Dalle parole ai fatti! A Pedrengo (Bg) 50 valutazioni gratuite per la prevenzione dell’Alzheimer

Parliamo di prevenzione, sempre. Quanta ne facciamo? Poca. Quando abbiamo controllato lo stato si salute della memoria, dell’attenzione, dell’orientamento, del linguaggio o della capacità di pianificazione? Ma con 50 valutazioni gratuite il Comune di Pedrengo, in provincia di Bergamo, apre la strada ad un nuovo approccio alla prevenzione delle malattie neuro-degenerative. Con un accordo con la Cooperativa Progettazione attiva una campagna per un check-up cognitivo aperto a tutti.
del 07/11/17 -

Prevenzione Alzheimer

Un’iniziativa nuova, per contrastare la malattia del presente e del futuro. 50 valutazioni gratuite per un check-up semplice e veloce sul declino cognitivo.
Una proposta di Cooperativa ProgettAzione accolta dall’Amministrazione comunale che, a scopo preventivo, ha promosso un intervento di screening per gli over 65, proprio per indagare il funzionamento cognitivo-intellettivo dell’adulto e dell’anziano.
Un intervento precoce su eventuali disturbi di memoria, attenzione e percezione può, infatti, rallentare il declino cognitivo.

Perchè?
Il check-up consente di rilevare il quadro generale del funzionamento cognitivo e la valutazione globale dello stato di salute cerebrale della persona adulta o anziana.
Consente di fornire indicazioni preliminari su aree potenzialmente deficitarie quali la memoria, l’attenzione, l’orientamento, il linguaggio, la capacità di pianificazione e di verificare la necessità di ulteriori approfondimenti.

Cosa ha fatto il Comune
Ha inviato 1000 lettere di invito a tutti gli over 65 del paese (6000 abitanti), hanno risposto in più di 100 e per i primi 50 che hanno aderito, quasi tutti ultrasettantenni, si è fatta la valutazione gratuita a scopo preventivo.

Come è strutturato lo screening?
Un’attività della durata di 30 minuti circa per soggetto e si articola in diverse fasi con numero totale di 2 incontri:
1. Un breve colloquio mirato con la persona volto alla valutazione dello stato psicologico generale e alla raccolta di informazioni mediche e relative alla vita recente e remota del paziente;
2. la somministrazione di alcune prove standarizzate;
3. la restituzione conclusiva sulla valutazione, tramite la stesura di una breve relazione che evidenzierà eventuali aree deficitarie o di maggiore affaticamento cerebrale e traccerà un profilo cognitivo-comportamentale utile agli scopi sopraelencati. Questa terza fase avverrà in un incontro successivo.

I risultati
Se tutto è a posto, e non si rilevano scostamenti dalla norma, molto bene, non serve far altro se non pensare a una successiva valutazione tra qualche anno.
Se i risultati evidenziano qualche aspetto negativo, a questo punto si attiva una valutazione neuropsicologica che va ad approfondire tutti i temi e quindi possibili rimedi legati al declino cognitivo.
Tutto a scopo preventivo. Perché un rapido approccio alla malattia consente di attivare azioni per rallentarla, affrontandola con un contesto familiare consapevole e preparato.
Una esperienza attiva per contrastare l’Alzheimer, che non si vince, ma si può combattere.



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