamentale un lavoro di ricerca e studio approfondito, promosso e realizzato dal Comitato Scientifico GRUPPO ODCEC Area lavoro, illustrato dal Direttore Scientifico del Gruppo, Cinzia Brunazzo – Commercialista in Rimini.

Dopo i saluti di Roberto Cunsolo (Tesoriere e Consigliere CNDCEC) che elogia il lavoro svolto dal Gruppo Odcec Area lavoro, interviene Simona D'Alessio, stimolante e vivace moderatrice dell'incontro, valente Giornalista di testate importanti, specializzata in tematiche di Economia, lavoro e politiche sociali, che introduce le argomentazioni dell'incontro passando la parola a Cinzia Brunazzo.

In primis, il Direttore scientifico, ringrazia per la collaborazione all’approfondita indagine sul SALARIO MINIMO Cristina Costantino (Presidente Gruppo Odcec Area lavoro), Gaia Davini, Marialuisa De Cia e Maurizio Falcioni, tutti componenti del Gruppo.

Emerge subito dalla relazione del Direttore Cinzia Brunazzo, che in Italia non esiste ancora un salario minimo orario legale (contrariamente ad altri paesi europei) ma è costituzionalmente prevista una “retribuzione equa” legata alla quantità e qualità del lavoro svolto dal lavoratore che rispetti i requisiti dell’art. 36 della costituzione
Le prime perplessità nascono dal dover considerare come “salario minimo” una retribuzione di 9/10 euro per ora, riparametrarla alle previsioni dei Contratti collettivi nazionali comparativamente più rappresentativi, individuare quali eventuali costi gravano ulteriormente sulle imprese e armonizzare il tutto alla giurisprudenza esistente sull'argomento.

Il lavoro di ricerca fatto dal team del Gruppo Odcec Area lavoro, ha evidenziato la necessità di individuare quali parametri devono essere utilizzati per definire il salario minimo, se si deve tener conto anche della incidenza degli istituti retributivi indiretti quali le mensilità supplementari, le ferie e i vari permessi retribuiti, il TFR, l’impatto contributivo e/o fiscale nonché il coefficiente orario di riferimento (ore contrattuali o ore lavorabili).
Dalla disamina dell’argomento, rimangono aperte le principali domande sulla capacità delle imprese di poter far fronte a nuovi e maggiori oneri dettati dal possibile incremento del costo del lavoro minimo, sulla necessità di conformare i diversi poteri di acquisto dei salari tra nord e sud, sull’individuazione dei contratti collettivi nazionali maggiormente rappresentativi per finire con il grande dubbio se effettivamente l’introduzione normativa di un salario minimo sia garanzia di tutela dei lavoratori.

Simona D'Alessio riprende la moderazione introducendo l'argomento correlato su come sta cambiando “il lavoro” con l'affaccio delle nuove professioni, dando la parola a Domenico Garofalo (Ordinario Diritto del lavoro - Università Aldo Moro di Bari).
Il Professore illustra le novità regolative del lavoro su piattaforma, le nuove normative di disciplina del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, attraverso un excursus sulle molteplici leggi (a volte complesse) e le innumerevoli modifiche fatte dal Legislatore, sugli accordi e sui contratti collettivi, tutti che impattano su una gestione che potrebbe essere più trasparente e chiara.
Si sofferma, inoltre, sui livelli di tutela attuali per i RIDER o gli Operatori dei Call Center e sulle discrasie dei compensi ai lavoratori fra ipotesi salario minimo e retribuzione invece reale. Conclude accennando alla costituzione di un nuovo Osservatorio che avrà il compito di supervisionare le evoluzioni in questo campo.

Giampiero Proia (Ordinario Diritto del lavoro - Università Roma Tre) affronta il tema della diffusione della povertà anche fra i lavoratori e di come la contrattazione collettiva si sia indebolita non riuscendo ad essere attuale ed utile alle esigenze dei lavoratori odierni, originando un'ulteriore mutamento del mondo lavoro con la migrazione verso contrattazioni collettive pirata che tendono ad abbassare le remunerazioni.
Il Professore accenna a come sia anche un problema politico, in quanto l'eventuale introduzione di un salario minimo nella misura ipotizzata si discosterebbe dai “valori” del reddito di cittadinanza.
Le Perdite delle grandi produzioni (ad es. il polo chimico e altre) e una politica dell'austerità, hanno contribuito a far perdere al nostro paese ricchezza incrementando l'economia irregolare.
Se, inoltre, la “Retribuzione deve essere legata alle condizioni di mercato”, il salario minimo può non essere una soluzione dato il divario fra retribuzione e condizioni di mercato.
In conclusione, è necessario difendere i salari, sostenendo le contrattazioni collettive più rappresentative a scapito dei contratti pirata, agire sul cuneo fiscale per ridare valore alle retribuzioni e investire su una sempre migliore qualità produttiva.

Simona D'Alessio illustra le ultime novità del ddl di bilancio con le ipotesi sul taglio del cuneo fiscale. Introduce poi Lucia Valente (Ordinario Diritto lavoro Università La Sapienza – Roma) che analizza le Collaborazioni etero organizzate.

Si sofferma sul come distinguere i finti collaboratori, come districarsi, se possibile, fra i mille interventi (spesso tampone) del legislatore attraverso nuove norme e abrogazioni varie, quando le collaborazioni sono realmente coordinate e continuative, come far fronte alle necessità di creare nuova occupazione regolamentandola in modo assennato, evitando però l'assistenzialismo. Molte sono, inoltre, le perplessità sulla nuova formulazione dell'art.2 del D. Lgs. 81/2015.




Interviene, infine, Luisella Fontanella (Commercialista) con una
approfondita e dettagliata analisi sul recente fenomeno
lavorativo dei Rider: partendo dalla nota sentenza del Tribunale di Torino, passando dal Decreto Dignità del 2018, e dall’inquadramento contrattualmente dei rider subordinati, fino alla Legge 128/2019 di conversione del Dl 101/2019 che ha esteso alcune forme di tutela oltre che delle garanzie minime ai lavoratori autonomi riconoscendo la facoltà alla contrattazione collettiva di individuare degli schemi retributivi modulari ed incentivanti.
Chiarisce il funzionamento delle applicazioni multimediale che, fondamentalmente, funzionano da intermediari
fra committente e utenti finali. Conclude auspicando che si trovi un equilibrio tra la necessità di una disciplina maggiormente definita in ambito di diritto del lavoro e la flessibilità che contraddistingue 
il mondo dei rider. 

Simona D'Alessio nel chiudere l’incontro, invita, per le conclusioni, Cinzia Brunazzo che ribadisce la necessità di riduzione del cuneo fiscale accompagnato da una utile politica economica per il paese e da una regolamentazione “vera” del contratto collettivo maggiormente rappresentativo.


Stefano Grimaldi
Ordine Nazionale Giornalisti 150732
Press Officer-Comitato Scientifico Gruppo ODCEC Area lavoro
Milano



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