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Comunicato Stampa

Elisabetta di Benevello nuova Marketing Manager di Cantine Tinazzi: un salto verso l'internazionalità

17/09/21

Il Gruppo con sede a Lazise e produzioni in Veneto e Puglia punta a potenziare la sua struttura per accrescere la propria leadership e capacità di diffusione nei mercati esteri. Con l’ingresso di Elisabetta di Benevello si entra in una nuova fase strategica. I concetti chiave sono e-commerce, vini bio e organici, promozione di progetti virtuosi legati a importanti realtà nazionali e locali.

FotoImporsi sui mercati esteri con la forza di una multinazionale, eppure conservare l’anima di un’azienda familiare. È questa la sfida di Cantine Tinazzi. Per avvicinarsi all’obiettivo come sempre si parte dalle persone, la risorsa più importante. E in particolare dalla nuova Marketing Manager del Gruppo, Elisabetta di Benevello.

Il suo ingresso nel team è strategico e sostiene l’evoluzione dell’azienda verso dinamiche organizzative complesse, tipiche delle multinazionali: è un processo necessario per la crescita di una realtà proiettata verso il mercato estero, che rappresenta circa il 90% del fatturato.

Elisabetta di Benevello ha appunto un solido background internazionale e un’ampia esperienza come responsabile marketing e commerciale nell’ambito dei servizi finanziari, comunicazione digitale, maturata nelle filiali italiane di aziende leader del settore.

Tra i suoi obiettivi, quello di dotare le varie cantine del Gruppo, in Veneto e in Puglia, di un linguaggio e un’immagine univoci e coerenti, collegando tra loro queste realtà e al contempo valorizzandone l’unicità sul piano comunicativo e promozionale. La prossima fase sarà quella di definire, implementare e gestire la strategia di comunicazione delle linee di prodotto e degli eventi e organizzare efficacemente l’e-commerce.

Tutto questo dando continuità alla visione di Cantine Tinazzi. Una visione legata all’unicità dei produttori e del terroir, in un’ottica di alta qualità: al centro, la salvaguardia e la promozione del patrimonio naturale, culturale e sociale dei territori. Per questo motivo il Gruppo crede fortemente nel trend legato al vino bio ed organico, rispettoso dell’ambiente e sostenibile.

Tinazzi punta ad esaltare la tipicità dei vini anche studiando, in collaborazione con il centro di ricerca Startogen e con StarFinn, spinoff accademico dell’Università della Basilicata, l’utilizzo di lieviti “autoctoni”, per evitare la standardizzazione delle caratteristiche organolettiche indotta dai lieviti commerciali presenti sul mercato.

Le Cantine Tinazzi si fanno inoltre promotrici di progetti innovativi sotto il profilo etico, facendo rete con importanti realtà italiane e locali.

Il Gruppo è partner del progetto Neuroscienze, condotto dal Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Verona e dalla Scuola Veneta di Medicina Generale: l’obiettivo è portare avanti la ricerca medico-scientifica su disturbi neurologici scarsamente riconosciuti, valorizzando la figura, sempre in prima linea, del medico.

Un altro ambito di intervento riguarda la partnership tra la cantina pugliese San Giorgio e la Jonian Dolphin Conservation per la salvaguardia dei cetacei nel Golfo di Taranto, che organizza “Ricercatore per un giorno, uscite in catamarano finalizzate alla sensibilizzazione verso il tema, accompagnate da degustazioni di vino. Tinazzi sostiene poi il progetto della Bottega Tettoia Pinardi “Salva una botte, crea un capolavoro” ad Albarè di Costermano sul Garda: una “reciclofficina” che coinvolge i minori della Casa Don Bosco Dab, comunità di recupero per adolescenti con difficoltà. Le botti in disuso sono la materia prima per la creazione di mobili e giochi in legno, offrendo un’opportunità formativa ai giovani.

Infine, Cantine Tinazzi si occupa del recupero del patrimonio storico: successivamente al ritrovamento di un sito archeologico presso la sede produttiva di San Giorgio – Vini Nobili del Salento è diventata socia sostenitrice dell’Archeoclub d’Italia, a cui è affidato il mantenimento del sito archeologico

TINAZZI - I Tinazzi, nell'antica tradizione veronese, erano recipienti simili a botti dove si metteva l'uva pigiata a fermentare: una famiglia legata al vino persino nell'origine del nome. Non può che cominciare con questo curioso aneddoto la storia di Tinazzi, che inizia alla fine degli anni Sessanta a Cavaion Veronese (Vr), grazie all’impegno e alla passione di Eugenio Tinazzi. Gian Andrea Tinazzi, figlio del fondatore, all’epoca ancora diciottenne, segue subito il padre nella conduzione dell’impresa e allarga progressivamente gli orizzonti dell’azienda sia in termini di produzione che di mercati. Animato da uno spirito vivace, intraprendente e proattivo, trasforma negli anni l’azienda di famiglia da una realtà locale, che vende vini veneti DOC a piccole realtà del lago di Garda, all’attuale importante Gruppo esteso tra Veneto e Puglia, regione di grande carattere e dalle crescenti potenzialità qualitative, in cui i Tinazzi sono presenti dal 2001. Sotto la sua guida il gruppo produce vini d’alta qualità, venduti in oltre 30 Paesi nel Mondo. Un'intuizione che ha portato l'azienda a diventare una delle più interessanti realtà della viticoltura italiana, con oltre 100 ettari di vigneti di proprietà e un'ampia proposta di iniziative legate alla cultura contadina e all'accoglienza. Gli importanti premi internazionali, come i riconoscimenti di rinomate riviste come Forbes, Wine Spectator, Wine Enthusiast e Decanter sono solo l'ultimo tassello della storia dei vini.

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