ECONOMIA e FINANZA
Comunicato Stampa

Eolico: La necessita' di recuperare il terreno perduto

23/03/17

Simone Togni, Presidente ANEV, nel corso dell'intervista ci spiega come mai il settore eolico dopo anni di sviluppo stia osservando un periodo di rallentamento negli investimenti. Vengono inoltre delineati scenari futuri del settore

FotoSimone Togni, Presidente ANEV, nel corso dell'intervista ci spiega a cosa è dovuta la frenata che ha registrato il comparto eolico nell'ultimo anno dopo anni di continua crescita. Le partnership che ANEV ha stretto ultimamente con altre importanti associazioni di settore hanno l'obiettivo di informare e stimolare una maggior attenzione per il settore eolico i cui sviluppi futuri sono anche orientati ad una sinergia con il settore dell'e-mobility.


Nel 2016 in Europa sono stati installati nuovi impianti eolici per ben 12.500 MW di capacità aggiuntiva, mentre in Italia le nuove installazioni hanno comportato un incremento pari a 282 MW di capacità aggiuntiva. Dopo anni di costante crescita nel nostro paese, come spiega questo rallentamento?

L’eolico in Italia ha visto un periodo di transizione negli ultimi due anni che gli hanno fatto perdere terreno. Oggi dobbiamo recuperare la strada persa con un serio piano di sviluppo che consenta finalmente al Paese di sfruttare le significative potenzialità ancora disponibili. Oggi l’industria Italiana dell’eolico ha dimostrato solidità e capacità di trasformarsi dando risultati significativi in termini di efficienza e riduzione dei costi. In questo percorso di trasformazione è stato fondamentale il ruolo dell’ANEV che ha garantito un percorso di crescita sana e robusta, che ha supportato le aziende serie e i progetti più meritevoli tanto che le ultime Aste hanno visto esprimere dei valori degli incentivi di aggiudicazione addirittura al di sotto dei valori europei. Di questo la politica deve fare tesoro per spingere su una tecnologia come quella eolica che oggi è competitiva a livello europeo e può garantire all’Italia occupazione, industria e sviluppo nei prossimi decenni.

Ultimamente ANEV ha stretto importanti collaborazioni, come testimoniato dall’alleanza stretta da poco con ISES. A quali esigenze vuole rispondere questa strategia?

L’ANEV ha da sempre ottimi rapporti di collaborazione con le altre associazione del settore rinnovabili.

In particolare ANEV e ISES Italia con il loro protocollo, hanno puntato a potenziare l’assistenza ai rispettivi associati nelle loro attività nell’ambito dello sviluppo, realizzazione e gestione di progetti di investimento in tutte le tecnologie rinnovabili e di efficienza energetica. La collaborazione dal punto di vista tecnico/scientifico è finalizzata alla partecipazione reciproca degli associati ai Gruppi di lavoro tematici di ognuna delle due Associazioni, alla predisposizione di documenti comuni e alla definizione di posizioni condivise.

In generale l’obiettivo è mettere a fattor comune l’esperienza, i contenuti tecnico - scientifici, la conoscenza in ambito normativo e legislativo che le due Associazioni hanno raggiunto negli anni in materia di Rinnovabili, rappresenta un valore aggiunto per gli associati e pone in essere le basi per future sinergie.

In termini di sostenibilità, intesa come punto d’incontro di quella energetica, sociale ed economica, che ruolo riveste l’eolico? Ne sono riconosciuti i reali benefici?

In Italia nel 2016 l’eolico con i soli 282,5 MW installati ha generato un flusso di investimenti pari a oltre 350 milioni di euro solo per le nuove installazioni. A fronte del potenziale della fonte eolica, si potrebbe fare molto di più.

Inoltre il settore inoltre eolico è giunto a oltre 9.300 MW di potenza installata sul territorio nazionale in grado di produrre energia elettrica pari a 14,6 TWh di energia pulita, che corrispondono a circa il 6% dei consumi totali di energia elettrica e che permettono di risparmiare 21 milioni di barili di petrolio e di coprire il fabbisogno di 15 milioni di persone circa. Tali benefici sono sotto gli occhi di tutti, ma è necessario che la politica faccia qualcosa di più perché questa fonte venga valorizzata e moltiplichi i benefici che già porta.

ANEV promuove la conoscenza e lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili. Le FER come possono contribuire attivamente alla crescita del settore della mobilità sostenibile?

La mobilità sostenibile e in particolare quella elettrica deve riuscire a coniugare gli aspetti ambientali con la fruibilità da parte degli utenti, per fare questo è necessario sviluppare le infrastrutture e legare il settore all’utilizzo dell’energia rinnovabili, proprio per questi motivi l’ANEV è attiva nella ricerca, grazie all’adesione ai progetti "Mobilità Idrogeno Italia" (MH2IT), Forum QualeMobilità, come rappresentate FREE ,ed al protocollo con EMCtv. Guidare elettrico si può e si deve, come dimostrano gli ingenti investimenti dei maggiori costruttori mondiali di automobili e il grande impulso che avrà nei prossimi mesi l’ampliamento della rete di colonnine di ricarica su tutto il territorio nazionale; solo l’utilizzo crescente di energia 100% proveniente da fonti rinnovabili però garantirà il pieno rispetto degli obiettivi di salvaguardia dell’ambiente che la motorizzazione elettrica ha nel proprio DNA. In coerenza con ciò, lo sviluppo della mobilità elettrica non può prescindere dalla utilizzazione della fonte elettrica rinnovabile per alimentare i vettori elettrici.

Quanto crede che incida la comunicazione e la sensibilizzazione sulle scelte energetiche in tema di mobilità per il cittadino?

Sensibilizzare diffondendo dati e notizie scientificamente comprovate è tra gli scopi dell’Associazione ed è importante così come per il settore delle rinnovabili e dell’eolico, anche per il settore della mobilità. In tal senso l’Associazione tende a stimolare una corretta informazione sia attraverso convegni e corsi di formazione, che attraverso il Premio giornalistico ANEV, che si pone come obiettivo quello di premiare i giornalisti che meglio hanno saputo comunicare i temi legati all’eolico. È necessario quindi, che temi come quelli dell’energia e della mobilità, seppur molto tecnici, vegano resi fruibili a tutti, perché ne possano cogliere a fondo l’importanza per la salvaguardia del nostro Pianeta terra, vittima dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento globale.

FER, mobilità elettrica ed energy storage: sono tecnologie la cui integrazione è ormai riconosciuta, tuttavia non è una soluzione che influenza incisivamente le politiche odierne. Ritiene che la programmazione energetica tenga poco conto degli esperimenti attuali?

Tecnologie come le reti attive e gli accumuli sono state ampiamente sperimentate da Terna e rappresentano un passaggio necessario per rendere il sistema energetico attuale, basato sulla produzione di energia da fonte rinnovabile, sempre più efficiente e funzionale, anche per evitare sprechi di energia sulla rete. Qualche progresso è stato fatto e negli scenari futuri queste tecnologie saranno ben integrate e largamente diffuse.

Intervista a Simone Togni, Presidente ANEV, a cura di Orizzontenergia



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