Dizione e teatro
La dizione non è soltanto prerogativa della recitazione ma di molteplici esperienze lavorative per le quali è necessario utilizzare una buona pronuncia della lingua italiana. Inoltre, considerato che la voce è lo strumento attraverso cui presentiamo noi stessi, l’uso della pronuncia corretta diventa un fattore di crescita personale oltre che professionale.
Il linguaggio viene appreso in modo naturale e universale, a partire dal momento in cui il nostro apparato fono-articolatorio è abbastanza sviluppato per emettere suoni. La lingua che impariamo dipende dal Paese d’origine, dalle persone che ascoltiamo e dall’istruzione che seguiamo. Essendo, inevitabilmente, intrisa di caratteri dialettali, la lingua parlata non coincide con l’italiano standard, il quale richiede l’uso di un vocabolario specifico e di una dizione corretta.
L’emissione della voce è strettamente collegata alla respirazione poiché l’apparato fonatorio è il medesimo usato per entrambe le funzioni. Per questo motivo, un corso di dizione prevede, oltre allo studio delle regole di dizione, esercizi relativi alla respirazione, all’estensione della durata del fiato e all’esplorazione del proprio timbro vocale.
La dizione non è soltanto prerogativa della recitazione ma di molteplici esperienze lavorative per le quali è necessario utilizzare una buona pronuncia della lingua italiana. Inoltre, considerato che la voce è lo strumento attraverso cui presentiamo noi stessi, l’uso della pronuncia corretta diventa un fattore di crescita personale oltre che professionale.
Un laboratorio di dizione, oltre a fornire le regole della pronuncia corretta, comprende anche delle simulazioni in cui gli allievi devono “recitare” scene di vita quotidiana. L’obiettivo è quindi quello di rendere facilmente fruibile la pronuncia corretta, allo stesso modo di quella utilizzata dalla maggior parte dei parlanti.
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