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Comunicato Stampa

Droni-corriere: a che punto siamo? SpediBoss racconta l'ultima novità che arriva da Londra

10/04/19

Il servizio di spedizioni online numero uno in Italia illustra il progetto a firma degli architetti inglesi di Farrels del primo condominio con pista di atterraggio per droni.

FotoMilano, Marzo 2019 – Gli oggetti volanti non solo esistono, ma fanno anche parte della nostra quotidianità.

Non si tratta, però, di navicelle spaziali guidate da extraterrestri, bensì di droni, apparecchi sempre più utilizzati dagli amanti della tecnologia e – ormai – anche dai principali colossi del settore logistico in veste di corrieri espresso (almeno sotto forma di esperimento).

Insomma, l’ingresso dei droni-corriere nelle nostre case non è più un’utopia, ma una realtà che potrà facilmente concretizzarsi, tanto che lo studio di architettura inglese Farrels ha progettato un condominio con annessa pista di atterraggio per i droni.

Si tratta di un complesso residenziale denominato Lyons Place e composto da 76 unità abitative che sorgerà nella zona ovest della capitale inglese; sul tetto dell’edificio principale verrà realizzata una piattaforma per permettere ai droni-corriere di atterrare, agevolando così la consegna dei pacchi agli inquilini.

Un progetto pionieristico, che sarà presto replicato anche in altri Paesi, cambiando di fatto il volto dell’architettura urbana contemporanea, sempre più connessa e tecnologica.

E se ai non addetti ai lavori progetti come quello di Farrels sembrano ancora avveniristici, gli operatori del settore guardano con interesse ai risultati concreti (e alle eventuali criticità) che l’utilizzo quotidiano di droni-corriere potrebbe comportare.

Secondo i professionisti di SpediBoss.com, servizio numero uno in Italia per le spedizioni online che copre 220 Nazioni in tutto il mondo e ha al suo attivo oltre 8mila spedizioni create e 11mila pacchi inviati, l’utilizzo di droni-corriere potrebbe semplificare la consegna della merce soprattutto nelle zone più rurali, ma non bisogna dimenticare che la sostituzione delle risorse umane con macchine è una scelta che ha un profondo impatto sociale, senza contare i possibili problemi causati dall’intenso traffico di droni nell’etere.

Lo sanno bene i Paesi dove il servizio dei droni-corriere è già attivo, come gli Stati Uniti, dove è stata promulgata una normativa specifica che disciplina sia la velocità massima dei dispositivi (fissata a 160 chilometri orari) sia il peso massimo che i droni possono trasportare (non oltre i 25 Kg).

Per saperne di più sul futuro dei droni-corriere, comunque, non resta che attendere le prossime novità che, grazie al sodalizio tra le case produttrici di droni e i servizi di logistica, potranno essere presto immesse sul mercato.



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