Cosa accade nel Forex dopo la decisione Fed sulla stabilità dei tassi?

Come stimato da alcuni analisti, i tassi sui fed funds sono rimasti invariati nella seduta del FOMC della Fed di metà settembre.
del 06/10/15 -

Se è pur vero che il comitato ha ben denotato come sia possibile registrare il miglioramento netto del mercato del lavoro e i nuovi passi in avanti sulla strada della riduzione delle risorse inutilizzate, è anche vero che lo stesso FOMC ha poi dichiarato di ritenere appropriato, almeno per il momento, mantenere i tassi nel range minimo, 0 – 0,25%. Più volte ricordato, l’auspicio è ora che la Federal Reserve decida di rompere gli indugi entro la fine dell’anno, conducendo dunque il primo rialzo nell’ultima seduta utile, forte delle proiezioni al ribasso della disoccupazione.

Per quale motivo la Fed ha ritenuto di mantenere invariati i tassi?

La determinante che ha spinto Yellen & co a mantenere invariato il livello dei tassi costituisce anche una ghiotta novità per gli appassionati osservatori: è infatti la prima vera e propria volta che la decisione della Federal Reserve di non muovere i tassi deriva più dalle condizioni dell’economia globale piuttosto che dalle proprie condizioni interne. In altri termini, i rischi esterni hanno decisamente prevalso sulla solidità della domanda domestica, con i precari sviluppi finanziari internazionali che dunque sono stati inseriti all’interno del novero delle condizioni che risultano essere necessarie per garantire la svolta dei tassi (in aggiunta, ad ed esempio, al tasso di disoccupazione o all’inflazione).

Ringraziamo Forexguida.com per gli aggiornamenti di Analisi Forex giornaliera e le potenziali strategie di trading, necessarie per operare nel trading online e nei mercati forex. Un’ ottima guida online al mercato del forex in italiano con grafici per materie prime e indici.

Detto ciò, si può ben analizzare in maniera più approfondita il novero di “novità” e di “conferme” che sono fuoriuscite dall’ultima riunione FOMC. La prima è sicuramente quella relativa al fatto che l’economia statunitense è effettivamente vicina alla piena occupazione, con un tasso di disoccupazione prossimo al livello fisiologico. Più complesso è invece il tasso di inflazione, la cui corsa verso il 2% è stata ritardata in buona evidenza da alcuni fattori esogeni come il cambio e il prezzo del petrolio.

Ampliando le proprie visioni, emerge inoltre che la Fed ha ritenuto come crescentemente interconnesse tra di loro le economie mondiale, sottolineando – come abbiamo visto, probabilmente per la prima volta in maniera così chiara – che gli sviluppi esteri sono rilevanti per lo scenario americano, e che gli attuali scenari turbolenti costituiscono un evidente stress per i Paesi emergenti e per i produttori di materie prime, con conseguenze potenziali proprio per l’economia USA.

Ad ogni modo, è altresì emerso come nei prossimi mesi si dovrebbero avere maggiori informazioni sull’evoluzione di tali rischi, e nello scenario centrale si potrà iniziare la strada della normalizzazione della politica monetaria, che andrà però attuata con grande cautela e attenzione. Complessivamente, dunque, si è la confermata impressione che d’ora in poi ogni riunione sarà quella buona per un rialzo. O quasi.

DUNQUE, QUALI SARANNO LE CONDIZIONI VALIDE PER UNA SVOLTA DEI TASSI DELLA FED?

A ben vedere, e alla luce delle riflessioni che sopra abbiamo avuto modo di formulare, la svolta sui tassi fed funds avverrà solamente quando il comitato avrà sufficiente chiarezza su due fronti essenziali: l’inflazione al 2%, e il rallentamento delle economie emergenti. Per quanto attiene il primo punto, Yellen ha sottolineato come l’ulteriore calo del prezzo del petrolio, e la recente ripresa dell’apprezzamento del dollaro, potrebbero avere effetti sull’inflazione, ma solo transitori. Dunque, un fattore determinante per poter incrementare la fiducia sul rialzo dell’inflazione potrebbe essere anche un miglioramento del mercato del lavoro, con il raggiungimento del pieno impiego che – ancorchè non evidenza di un concreto benessere della popolazione – può comunque raccordarsi con le necessità di una maggiore fiducia, e di una maggiore pressione verso l’alto sui prezzi.

Infine, per quanto concerne le condizioni finanziarie e internazionali, non sembra essere sufficiente vedere la reazione immediata dei tassi e dei cambi successivamente alla riunione. Bisognerà pertanto seguire nel tempo l’evoluzione delle economie emergenti, con condizioni di monitoraggio e di riferimento che sembrano però essere piuttosto vaghe.

Insomma, per il momento il quadro valutativo della Federal Reserve sembra essere orientato maggiormente a quel che accade fuori dai suoi confini, piuttosto che alle valutazioni endogene. Considerando che sarà così fino alla fine dell’anno, la decisione sulla svolta dei tassi verrà presumibilmente effettuata dopo il riscontro delle prossime 4-5 settimane.



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Forex Trading Pratico
Responsabile account:
Luca Luongo (Responsabile pubblicazioni)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere
Stampa ID: 258018