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Da noi fa FREDDO ma il riscaldamento globale non si arresta anzi…

Sono stati pubblicati dalle agenzie meteorologiche mondiali i dati sull'andamento climatico del 2016 che si è rivelato il più caldo dall'inizio delle rilevazioni strumentali.
del 23/01/17 -

L’apparente stridore con la situazione attuale che vede alcune regioni d’Italia uscire a fatica da una ondata di freddo tra le più lunghe degli ultimi anni; Perchè apparente?
Perchè anzitutto bisogna saper distinguere tra tempo e clima; il fatto che da noi faccia freddo e nevichi non impedisce a diverse altre zone di risentire contemporaneamente di un clima molto più caldo, vedi ad esempio gli USA (cartina sotto, click per aprirla). D’altra parte dobbiamo renderci conto che, seppur agendo su scale spazio-temporali diverse, clima e tempo possono interagire indirettamente tra loro, in che modo? Cambiando gli schemi meteorologici, evenienza che porta a manifestazioni estreme anche sul tempo di casa nostra, proprio come quelle che stiamo testè vivendo.

Sono usciti i dati ufficiali sull'andamento climatico globale registrato nel 2016 ed è emerso, manco a dirlo, che il nostro Pianeta ha battuto per il terzo anno consecutivo i record di temperatura dall'inizio delle rilevazioni sistematiche posto convenzionalmente nel 1880. Temperature più alte della media naturalmente, che vede concordi le agenzie meteorologiche di tutto il mondo, dal Met Office alla NASA, dalla WMO alla NOAA.

Il fattore trampolino che ha lanciato anche il 2016 verso le temperature di punta degli ultimi due secoli è stato attribuito al fenomeno di El Nino, che da solo ha contribuito con un +0,2°C su +0,94°C di scarto rispetto alla media del ventesimo secolo. In realtà lo scarto rispetto al dato globale del 2015 non è particolarmente rilevante, come afferma Peter Stott del Met Office britannico, tuttavia il ripetersi di questa vera e propria corsa al rialzo anno dopo anno è un segnale forte e chiaro verso dove stiamo andando.

Un altro fattore che ha inciso sul parco globale delle temperature nel 2016 è stato il riscaldamento inusuale della regione artica. La banchisa che ricopre l’Artico ha raggiunto il suo secondo livello più basso (in termini di estensione) nel settembre 2016, cosa che non era invece riuscita al 2015. Dopo anni di gloria, anche dall'altra parte del mondo, in Antartico sono stati registrati minimi di estensione glaciale, come sottolinea Petteri Taalas della WMO, valori tali da innalzare la temperatura media anche su questo settore, soprattutto a ridosso della penisola Antartica, un dato che proietta i decenni futuri al raggiungimento della rischiosa soglia di +1,5°C di surplus a livello globale rispetto alla temperatura media dell’era preindustriale.

E in Italia come è andata? Secondo i dati elaborati dal CNR di Bologna, il 2016 si è piazzato al quarto posto nella classifica degli anni più caldi dall'inizio delle rilevazioni, con un +1,24°C di scarto nazionale contro il dato globale che si è invece fermato a +1,1°C.

Luca Angelini



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