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Divisione giudiziale dell'immobile in comproprietà

21/03/18

La divisione giudiziale immobile in comproprietà posseduta in comunione da più soggetti necessita di una consolidata esperienza per essere trattata nella maniera corretta. In alcuni casi può capitare che l’acquisto originario sia avvenuto tramite rogito notarile o per mezzo di una successione ereditaria, o che la conformazione del fabbricato impedisca una suddivisione precisa corrispondente alle quote spettanti a ciascun soggetto.

FotoQuindi, proprio in questi casi, e soprattutto quando i beni non sono comodamente divisibili, la divisione giudiziale immobile in comproprietà diventa un’operazione piuttosto complessa da affrontare e da portare a termine.
Come si risolve la problematica? In questo caso interviene la legge con delle normative specifiche che regolano la materia e devono essere seguite correttamente per evitare che uno o più dei comproprietari possa impugnare la divisione del bene.
Infatti, la divisione rappresenta un vero e proprio contratto a cui devono aderire tutti i comproprietari per avere validità e ha lo scopo di assegnare agli assegnatari una parte materiale del bene di valore non inferiore alla quota astratta di comproprietà.
Per giungere ad una conclusione effettiva della divisione giudiziale dell'immobile in comproprietà si può optare per la divisione amichevole o contrattuale o per la divisione giudiziale, quindi non amichevole, che si conclude con una sentenza del Tribunale che mette fine alla comunione.

Come abbiamo potuto vedere, la situazione che comporta una divisione giudiziale immobile in comproprietà è piuttosto complessa e non facile da portare avanti da soli.
Per risolvere problema è consigliabile affidarsi ad un avvocato di comprovata esperienza, in grado di assistere il cliente nella fase delle trattative e capace di far raggiungere un accordo sulla divisione giudiziale dell'immobile in comproprietà.
L’avvocato possiede le competenze specifiche sulla materia, tali da consentire di raggiungere una divisione amichevole, favorendo la mediazione tra le parti. Inoltre, è anche l’unica persona che può rappresentare in giudizio i propri clienti nel caso soggetto con cui sussiste la comunione non sia disposto a raggiungere un accordo.
L’avvocato fornisce consulenza e assiste il cliente durante le trattative per raggiungere un accordo sullo scioglimento della comunione, consigliandolo e prendendo parte all’attività di confronto con il notaio per redigere l’atto di divisione.



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Maurizio Lazzari (Avvocato)
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