Cosa mette in pericolo la nostra privacy

La privacy è il prezzo da pagare per usufruire di tanti servizi che internet ci offre a titolo gratuito, ma quali sono gli errori che vengono più comunemente commessi che la mettono a repentaglio. Scopriamolo in questo breve articolo.
del 12/07/16 -

Internet è un potente mezzo di comunicazione che ci offre una moltitudine di servizi, molti dei quali gratuiti. Purtroppo la privacy è un po' il prezzo da pagare per beneficiare di tali servizi.

Giganti come Facebook, Google ma anche siti più semplici e piccoli sono in grado di offrire servizi gratuiti grazie alla pubblicità e alla raccolta di dati personali che vengono utilizzati per pubblicare annunci mirati e personalizzati agli utenti.

Non c'è nulla di scandaloso in questo, l'importante è che le informazioni che ci riguardano non siano utilizzate per altri scopi e che non vadano oltre le informazioni consensualmente date a questi siti.

Purtroppo spesso non è così e compagnie senza scrupoli possono, tramite l'inganno o l'uso di malware, penetrare più a fondo nei computer degli utenti e spiare tutto quello che fanno, anche i nostri dati finanziari oltre che informazioni private e sensibili.

La buona notizia è che i ladri di informazioni hanno successo solo se riescono a coglierci impreparati, la cattiva invece è che questi sono sempre pronti a sfruttare i nostri errori.

Di seguito vediamo gli errori tecnici più comuni che possono mettere in pericolo la nostra privacy su internet aprendo vulnerabilità sul nostro computer o sul nostro smartphone.

Mancanza di aggiornamento dell’antivirus e dall’antimalware

L’installazione dell’antivirus non è sufficiente, affinché possa lavorare e compiere il suo dovere ha bisogno che le definizioni degli antivirus siano mantenute aggiornate. È quindi giocoforza che l’antivirus venga mantenuto aggiornato, altrimenti tanto vale installarlo.

Dalla versione otto di Windows, l’antivirus è già integrato e viene aggiornato automaticamente assieme agli aggiornamenti di Windows, quindi non dobbiamo preoccuparci di nulla.

Mancanza di un firewall

Il firewall, hardware o software, protegge il nostro computer o rete aziendale, dalle connessioni esterne indesiderate. Nel caso di una rete aziendale è caldamente consigliata l’introduzione di un firewall hardware, mentre per l’uso domestico, quando si ha un singolo pc, è sufficiente avere un firewall software.

Ma anche qui dobbiamo preoccuparci solo che sia attivo, in quanto sin dal lontano Windows XP SP2 è parte integrante di Windows.

Cattivo uso degli strumenti di comunicazione

E-mail e social network sono i principali mezzi di comunicazione, usati al giorno d’oggi, e sono quindi anche i mezzi attraverso i quali i malintenzionati tentano di perpetrare i loro attacchi.

Banalmente il sistema più diffuso è il phishing, ma non solo. Anche l’invio di mail allettanti come la promessa di soldi facili come la vincita alla lotteria, sono tutti tentativi per tentare di violare il nostro pc.

Quindi diffidare sempre da comunicazioni di vincite, o richieste di dati sensibili.

Usare password banali

Già ampiamente trattato in passato, è il discorso delle password troppo banali, vuoi soprattutto per pigrizia si tende ad usare password banali, come il proprio nome o data di nascita. Le password, proprio come lo dice anche la parola stessa, sono le chiavi di accesso ai nostri dati on-line, sono come le chiavi di casa e devono quindi essere adeguatamente complesse. Qui qualche suggerimenti sul come creare password complesse facili da ricordare.

Rivelare informazioni personali

Come detto all’inizio, la privacy è un po' il prezzo da pagare per usufruire di numerosi servizi internet a titolo gratuito, ma non significa che noi dobbiamo condividere con loro e con altri iscritti ogni dato privato.

Dobbiamo cercare di curare le impostazioni di privacy di ogni sito che si utilizza e su cui si scambiano messaggi ed è molto importante non lasciarsi scappare informazioni riguardanti la carta di credito i PIN e altri dati finanziari, evitando anche di condividerli tramite messaggi privati che, passando su internet, possono sempre essere preda di qualche hacker malintenzionato.



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