SOCIETA
Comunicato Stampa

Radicali, lettera di Pagano (ERA) ai rettori universitari nell’80esimo anniversario del giuramento al fascismo

29/08/11

Giorgio Pagano, segretario dell'Associazione Radicale Esperanto scrive ai rettori delle università italiane per dire basta alla colonizzazione linguistica inglese dei nostri atenei, per porre fine all'anglicizzazione spacciata per internazionalizzazione.

28 agosto 1931 – 28 agosto 2011, in occasione dell'80esimo anniversario del giuramento di fedeltà al fascismo, il Segretario dell'Associazione Radicale Esperanto invia una lettera ai rettori delle università italiane per informarli dei fatti eteronazionalisti che li vedono artefici del più grande fenomeno di colonizzazione che l’Italia abbia mai avuto dall’Unità d’Italia.

Considerando che il mondo dell’istruzione già dal 1995, con la Circolare ministeriale 126 che allegava un ponderoso studio esperantista sulla via democratica all’internazionalizzazione, ha avuto a disposizione gli strumenti analitici ed alternativi alla colonizzazione linguistica inglese, c’è da essere seriamente allarmati da una sorta di giuramento occulto che i rettori sembrano mantenere
nei confronti di pre-potenze estranee e antagonisti agli interessi italiani ed europei e che li vedono artefici di sudditanza piuttosto che di protagonismo linguistico-culturale democratico mondiale.
Il Segretario dell'ERA sottolinea altresì i terribili svantaggi economici e sociali che il nostro paese e i nostri giovani pagano per rendere ancor più forti i già pre-potenti.

Una situazione di collaborazionismo che rischia di essere ancor più grave di quella vissuta in Francia durante il nazismo e che non potrebbe non avere in un futuro nuovamente democratico analoghe conseguenze, anche penali. Giorgio Pagano non tralascia le penalizzazioni, denunciate recentemente anche dal “Corriere della Sera”, per l'editoria italiana insite nel sistema di valutazione adottato dall'ANVUR, e fa il punto sui vantaggi della soluzione esperantista dal punto di vista economico e sociale democratico. La lettera si conclude chiedendo ai rettori di aprire subito cattedre di Lingua Internazionale (detta Esperanto) nei loro atenei, avviare convegni e assemblee studentesche sulla democrazia linguistica. Nell’epoca della globalizzazione l’Esperanto si configura come un vero e proprio diritto umano e questo innovativo traguardo della democrazia va esportato subito nel mondo.


Roma, 28 agosto 2011



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