ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Dati complicati di Istat e Ocse su economia italiana

04/12/20

Gianni Lepre: "Governo faccia saltare la diga della liquidità"

FotoLe previsioni di Ocse ed Istat non lasciano ben sperare per il futuro dell'economia italiana. La validità delle indicazioni sul breve e lungo periodo, individuano una ripresa lentissima dovuta anche agli effetti congiunturali di una pandemia che ha trasformato radicalmente il modus economico globale. Se da una parte l'Istat rivede al ribasso del 5% il trend tricolore rispetto al 2019, portando la variazione acquisita del Pil italiano per il 2020 a -8,3%, l'OCSE dal canto suo elargisce dati un po più complicati, individuando una ripresa molto lenta e soprattutto non omogenea. Sempre secondo l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, il Pil italiano dovrebbe aumentare del 4,3% nel 2021 e del 3,2% nel 2022. Ma il mondo del lavoro ripartirà solo nel 2022. Sulla questione, peraltro molto discutibile, è intervento il prof. Gianni Lepre, opinionista economico del TG2 ed esperto di PMI: "Come tutti i dati matematici derivanti da situazioni economiche reali passate al setaccio della statistica, le indicazioni di Istat ed OCSE individuano uno stato di disagio congiunturale che pagheremo per le prossime 2 generazioni. In effetti, diversamente da quanto sostiene l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo, le misure del governo nazionale non hanno mitigato nulla, anzi, hanno generato grosse discrepanze, allargando così il gap territoriale che in Italia affonda le radici nella Questione Meridionale, non tamponando di fatto l'immensa falla venutasi a creare con il blocco industriale dovuto alla pandemia". Il prof. Lepre ha poi continuato: "Dover attendere il 2022 per una possibile ma non certa risoluzione della questione, significa solo illudersi di poter portare l'economia nazionale fuori dalle pastoie della crisi pandemica. Sconfiggere il virus non significa uscire dalla crisi economica; la ferita è profonda, il 2020 è da cancellare dagli annali, nel senso che dobbiamo far finta che non sia mai arrivato, e resettare il Sistema Paese al 2019, come se fosse un ripristino computerizzato attivabile solo ed unicamente con il coraggio di un esecutivo che azzeri i debiti, annulli la riscossione, e soprattutto, che faccia saltare la diga che argina il fiume di liquidità indispensabile al Sistema Italia". L'Economista Lepre ha poi concluso: "Se ciò non avviene nell'immediato, possiamo trovare mille vaccini ed immunizzarci anche dalla peste spaziale, ma resta il fatto incontrovertibile del danaro che non gira e delle imprese che muoiono".



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