Coronavirus: come influisce in ambito di separazioni o divorzi
Il DPCM dell’11 marzo 2020 per rispondere alla pandemia del Coronavirus non va ad influire sui diritti del genitore non convivente con il figlio minore.
del 17/03/20 - di Leonardo Breccolenti
Nessun cambiamento, dunque per quanti hanno cause di separazione e divorzio in corso, poiché in molti casi le udienze proseguono, o comunque verranno spostate d’ufficio alle prime date utili fissate dopo il 31 maggio. Ovviamente, tutti quei processi contro atti violenti, per i quali è stato richiesto al giudice un ordine di protezione contro gli abusi familiari, saranno considerati come di particolare urgenza, e ci sarà un canale per loro.
Ad esempio le normali udienze presidenziali di separazione e di divorzio fissate dal tribunale durante il periodo di tale emergenza potranno slittare a data successiva, sempre se il difensore di una delle due parti non richieda mediante istanza telematica di “trattazione urgente”, indicando i motivi che possano pregiudiziare o deviare il normale corso del provvedimento.
Fin dall’inizio le norme riferite alle misure straordinarie e di immediata applicazione al fine di contrastare la diffusione del Covid19, hanno escluso la possibilità di interrompere le cause relative agli alimenti derivanti dai rapporti di famiglia.
Come detto, invece, continueranno ad essere discussi ed emessi, i provvedimenti del Tribunale dei minorenni per le dichiarazioni di adattabilità, le questioni inerenti le interruzioni di gravidanza e i procedimenti contro gli atti violenti accaduti all’interno della sfera familiare, che hanno il fine ultimo di adozione di ordini di protezione contro gli abusi in famiglia.
Esporre se stessi ed i figli al pericolo di contagio, data la modalità aggressiva del virus, dovrebbe indurre a chi si trova oggi in questa di situazione, a cercare magari di ridurre le ore di visita.
Sintesi estrapolata da un articolo pubblicato sul sito diritto.it redatto dall’Avv. Marcello Mancone.