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Ebook vs. libro: cio’ che conta e’ salvare la lettura

Antonio Tombolini, a.d. di Simplicissimus Book Farm, co-organizzatore con Rimini Fiera di Ebook Lab Italia risponde alle dichiarazioni rilasciate ieri da Stefano Mauri presidente e a.d. del Gruppo Mauri Spagnol
del 09/12/10 -

Rimini - Dal 3 al 5 marzo prossimi a Rimini, ‘Ebook Lab Italia’, il primo evento interamente dedicato al mondo dell’editoria digitale sul mercato italiano, realizzato da Rimini Fiera in collaborazione con Simplicissimus Book Farm.
Ed è proprio l’a.d. di Simplicissimus, Antonio Tombolini, a prendere posizione, oggi, rispetto alle dichiarazioni che Stefano Mauri, presidente e a.d. del Gruppo Editoriale Mauri Spagnol ha rilasciato ieri a chiusura di “Più Libri Più Liberi”.
“Il concetto di libro che emerge dalle dichiarazioni di Mauri – dice Tombolini – mi è difficilmente comprensibile. Trovo strano che un editore, invece di difendere il libro, difenda la carta stampata. Contrapponendo “il libro” all'”ebook” Mauri non si accorge che sta in realtà parlando della stessa cosa: quando leggo “I Promessi Sposi” su carta leggo esattamente lo stesso libro che leggo sul mio ebook reader, e il fatto che sia stampato su una carta elettronica non ne cambia certo la natura di libro”.
“Trovo - prosegue Tombolini - che contrapporre libri ed ebook rappresenti un errore di prospettiva. L'ebook è semmai il futuro possibile dei nostri amati libri, in un'economia della carta che diviene sempre più insostenibile: vogliamo dare un futuro ai libri ai tempi del digitale, o preferiamo assistere alla loro progressiva marginalizzazione a favore della snack information, del multimediale, delle modalità espressive fatte di sole immagini? Credo che un editore non dovrebbe preoccuparsi di difendere i libri intesi come “oggetti” ma della difesa e della promozione del libro inteso come contenuto e come forma espressiva. L’ebook, in realtà, promuove il libro in modi e in contesti che la carta non potrebbe mai raggiungere. Posso comprendere le preoccupazioni di chi basa il suo business sulla distribuzione del cartaceo, e qui forse la parentela tra GEMS e Messaggerie potrebbe avere condizionato la visione di Mauri, ma fatico a comprenderle per un editore”.
Perplessità di Tombolini anche rispetto al ruolo dell’editore in rapporto alla rete che Mauri individua in: “(…) quello di evitare di pubblicare qualsiasi cosa”.
“Ferma restando - conclude Tombolini - la libertà sacrosanta per gli editori di pubblicare ciò che ritengono valido, in cosa consisterebbe un loro eventuale ruolo “censorio” nei confronti di altre opere? C'è, a mio avviso, nelle posizioni di Mauri un residuo di sindrome da persecuzione di cui gli editori dovrebbero invece liberarsi per guardare alla transizione al digitale come grande opportunità, certo non indolore, da capire e governare. Affrontarla sulla difensiva è invece la strada migliore per farsene passivamente sopraffare”.
Un’occasione per proseguire il dibattito sarà Ebook Lab Italia che esplorerà sia l’impatto delle nuove tecnologie sull’editoria, sia le sfide in termini di business per autori, editori, distributori, commercianti e per tutti i professionisti del settore. Un ricco percorso formativo ed espositivo, con i nomi e le aziende top del settore, con una mission ben precisa: mostrare che non è più tempo di ragionare sul ‘se’ del mercato degli ebook, ma sul ‘come’. www.ebooklabitalia.com

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