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Data Privacy Day: da un sondaggio emergono considerazioni sorprendenti e problematiche da parte degli utenti

In occasione della giornata internazionale dedicata alla privacy dei dati, 123people, il principale motore di ricerca di persone al mondo, sensibilizza gli utenti ad avere sotto controllo la loro impronta digitale.
del 28/01/11 -

Vienna/Austria, 28 gennaio, 2011 – Il tema centrale dell’International Data Privacy Day, fondato dal Consiglio Europeo nel 1981 e riconosciuto dal Senato degli Stati Uniti come una festività, supportato da 29 Paesi e decine di aziende ed organizzazioni in tutto il mondo, è quello di sensibilizzare e promuovere l’educazione alla data privacy. A causa della veloce crescita di problematiche riguardanti la privacy online, il futuro di Interntet, le informazioni e le politiche di gestione della privacy sono attualmente sotto revisione, con dibattiti aperti presso le Nazioni Unite, gli Stati Uniti, l’Unione Europea e le aziende in tutto il mondo. Da questi dibattiti può risultare necessario modificare le politiche di Internet, dei contenuti e della privacy. La privacy dei dati in rete è diventata ormai una priorità in tutto il mondo.

“L’esplosione di contenuti e servizi gratuiti online, come i siti di social networking, i motori di ricerca e i blog, ha portato alla inevitabile mercificazione delle informazioni private”, afferma Bernhard Hoetzl, Chief Marketing Officer di 123people. “A tutti piace usufruire di servizi gratuiti, ma la maggior parte degli utenti sta iniziando a capirne il vero costo e le sue
conseguenze", aggiunge. “Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare ed educare, aumentando la responsabilità dell’utente e permettendo alle persone di gestire la propria digital footprint in un mondo sempre più trasparente”.

123people ha recentemente condotto un sondaggio tra gli utenti di 13 Paesi, in merito alla privacy dei dati. I risultati mostrano atteggiamenti differenti riguardo alla problematica della privacy online. Luca Sartoni, Social Media e Internet Marketing team leader di 123people osserva che, mentre più del 70% degli utenti ritiene che le proprie informazioni siano a
rischio su Internet, le opinioni variano in modo considerevole rispetto a chi dovrebbe essere responsabile della salvaguardia della privacy in rete. “Stranamente la maggior parte dei tedeschi ritiene che le aziende private dovrebbero gestire questa problematica, mentre solo un terzo degli utenti americani, inglesi e canadesi desidera che sia il governo ad intervenire
in merito”, dichiara. “Secondo l’indagine e le interviste in strada che abbiamo condotto, un utente su dieci ha avuto dei problemi di assunzione a causa di contenuti presenti sui social network, mentre più o meno un utente su cinque in Spagna ha perso o non è stato accettato per un lavoro. Questi risultati dimostrano che, mentre esistono ed entrano in gioco diversi fattori culturali, il problema della privacy online interessa gli utenti di tutti i Paesi”, aggiunge. “Noi siamo determinati ad utilizzare questi risultati per rispondere al meglio alle future reazioni emotive degli utenti riguardo la gestione della privacy in rete”.

“Al fine di mantenere una società aperta in rete dobbiamo riconoscere che, come individuo, ogniuno di noi ha la responsabilità non solo di condividere informazioni, ma anche di gestire in modo attivo la propria digital footprint. 123people fornisce uno strumento facile ed efficace per farlo”, conclude Bernhard Hoetzl.



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