Ecco cosa significa economia circolare per Gruppo Riva
Un esempio di economia circolare applicata al settore siderurgico arriva da Gruppo Riva, uno dei più importanti produttori di acciaio d’Europa, che dà una seconda vita a materiali di scarto come polimeri e scorie
L'economia circolare si basa sull'idea di ridurre al minimo gli sprechi, cosa che nel settore siderurgico può avvenire o trasformando rifiuti esterni in prodotti da inserire nel proprio ciclo produttivo o trasferendo i propri scarti in stabilimenti esterni che li possano convertire e riutilizzare: Gruppo Riva adotta entrambe le strategie.
La seconda vita di polveri e scorie provenienti da Gruppo Riva
Negli stabilimenti siderurgici vengono prodotti, durante il ciclo di produzione dell'acciaio, rifiuti come le polveri e le scorie. che in passato venivano semplicemente disperse nell'ambiente. Prima fra tutte è la scoria nera, che rappresenta il 10% della produzione dell'acciaio. Le sue caratteristiche la rendono ideale per essere impiegata nella fabbricazione di conglomerati cementizi e come additivo nella formazione del bitume, così Gruppo Riva, invece di porre fine al loro ciclo di vita inviandole in discarica, le trasferisce in impianti esterni dove vengono riutilizzate e rese prodotti certificati. Lo stesso accade con le scorie bianche e le polveri. Le prime, che costituiscono il 10-12% della scoria nera, presentano altissime concentrazioni di calce e sono dunque adatte alla produzione di cemento, alla stabilizzazione del suolo e alla creazione di leganti idraulici. Le seconde contengono invece diversi elementi recuperabili quali metalli non ferrosi, zinco, alogenuri e ferro e possono essere utilizzate per produrre CZO (Composto di Ossidi di Zn).
In Gruppo Riva si utilizzano i rifiuti di plastica per produrre acciaio
Una delle più grandi piaghe in materia di salvaguardia ambientale riguarda lo smaltimento dei rifiuti plastici, che come sappiamo è un'operazione tutt'altro che sostenibile. L'idea di riutilizzare alcune qualità di plastica invece dell'antracite è proprio ciò che fa Gruppo Riva, che sta sperimentando l'utilizzo dei polimeri derivati dalla raccolta differenziata della plastica per i processi siderurgici e metallurgici. I polimeri vanno a sostituire prodotti quali carbone e antracite come elementi riducenti durante la fase di ossidazione del bagno di acciaio liquido, garantendo una serie di vantaggi ancora in fase di valutazione. Infatti, si può pensare di ridurre i quantitativi di CO2 emessa, probabilmente si avranno risultati chimici migliori rispetto all'uso dell'antracite e sicuramente si otterrà la valorizzazione di un materiale altrimenti destinato allo smaltimento, con conseguenze disastrose sull'ambiente.
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